LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI IN SPAGNA: INFORMAZIONI DAL COMITES DI MADRID

MADRID\ aise\ - “Con il modello 720 le persone fisiche e giuridiche residenti in Spagna assolvono l’obbligo di informare l’Agenzia Tributaria riguardo la proprietà di beni e diritti posseduti all’estero”. Così scrive Renato Spizzichino – commercialista di Canarie Consulting - che, interpellato dal Comites di Madrid, illustra ai connazionali gli adempimenti fiscali di prossima scadenza.
“I beni e diritti da dichiarare – chiarisce Spizzichino – si dividono in tre distinte categorie, ognuna delle quali è regolata indipendentemente dall’altra e che sono: conti correnti; titoli, partecipazioni, redditi e assicurazioni; beni immobili. Non si ha l’obbligo di presentare la dichiarazione quando il valore totale dei beni appartenenti a una stessa categoria non supera il valore di 50.000 euro”.
“La presentazione del modello, per via telematica, si effettua tra il 1 di gennaio e il 31 marzo dell’anno successivo a quello a cui si riferisce l’informazione dichiarata”, continua Spizzichino. “Negli anni successivi l’obbligo di dichiarazione scatta solo se il valore complessivo della singola categoria di beni o diritti si incrementa di oltre 20.000 euro. Sebbene questa dichiarazione abbia solo carattere informativo, non assolvere all’obbligo o farlo in maniera incompleta è considerata una infrazione grave da parte dell’Agenzia Tributaria spagnola”.
“La sanzione minima per mancata presentazione – avverte Spizzichino - è di 10.000 euro (più 5.000 per ogni dato che avrebbe dovuto includersi nella dichiarazione e che si è omesso) per ciascuna delle tre categoria di beni. La sanzione minima per presentazione fuori termine è di 1.500 euro (più 100 euro per ogni bene) per ogni singola categoria. Se l’amministrazione dovesse scoprire l’esistenza dei beni non dichiarati, questi ultimi sarebbero considerati come patrimonio o reddito non dichiarato e immediatamente integrati nell’ultima dichiarazione, con una multa del 150% dell’eventuale imposta risultante”. (aise)