CLAUDIO BERNABUCCI A MONTEVIDEO: “PROTAGONISMO AI CITTADINI E PARTECIPAZIONE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO” – di Matteo Forciniti

MONTEVIDEO\ aise\ - “La campagna elettorale si appresta a cominciare anche in Uruguay nel mezzo della sua calda stagione estiva. Il primo ad arrivare a Montevideo è stato Claudio Bernabucci, responsabile degli italiani nel mondo per Liberi e Uguali, l’ultimo partito nato a sinistra guidato dal presidente del Senato Pietro Grasso. Lunedì pomeriggio Bernabucci ha tenuto una conferenza stampa presso la sede dell’agenzia pubblicitaria Perfil ospitato da Esteban Valenti, scrittore e giornalista italouruguaiano direttore di Uypress. Durante la breve tappa in Uruguay del tour sudamericano, Bernabucci è stato accompagnato da Filomena Narducci (ex Pd) che ha annunciato la sua candidatura nelle liste del nuovo soggetto politico”. Così scrive Matteo Forciniti che lo ha intervistato per “Gente d’Italia”¸ quotidiano diretto a Montevideo da Mimmo Porpiglia.
““Sono qui per iniziare un dialogo con la politica e i cittadini italouruguaiani oltre che per dare sostegno al nostro candidato. Il cammino è lungo ed è appena iniziato, noi siamo un partito nuovo e abbiamo di fronte a noi un tour de force”. Nella sua intervista a Gente d’Italia, il dirigente di LeU ha toccato diversi temi elettorali, dalla sinistra agli italiani all’estero, da Renzi a Berlusconi.
“Al centro del nostro programma c’è la difesa di quelle persone che sono state escluse dalla globalizzazione e dalle politiche neoliberali. Noi vogliamo essere una vera forza progressista e popolare per dare protagonismo ai cittadini”.
-In che clima l’Italia andrà a votare il prossimo 4 marzo?
-C’è una crisi culturale ed economica che purtroppo continua ad essere presente ancora oggi oltre a una grande incertezza politica. La colpa è di un modello economico che si è imposto nel mondo occidentale basato sulla globalizzazione. Il più grande problema del mondo oggi è la crescente disuguaglianza.
-Il Partito Democratico è stato al governo durante tutta questa legislatura. Cosa ci ha lasciato?
-Una situazione che continua ad essere estremamente negativa. La realtà è che le forze di centro sinistra hanno tradito le loro idee progressiste per abbracciare quelle neoliberali. Hanno accettato il modello imposto dall’alto e non hanno fatto praticamente nulla. Tra l’originale e una copia la gente preferisce l’originale, ossia la destra.
-L’ennesima separazione nella storia della sinistra italiana può avere un senso?
-Ogni rottura è dolorosa ma questa volta è stata davvero inevitabile. Dopo aver rinunciato ai suoi principi, il Pd oggi è in una fase di disgregazione totale. Noi stiamo cercando di ricostruire la sinistra insieme a varie forze politiche.
-Il colpevole dunque è Matteo Renzi. Lei cosa gli rimprovera?
-Ha illuso gli italiani. Sembrava che potesse mettere fine al corporativismo e all’immobilismo del nostro paese ma si è subito capito di che pasta fosse fatto. Ha usato metodi bruschi per conquistare la guida del partito e ha praticamente azzerato il dibattito interno. Ancora più grave è stata la politica economica portata avanti dal suo governo. Una linea chiaramente di destra con l’aumento del precariato e la flessibilità del lavoro. Renzi ha ottenuto ciò che a Berlusconi non era riuscito.
-A proposito di Berlusconi, all’estero si chiedono come possa essere ancora sulla scena dopo tutte le vicende passate.
-Copre un vuoto politico. Dobbiamo limitarci a ricordare che è un signore inabilitato a fare il premier per via di una condanna. Il nostro partito ha un’altra etica, tutti riconoscono il contributo dato da Pietro Grasso nella lotta alla mafia.
-Il Movimento 5 Stelle è pronto per governare?
-No, e lo stanno dimostrando specialmente a Roma. Nonostante le buone intenzioni, si tratta di gente improvvisata che non è all’altezza della situazione.
-Eppure, avete un elettorato abbastanza simile con loro.
-Vero, rispettiamo molto gli elettori e li sentiamo anche nostri poiché è un voto di protesta. A loro dico che bisogna uscire dall’ingenuità e dall’estremismo.
-Lo scenario che ipotizzano i sondaggi è abbastanza incerto per assicurare la maggioranza in Parlamento. Con chi sareste disposti ad allearvi?
-Siamo aperti al dialogo e alla responsabilità con tutte le forze politiche sempre e quando ci sia una convergenza di interessi nel rispetto del nostro programma.
-Ci potrà essere un’alleanza con il Partito Democratico?
-Sì.
-Anche con il Movimento 5 Stelle?
-Sì.
-Alle elezioni votano anche gli italiani all’estero e lei oggi si trova qui proprio per questo. Qual è la vostra proposta al riguardo?
-Come prima cosa c’è bisogno di un lavoro di informazione sul numero di connazionali all’estero che è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. Abbiamo uno scenario inedito, un mix tra vecchia e nuova emigrazione. La nostra parola d’ordine è inclusione, dobbiamo essere presenti in queste realtà continuamente e non solo per andare alla ricerca di voti. Questi cittadini hanno la stessa dignità di coloro che sono in Italia.
-Come integrare, dunque, questi italiani in giro per il mondo?
-Prima di tutto attraverso la diffusione della lingua e della cultura e poi anche con continui scambi economici e commerciali affinché si possano inseguire reciproci interessi. Bisogna investire qui in modo deciso.
-Di tutto questo è stato fatto abbastanza poco negli ultimi anni.
-Sì, è stato un clamoroso autogol. I tagli indiscriminati sono stati una vergogna e bisogna ricordare che ciò è accaduto soprattutto negli ultimi cinque anni con il Partito Democratico che ha fatto peggio di Berlusconi. Le risorse devono essere utilizzate in modo migliore puntando sulla qualità dei servizi soprattutto qui in Sud America.
-Negli ultimi anni è stata introdotta una tassa di 300 euro sulla cittadinanza. Qual è il suo giudizio?
-È stata una norma incostituzionale che discrimina i cittadini.
-L’ultima considerazione è sul voto all’estero, un sistema poco trasparente e facilmente manipolabile come dimostrato in passato. Vuole mandare un messaggio agli elettori?
-Condividiamo le preoccupazioni e invitiamo gli elettori a vigilare e a tenere sempre alta l’attenzione. Purtroppo nell’ultima legislatura non è stato possibile intervenire: alcuni avevano chiesto l’esibizione di un documento. Bastava una piccola modifica perché è assolutamente necessario garantire una minima forma di controllo. Oggi continuiamo ad avere gli stessi problemi”. (aise)