INDEBITI INPS: IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE DI FEDI E PORTA (PD)

ROMA\ aise\ - Come annunciato nei giorni scorsi, i deputati Pd Marco Fedi e Fabio Porta hanno presentato una interrogazione al Ministro del lavoro Poletti per chiedere chiarimenti su alcune dichiarazioni del Presidente dell’Inps Tito Boeri che, nell’ultima audizione al Comitato per gli Italiani nel Mondo e Sistema Paese della Camera, ha rivelato che “sono 100.000 le pratiche di prestazioni indebite relative a residenti all’estero titolari di pensioni in regime convenzionale, di cui 60.000 in corso di recupero per un totale di 270 milioni di euro da recuperare”.
Proprio da qui partono i due deputati che, nella premessa, scrivono: “nel corso dell'audizione tenutasi il 19 luglio 2017 presso la Commissione esteri della Camera, rispondendo a domande poste dal Comitato per gli italiani nel mondo costituito presso la stessa Commissione, il Presidente dell'Inps Tito Boeri ha quantificato in circa 100.000 le pratiche di prestazioni indebite relative a residenti all'estero titolari di pensioni in regime convenzionale; 60.000 di queste sono in corso di recupero; l'importo da recuperare è di circa 270 milioni di euro; la maggior parte degli indebiti è in Argentina (27,5 per cento), seguono Australia (quasi 15 per cento), Francia, Canada e Usa (con il 9 per cento)”.
“Le pensioni dell'Inps in pagamento all'estero – ricordano Porta e Fedi – sono circa 380.000; ciò significa che sono oggetto di ripetizione di un indebito più di un quarto delle pensioni erogate all'estero; si tratta, ovviamente, di una situazione clamorosa, ma di difficile decifrazione e che appunto lascia molto perplessi visto che non può essere il dolo da parte dei pensionati debitori la causa degli indebiti”.
Per i parlamentari “è quindi presumibile che il costituirsi di questo elevato numero di indebiti sia da ascrivere alle modalità e alle procedure adottate dall'Inps ai fini della attribuzione dei diritti previdenziali legati a limiti di reddito ed alla verifica, durante l'erogazione delle prestazioni, del mantenimento di tale diritto da parte dei pensionati italiani residenti all'estero”.
Porta e Fedi, dunque, chiedono di sapere “quanti siano complessivamente i pensionati residenti all'estero che devono restituire somme indebitamente percepite dall'Inps e quale sia il numero disaggregato per ciascun Paese di residenza dei debitori; quali siano le cause di un numero così obiettivamente elevato di indebiti pensionistici vista l'alta percentuale (25 per cento rispetto al numero complessivo delle pensioni erogate all'estero” e “quali siano esattamente le modalità adottate dall'Inps per il recupero degli indebiti in termini di frequenza”.
E ancora, a Poletti viene chiesto “quali siano esattamente le modalità di recupero adottate dall'Inps in termini di trattenute sulle pensioni in pagamento e di salvaguardia del trattamento minimo; quali siano esattamente le modalità di recupero adottate dall'Inps in termini di pagamento con rimesse di denaro e di durata dei piani di recupero; a quanto ammontino finora le somme recuperate rispetto ai 270 milioni di euro che l'Inps sostiene di dover recuperare” e infine “se il Ministro interrogato non ritenga utile ed opportuno valutare la possibilità di assumere iniziative per introdurre una sanatoria degli indebiti pensionistici per i pensionati italiani residenti all'estero i quali siano titolari di redditi complessivi inferiori agli importi della “No Tax Area” Irpef italiana”. (aise)