33^ ASSEMBLEA DELLA CRI: DALLE PAROLE DEL PRESIDENTE MATTARELLA NUOVO SLANCIO PER I PROGETTI DELL'ITALOFONIA/ CAMBIO AI VERTICI

ROMA\ aise\ - Si è tenuta ieri a Roma, presso la sala Marconi di Radio Vaticana, la 33^ assemblea della Comunità radiotelevisiva italofona dedicata ai media italofoni al servizio del pubblico in rete.
Dopo aver ricordato le parole espresse martedì dal presidente Mattarella durante l'incontro con i partecipanti agli Stati generali della lingua italiana, che ha citato la Comunità radiotelevisiva italofona per la produzione di contenuti audiovisivi e per l'importante ruolo svolto all'interno del panorama internazionale dell'italofonia, i lavori si sono aperti con i saluti di Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero della Comunicazione Vaticana, che ha sottolineato l'importanza della comunicazione e dei media in un tempo confuso, globalizzato, frammentato, connesso e sconnesso allo stesso tempo.
“Il nostro compito - ha detto – è restituire alla comunicazione il suo valore: un valore di libertà che preserva la memoria, tiene in relazione con gli altri e permette di conoscere e capire. È proprio questo l'obiettivo principale della Comunità italofona che unisce, incontra e si fa ponte tra le culture e con l'italiano degli altri”.
Hanno portato il loro saluto Rita Borioni, Consigliera di Amministrazione della Rai e Franco Siddi Presidente di Confindustria Rtv. L'intervento del Ministro Roberto Vellano del Maeci ha illustrato i dati della diffusione della lingua italiana nel mondo presentati agli Stati generali della lingua italiana.
Vera Gheno, linguista, scrittrice e responsabile dell'Accademia della Crusca per la comunicazione Twitter, ha illustrato l'italiano e gli italiani in rete e le innumerevoli interazioni italofone presenti nella sfaccettata e composita galassia dei social.
L'incontro è proseguito con l'intervento di Piero Bassetti, Presidente di Globusetlocus, e di Tonio Portughese, Presidente della Radiotelevisione maltese che ha espresso le difficoltà che la lingua italiana vive a Malta, chiedendo l'aiuto di Rai e dei media italofoni per una maggiore presenza di programmi e di corsi di lingua italiana da diffondere sulla tv locale.
Sono seguiti poi gli interventi di Vesna Pejovic della Radiotv del Montenegro, di Giovanni Cubeddu per Radio China internazionale, con cui la Comunità italofona ha sottoscritto un memorandum di intesa lo scorso giugno e di Luca des Dorides dell'Istituto statale sordi, che ha spiegato l'importanza della rete e dei social per la lingua dei segni italiana. Gioia di Cristofaro antropologa e presidente della LUNID ha incentrato il suo intervento sull'importanza della felicità in un mondo reale e virtuale sempre più carico di violenza e di odio. L'incontro è stato caratterizzato dall'intervento di Loredana Cornero che dopo 15 anni lascia il Segretariato generale.
Dopo un rapido e commosso sguardo sul tempo trascorso insieme e sugli innumerevoli progetti realizzati in comune, la Segretaria generale ha lanciato alcune “parole d'ordine” che lascia a “tutti gli amici e le amiche: entusiasmo, curiosità, rispetto, etica e valorizzazione della lingua italiana. Continuare ad essere una comunità nel senso più ampio del termine, consolidare ed ampliare la rete professionale, reale, virtuale ed umana creata in tutti questi anni, con l'apporto e la partecipazione di tutti: italiani, italofoni, italofili, italici”.
La prossima Segretaria generale nominata da Rai dal 1° novembre sarà Maria du Bessè che ha ringraziato confermando gli impegni presi nella condivisione dei fondanti valori professionali ed etici.
Non è questo il solo cambiamento ai vertici della Comunità radiotelevisiva italofona: dal 1 gennaio 2019 lascerà la Presidenza dopo 8 anni Dino Balestra e prenderà il suo posto Maurizio Canetta, attuale Direttore generale della Radiotelevisione Svizzera. Il Presidente uscente ha sottolineato il ruolo della Comunità nel “sostenere l’italiano in un mondo connesso, ma anche frantumato: una lingua non soltanto del “bello” che, nella ormai travolgente babele mediatica e tecnologica, non senza rischi si confronta sulle frontiere delle diversità culturali, demografiche, generazionali e territoriali, facendosi interlocutrice ascoltata di bisogni e di attese emergenti spesso contraddittori”. (aise)