BREXIT, PERMANENT RESIDENCE O SETTLED STATUS? ECCO COME CONVIENE TUTELARSI PER TEMPO – di Gabriella Bettiga

LONDRA\ aise\ - “Salvo colpi di scena, la Brexit dovrebbe presto essere una realtà. Ma a sei mesi dalla fatidica data del 29 marzo 2019, c’è ancora molta confusione su cosa fare per tutelare la propria posizione nel Regno Unito. In questo articolo cercheremo di riassumere le domande più frequenti che vengono poste dai lettori e sfatare alcuni miti”. Così scrive Gabriella Bettiga, avvocato esperto in materie di immigrazione presso lo Studio Legale Sliglaw LLP, in questo articolo pubblicato da “LondraItalia.com”, quotidiano online diretto da Francesco Ragni.
“È vero che la permanent residence non sarà più valida dopo la Brexit?
Si e no. L’uscita del Regno Unito dall’Unione segnerà la fine del diritto di libera circolazione garantito ai cittadini europei. Le norme dell’UE non saranno più applicabili e le leggi sull’immigrazione nazionali prenderanno il posto delle più favorevoli leggi europee.
Poiché la permanent residence si acquista in base alle normative europea, dopo la Brexit si dovrà ottenere un permesso di soggiorno basato sulle leggi del Regno Unito. Quindi da questo punto di vista è vero che la permanent residence non sarà più valida. Però chi l’ha già ottenuta, sarà in una posizione avvantaggiata rispetto a chi non l’ha ancora fatto. Il governo ha stabilito che il certificato di permanent residence potrà essere convertito in “settled status” gratuitamente e con una procedura semplificata, per cui non sarà necessario mostrare nuovamente tutta la documentazione che prova la propria residenza legale in UK per cinque anni. Inoltre la permanent residence non sarà più valida solo dal 31 dicembre 2020, perciò c’è ancora molto tempo per convertirla in settled status.
Posso fare domanda di settled status invece che fare domanda di permanent residence?
No. Al momento non è possibile fare domanda di settled status, in quanto la procedura non è ancora aperta a tutti. Dopo un progetto pilota che si è recentemente concluso, tra novembre e dicembre un secondo progetto valuterà l’efficienza della procedura che il governo britannico intende aprire a tutti dal 30 marzo 2019. Potranno partecipare al secondo progetto pilota solo cittadini europei che lavorano per alcune specifiche istituzioni accademiche o sanitarie, membri non-europei delle loro famiglie e minori affidati ad alcuni servizi sociali.
Vale la pena fare domanda di permanent residence a pochi mesi da Brexit?
Si. Il governo britannico ci tiene a precisare che al momento non è necessario fare alcuna domanda. Questo è vero, ma bisogna tener presente che entro giugno 2021 sarà obbligatorio avere un permesso di soggiorno. Quindi chi ha già i requisiti necessari potrebbe cominciare ad ottenere la permanent residence per evitare di dover fare domanda più avanti, quando tutti si affretteranno ad inoltrare la loro pratica, con conseguenti possibili ritardi nell’ottenere una decisione. Inoltre se si vuole ottenere la cittadinanza britannica (che non comporta la rinuncia alla propria cittadinanza italiana), si deve obbligatoriamente fare domanda di permanent residence. Al momento, domande inviate dal nostro studio sono state decise molto rapidamente dall’Home Office e chi comincia ora la procedura potrebbe addirittura avere la cittadinanza britannica prima di Brexit.
Come posso garantire che i miei figli non abbiano problemi dopo la Brexit?
Ci sono varie opzioni per figli minori di cittadini europei, sia che siano nati nel Regno Unito che fuori. È sempre preferibile fare domanda prima che compiano 18 anni, in quanto la procedura è più snella ed in molti casi si può registrare i propri figli come cittadini britannici senza che debbano prima fare domanda di permanent residence”. (aise)