CONTINENTALE EXTRA UE: IL DOCUMENTO FINALE DEI LAVORI A TORONTO

ROMA\ aise\ - Convocata dal vicesegretario Silvana Mangione, la Commissione Continentale Anglofona del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero si è riunita a Toronto dall’11 al 13 maggio scorsi.
I lavori sono stati introdotti dalla relazione di Mangione, che ha indicato nel voto all’estero, le attività del Cgie, lo stato della rete consolare e la promozione di lingua e cultura i temi centrali su cui dibattere all’interno di una commissione “particolarmente dialettica” e “non sempre agile nel trovare una “per quanto sofferta” unitarietà”. Una commissione, però, che “deve continuare a dimostrare la sua capacità di essere quasi sempre la più creativa e propositiva delle tre istituite nel CGIE. Dobbiamo mantener fede a noi stessi e darne prova anche in questa occasione, senza ripiegarci su polverosi conflitti, di matrice vetero–contrappositiva, che rischiano di paralizzarci su sorpassate linee di principio e impedirci di funzionare serenamente”.
Al termine della tre giorni è stato stilato e approvato il documento finale che riportiamo di seguito, così come una mozione con cui si impegna a portare in plenaria tre ordini del giorno degli Intercomites di Usa,Canada e Australia.
“La Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni extra-europei, al completo, si è riunita a Toronto dall’11 al 13 maggio 2018, nella sede del Columbus Centre alla presenza di SE l’Ambasciatore d’Italia in Canada, Claudio Taffuri, del Console Generale a Toronto Giuseppe Pastorelli, e del Cons. Spartaco Caldararo, che ringraziamo per la partecipazione, i costruttivi interventi e la generosa ospitalità. La Commissione è grata al Console Generale Giuseppe Pastorelli, che ha coordinato in loco la realizzazione di questa Continentale, mettendo a disposizione gli addetti del Consolato e, avvalendosi della disponibilità della Presidente del Com.It.Es. di Toronto, Michela Di Marco, ha ovviato con successo alla mancata presenza del personale di amministrazione e di segreteria del CGIE.
La Commissione ringrazia anche il Consigliere del CGIE eletto in Canada, Rocco Di Trolio, la Coordinatrice dell’Intercomites e Presidente del Com.It.Es. di Montreal, Giovanna Giordano, che ha convocato la riunione dell’Intercomites in concomitanza con i lavori del CGIE; il Presidente del Com.It.Es. di Ottawa, Francesco Di Candia, e i Vice Presidenti dei Com.It.Es. di Vancouver Maria Teresa Balbo Pagnan e di Johannesburg, Giorgio Devalle per la loro partecipazione e i loro contributi al dibattito.
La Commissione rammarica l’assenza sia dei parlamentari eletti per la Ripartizione Asia, Africa, Oceania e Antartide sia di tutte e tre le parlamentari elette nella ripartizione America settentrionale e centrale, assenza quest’ultima che considera inaccettabile, come espresso anche dall’Intercomites canadese.
Dopo gli inni nazionali di Canada e Italia, hanno preso la parola per gli indirizzi di benvenuto e di saluto il Console Generale Giuseppe Pastorelli, il Consigliere del CGIE per il Canada Rocco Di Trolio, e le Presidenti Giordano e Di Marco.
I lavori si sono aperti con la relazione della VSG Silvana Mangione, che si allega al presente documento, di cui fa parte integrante.
In collegamento Skype dalla Farnesina il Direttore generale della DGITePM, Luigi Maria Vignali, ha tracciato un breve quadro del lavoro svolto dal MAECI e dalle sedi diplomatico-consolari per rendere quanto più trasparente e corretto possibile lo svolgimento delle recenti consultazioni elettorali e ha quindi riepilogato i punti del programma di lavoro definito dal CGIE, cui la Direzione Generale degli Italiani all’Estero sta collaborando.
Con riferimento all’esercizio del diritto di voto in loco, l’Ambasciatore Taffuri ha sottolineato che bisogna affrontare e risolvere i problemi concreti usando quanto si ha a disposizione, nel modo migliore e nella piena osservanza della legge; ha convenuto con i Consiglieri che è necessaria maggiore informazione e vera e propria istruzione degli elettori al voto e ai suoi requisiti costituzionali della personalità e segretezza, il cui rispetto è a carico del singolo cittadino votante; che bisogna segnalare ogni apparente criticità e che ogni piccolo problema pratico, quale ad esempio la stampa troppo piccola dei nomi dei candidati, si può risolvere lavorando insieme.
La Commissione rinnova le richieste già più volte espresse, prima fra queste l’urgenza di intervenire con le risorse sufficienti per raggiungere un pieno allineamento delle iscrizioni AIRE agli schedari consolari, suggerendo che questi ultimi offrono maggiore garanzia di precisione.
Chiede che la RAI dedichi fin da ora una rubrica settimanale all’educazione civica del cittadino; che si stampino le schede in Italia e che lo scrutinio avvenga nei Consolati, alla presenza dei rappresentanti di lista, per evitare inesattezze e confusioni che derivano dallo spoglio dei voti di tutte e quattro le ripartizioni elettorali nella difficilmente accessibile sede di Castelnuovo di Porto, ad opera di Presidenti e scrutatori dei seggi non sempre al corrente delle norme che regolano il voto degli italiani all’estero, ivi inclusa l’espressione di preferenze per uno o più candidati.
La Commissione reitera la proposta, già presentata a novembre 2017, di chiedere un parere pro veritate al Consiglio di Stato sulla possibilità che il residente all’estero si candidi alle elezioni politiche in Italia nonché sulle procedure e i tempi di opzione che possono consentirlo e, laddove tale diritto all’elettorato passivo non esista, sulla costituzionalità della norma contenuta nel Rosatellum bis che concede all’italiano residente in Italia di candidarsi ed essere eletto all’estero senza reciprocità nei confronti del residente all’estero e del suo diritto a candidarsi in Italia. A questo proposito, la Commissione ritiene che sia doveroso indicare nel plico elettorale il Paese di residenza di ogni candidato.
Affrontando i temi specifici indicati dal Paese ospitante, l’Ambasciatore ha informato la Commissione di aver proposto al Governo canadese l’estensione dei Working Holiday Visa da sei mesi a due anni, e che l’applicazione in tutto il territorio del reciproco riconoscimento delle patenti di guida richiede tempi condizionati dall’approvazione delle singole province.
La Commissione, accompagnata dal Coordinatore Marino Toppan e da alcuni membri del Comitato promotore, ha quindi onorato il Memoriale agli Italiani Caduti sul Lavoro in Canada (Italian Fallen Workers Memorial Wall) deponendo una corona a ricordo e osservando un minuto di silenzio.
Sulla rete consolare l’intera Commissione ha lamentato la mancanza di personale sufficiente per fornire tempestivamente tutti i servizi richiesti dalle Comunità; ha richiamato i ritardi nella concessione di appuntamenti nei Consolati che ricorrono al sistema online; ha auspicato la fornitura a tutti i Consoli onorari delle macchinette per la rilevazione delle impronte digitali; ha caldeggiato la prosecuzione delle missioni del funzionario itinerante nelle nostre circoscrizioni consolari caratterizzate da enormi estensioni territoriali, e ha manifestato la preferenza per Consolati con le porte aperte nei Paesi che non presentano problemi di sicurezza. Il Consigliere Papandrea ha lamentato che un residente in una particolare circoscrizione consolare australiana, se vuole ottenere un passaporto urgente, è costretto a recarsi in un’altra circoscrizione e ha illustrato la situazione degli assunti in loco, il cui contratto italiano con le autorità diplomatico-consolari non viene riconosciuto dalle banche australiane.
La Commissione reitera l’opportunità di piena consultazione dei Com.It.Es. a proposito delle designazioni di persone destinatarie delle onorificenze italiane.
La Commissione domanda che venga inviata di nuovo a tutte le sedi diplomatico-consolari la circolare dell’allora direttore della DGIT, Amb. Adriano Benedetti, sulla comunicazione alle autorità locali dell’esistenza e dei compiti di Com.It.Es. e CGIE. Inoltre, chiede che le autorità diplomatico-consolari italiane nei Paesi africani nei quali è presente un Com.It.Es. informino le autorità locali che la rappresentanza delle rispettive comunità italiane al CGIE è affidata al Consigliere Pinna, e quelle in Nuova Zelanda informino il Governo locale dell’attribuzione al Consigliere Papandrea anche della rappresentanza della comunità italiana in loco.
La Commissione reitera con forza la richiesta di riapertura dei Consolati di Edmonton (sulla cui situazione fornirà una scheda con tutti i dati a cura del Consigliere Di Trolio), di Durban e del New Jersey.
La Commissione auspica maggiore sinergia fra le rappresentanze elette dagli italiani all’estero: Com.It.Es. e CGIE, le autorità diplomatico-consolari e le altre istituzioni italiane all’estero non soltanto a favore della comunità, ma anche della costituzione di un gruppo allargato di sostegno e promozione del Sistema Paese, che includa la definizione del rapporto di Com.It.Es. e CGIE con le Camere di Commercio italiane all’estero, come previsto dall’Art.1, comma 2, della legge istitutiva del CGIE per quanto riguarda il Consiglio Generale.
In materia di insegnamento dell’italiano, la Commissione e l’Intercomites hanno ascoltato gli interventi del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, Alessandro Ruggera, della Dirigente Scolastica, Cristina Mignatti, e del Console Generale Pastorelli, che hanno illustrato il lavoro di squadra di tutti gli attori dell’insegnamento di lingua e cultura italiane, nell’ambito della strategia di promozione integrata, che la Commissione sostiene come definita dalla DGSP, in collaborazione con ICE, ENIT, Com.It.Es., enti gestori/promotori come il Centro Scuola, Osservatorio Nazionale e locale, con l’incrementato uso delle nuove tecnologie. Il Direttore Ruggera ha riepilogato i compiti degli Istituti di Cultura e gli aspetti della legge istitutiva 401/1990 che li disciplina e li incardina dentro il MAECI.
Sulla revisione della Circolare 13, che regola le attività degli enti gestori/promotori dei corsi di italiano, la Commissione chiede che, pur mantenendo il sistema del bilancio di cassa, gli enti possano trattenere fino al 30% degli introiti locali per far fronte alle spese dei primi mesi del nuovo esercizio finanziario; che si tenga conto della discrepanze fra anno solare, anno scolastico e anno fiscale nei diversi Paesi; che, pur applicando il criterio dell’aumento premiale, non si penalizzino nell’assegnazione dei contributi gli enti che perdono il sostegno finanziario del governo del Paese in cui operano; e suggerisce di introdurre incentivi per gli enti che aumentano l’entità dei proventi locali.
Preso atto dei verbali del tavolo tecnico MAECI – CGIE sull’organizzazione della prossima assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato – Regioni – PA – CGIE, la Commissione raccomanda che si istituiscano al più presto i gruppi tematici che dovranno lavorare su diversi argomenti, quali ad esempio: Insegnamento della lingua e cultura italiane; Internazionalizzazione del Sistema Paese; Rappresentanze elettive e istituzionali; Previdenza e assistenza sociale; Nuova mobilità e altri da definire.
Nel suo intervento sulla situazione delle comunità italiane nella Repubblica del Sud Africa, il Consigliere Riccardo Pinna traccia la storia del passaggio da apartheid ad affermative action e Black Economic Empowerment – BEE – e della situazione della comunità italiana, da bianchi di serie B con diritto di elettorato attivo ma non passivo (bianchi di serie A erano i boeri) all’attuale discriminazione, semplicemente perché bianchi, in un regime politico che è andato rapidamente deteriorandosi dopo la morte di Nelson Mandela, il quale propugnava uguaglianza e inclusione per tutte le razze ed etnie. Esprime grave preoccupazione per il moltiplicarsi di gruppi di giovani incitati da alcuni capipopolo a uccidere i bianchi e gli agricoltori, nonché per la dichiarazione dell’attuale Presidente della Repubblica, Cyril Ramaphosa, di voler abrogare l’art. 25 della Costituzione, che riconosce il diritto alla proprietà privata, al fine di espropriare senza compenso i terreni del Sud Africa di proprietà dei bianchi (pari al solo 9% del totale) per darli alla popolazione nera, mentre il restante 91% del territorio rimarrebbe in possesso del demanio dello Stato.
Il Consigliere Pinna suggerisce e la Commissione approva e chiede al Governo italiano:
* che si faccia portavoce di questa situazione all’Unione Europea e all’ONU affinché dibattano la questione della protezione di tutte le minoranze etniche e razziali nella Repubblica del Sud Africa e non soltanto quella degli italiani per evitare ritorsioni;
* che solleciti gli organismi internazionali a comminare sanzioni laddove non venga ristabilito un sistema di diritti senza discriminazioni etniche o razziali;
* che si agisca in fretta, in modo che la situazione non degeneri al punto di far scoppiare una guerra civile, che porterebbe alla fuga di almeno 5 milioni di rifugiati: in Italia circa 60.000 ma, ad esempio, in Inghilterra circa 1.5 milioni.
La Commissione chiede inoltre:
* che l’Italia offra assistenza alla Repubblica del Sud Africa per la formazione di un sistema giuridico funzionante e non corrotto;
* che si convochi la prossima riunione della Commissione Continentale in Sud Africa a settembre di quest’anno se la locale comunità italiana sarà disposta a collaborare all’organizzazione e in questo modo si ristabilisca il ciclo delle Commissioni Continentali anglofone alternate fra Paesi più vicini (Canada, USA) e Paesi più lontani (Sud Africa, Australia).
La Commissione prende atto e approva la proposta del II Seminario e della Prima Conferenza delle Donne italiane in emigrazione come presentato dalla V. Segretario Generale Silvana Mangione insieme alla Coordinatrice del Gruppo delle Donne del CGIE, Edith Pichler, e approvata dal Comitato di Presidenza.
Per poter dare la propria approvazione al progetto, la Commissione chiede precise indicazioni sulle date, luoghi, finanziamenti, preparazione attraverso riunioni locali e pre-conferenze statali e continentali, metodi di scelta dei delegati, impegni assunti per iscritto dalla Città di Palermo e quant’altro necessario per la realizzazione del Convegno e/o della II Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo.
Per assicurare un valido contributo della Commissione Anglofona all’elaborazione della Relazione annuale con proiezione triennale del CGIE, la Commissione chiede che ogni suo Paese fornisca entro la fine di maggio un documento che analizzi i seguenti punti: Introduzione sui dati generali relativi alla collettività; Integrazione nella società locale; Scuola e cultura; Assistenza sociale; Informazione; Cittadinanza; Nuove emigrazioni, Associazionismo, AIRE; e altri specifici per le singole collettività.
Per quanto riguarda la trattativa per la conclusione di una Convenzione MAECI – Patronati, la Commissione, dopo aver ascoltato la presentazione del Consigliere Di Trolio ed esaminato la nota cortesemente fornita dal Consigliere Gianluca Lodetti sulla bozza del 2007, ribadisce l’assoluta esigenza che si completi rapidamente l’elaborazione del testo e che esso sia sottoposto al parere del CGIE, al fine di autorizzare i patronati ad assistere le autorità diplomatico-consolari fornendo servizi sussidiari non demandati per legge all’esclusiva competenza di tali autorità, nel pieno rispetto delle leggi vigenti e delle reciproche prerogative, in particolare in Paesi come quelli Anglofoni di grandi dimensioni, presenza capillare delle comunità e scarso numero di sedi consolari.
La Commissione ha preso visione del quadro delle mozioni e degli ordini del giorno approvati nel corso della plenaria di novembre 2017, come presentato al CdP del 28 -30 marzo 2018 ed esprime i seguenti pareri:
* chiede che i risultati della verifica del funzionamento dei servizi consolari sia consegnata al CdP nella riunione del 28-30 maggio prossimi (odg. 4);
* chiede lo stato di avanzamento della richiesta di coinvolgimento dell’associazionismo nelle azioni di sussidiarietà a favore degli italiani all’estero (odg.14);
* chiede lo stato di avanzamento della richiesta di indicazioni sulle disparità di trattamento tra pensionati INPS e INPDAP (odg. 18);
* sensibilizza il governo a far rientrare nella campagna contro la violenza sulle donne anche lo sfruttamento, il mobbing e le molestie sessuali e di altro genere (odg. 21);
* sollecita una risposta ufficiale alla richiesta di intitolare una sala della Farnesina al Ministro per gli Italiani all’Estero Mirko Tremaglia.
Sulla To Do List, stilata dal Segretario Generale, la Commissione propone quanto segue:
* si ricominci a elaborare il Piano Paese con il coinvolgimento del CGIE;
* si invitino attaché culturale, dirigenti scolastici ed enti gestori/promotori a partecipare alla riunione annuale Consoli CGIE Com.It.Es.;
* si nominino alcuni Consiglieri che rappresentano Paesi non comunitari a far parte del gruppo di lavoro per l’organizzazione del prossimo incontro dell’Europa in Movimento;
* si nomini il Consigliere Papandrea a far parte del gruppo di lavoro sulla digitalizzazione dei servizi agli italiani all’estero, purché se ne precisino previamente obiettivi e impegni;
inoltre la Commissione:
* informa che, per quanto lo desideri, la Commissione Continentale Anglofona non può riunirsi telematicamente in quanto i suoi 5 Consiglieri sono separati da 24 fusi orari;
* chiede copia della comunicazione della DGIT sulla possibilità e i limiti della partecipazione via Skype dei singoli Consiglieri dei Com.It.Es. alle riunioni dei Comitati.
A seguito della presentazione del Cons. Arcobelli, la Commissione chiede:
* informazioni sullo stato di avanzamento della riattivazione del sito del CGIE, con link ai siti dei Com.It.Es. e inserimento nei siti della Farnesina e di tutte le sedi diplomatico-consolari;
* informazioni sulla App che era gestita insieme al sito del CGIE;
* informativa sui criteri per la concessione di contributi alla stampa online per gli italiani all’estero, diffusa in tutto il mondo.
La Commissione ha preso visione degli OdG degli Intercomites di Australia, Canada e Stati Uniti (allegati per conoscenza al presente documento) relativi alla formulazione dell’art. 3, comma 4, della proposta di riforma dei Com.It.Es., approvata dall’assemblea plenaria del CGIE a novembre 2017. In proposito, la Commissione ha approvato all’unanimità la seguente mozione:
“La Commissione Continentale dei Paesi Anglofoni extraeuropei, riunita a Toronto dall’11 al 13 maggio 2018, trasmette gli allegati OdG degli Intercomites di Australia, Canada e USA al Comitato di Presidenza del CGIE affinché ne riferisca in assemblea plenaria per l’opportuno dibattito”.
Il presente documento con tutti gli allegati è stato letto e approvato all’unanimità dai Consiglieri presenti a tutti i lavori della Commissione”.
ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAI PRESIDENTI DEI COMITES CANADA RIUNITI IN INTERCOMITES
“Toronto, 12 maggio 2018
I Presidenti dei Comites in Canada, a seguito della riunione dell’InterComites svoltasi a Toronto il 12 maggio 2018, presso la sede del Comites di Toronto, hanno dato approvazione al seguente Ordine del Giorno:
In riferimento alla “Proposta di articolato di riforma della Legge 23 ottobre 2003, n.286”, approvata dall’Assemblea Plenaria del CGIE nel novembre 2017, che fra l’altro propone la modifica dell’attuale vigente Art. 3, comma 4, nel senso di delimitare la scelta dei revisori dei Conti, abilitati a certificare i rendiconti consuntivi dei Comites, solo tra chi è in possesso dei requisiti fissati dalle leggi italiana e locale per tale categoria professionale (albo dei revisori dei conti), i Presidenti dei Comites del Canada esprimono la loro totale contrarietà a tale proposta di emendamento.
I Presidenti raccomandano altresí che nel corso della prossima Assemblea Plenaria del CGIE detta proposta venga riconsiderata ed annullata in modo da mantenere la validità e l’integrità di quanto stabilito dal vigente Art. 3, comma 4, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286.
I Presidenti ritengono che il suddetto emendamento non abbia motivo di essere aggiunto per svariate ragioni, tra le quali, la difficoltà, per non dire l’impossibilità, di trovare – soprattutto in Canada e all’estero- soggetti professionali forniti di titoli che rispondano ai criteri dettati in materia dalle relative leggi italiane e inoltre, qualora fosse pure possibile trovare professionisti di tal natura, il costo dei loro servizi sarebbe senz’altro proibitivo che andrebbe ad aggravare le già esigue risorse disponibili per il funzionamento dei Comites.
Giovanna Giordano (Comites Montreal), Francesco Di Candia (Comites Ottawa), Michela Di Marco (Comites Toronto), Maria Teresa Pagnan (Comites Vancouver)”.

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAI PRESIDENTI DEI COMITES USA RIUNITI IN INTERCOMITES
“New York City, NY 5 maggio 2018
I sottoscritti Presidenti dei Comites Usa, a seguito della riunione dell’InterComites svoltasi a New York City il 5 maggio 2018 presso la sede del Consolato Generale d’Italia, hanno dato approvazione al seguente Ordine del Giorno:
In riferimento alla “Proposta di articolato di riforma della Legge 23 ottobre 2003, n.286”, approvata dall’Assemblea Plenaria del CGIE nel novembre 2017, che fra l’altro propone la modifica dell’attuale vigente Art. 3, comma 4 nel senso di delimitare la scelta dei revisori contabili dei Comites solo tra chi è in possesso dei requisiti fissati dalle leggi italiana e locale per tale categoria professionale (albo dei revisori dei conti), i sottoscritti Presidenti dei Comites Usa esprimono la loro totale contrarietà a tale proposta di emendamento.
I sottoscritti Presidenti raccomandano altresí che nel corso della prossima Assemblea Plenaria del CGIE detta proposta venga riconsiderata ed annullata in modo da mantenere la validità e l’integrità di quanto stabilito dal vigente Art. 3, comma 4, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286.
I sottoscritti Presidenti, escluso il delegato Comites Los Angeles che si è astenuto, con votazione palese hanno approvato che il suddetto emendamento non abbia motivo di essere aggiunto per svariate ragioni, tra le quali, la difficoltà, per non dire l’impossibilità, di trovare – soprattutto negli Stati Uniti e all’estero- soggetti professionali forniti di titoli che rispondano ai criteri dettati in materia dalle relative leggi italiane. Inoltre, qualora fosse pure possibile trovare professionisti di tal natura, il costo dei loro servizi sarebbe senz’altro proibitivo ed andrebbe ad aggravare le già esigue risorse disponibili per il funzionamento dei Comites.
Giuseppe Mazza (Delegato Comites Boston), Giovanni Catalano (Delegato Comites Detroit), Salvatore Ferrigno (Presidente Comites Philadelphia), Valter Della Nebbia (Presidente Comites Houston), Barbara Cornacchia (Presidente Comites Miami), Salvatore Fronterre (Delegato Comites New York), Francesca Morabito (Delegato Comites San Francisco), Claudio Fogu (Delegato Comites Los Angeles), Olga Mancuso (Presidente Comites Washington, DC)”.

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO DAI PRESIDENTI DEI COMITES D’AUSTRALIA RIUNITI IN INTERCOMITES
"SYDNEY 28 APRILE 2018
I Presidenti dei Comites d’Australia Maurizio Aloisi (Nuovo Galles del Sud), Franco Barilaro (Territorio della Capitale d’Australia), Mariangela Stagnitti (Queensland e Territorio del Nord), Francesco Pascalis (Victoria e Tasmania), Vittorio Petriconi (Australia Occidentale), Christian Verdicchio (Australia Meridionale), a seguito della riunione dell’Intercomites svoltasi a Sydney il 28 aprile 2018, hanno dato approvazione al seguente Ordine del Giorno:
“In riferimento alla “Proposta di articolato di riforma della Legge 23 ottobre 2003, n. 286”, approvata dall’Assemblea Plenaria del CGIE nel novembre 2017, che fra l’altro propone la modifica dell’attuale vigente Art. 3, comma 4 nel senso di delimitare la scelta dei revisori contabili dei Comites solo tra chi soddisfi i criteri fissati dalle leggi italiana e locale per tale categoria professionale, i Presidenti dei Comites d’Australia esprimono la loro totale contrarietà a tale proposta di emendamento.
I Presidenti raccomandano altresí che nel corso della prossima Assemblea Plenaria del CGIE detta proposta venga riconsiderata ed annullata in modo da mantenere la validità e l’integrità di quanto stabilito dal vigente Art. 3, comma 4, della Legge 23 ottobre 2003, n. 286.
I Presidenti ritengono che il suddetto emendamento non abbia fondatezza per varie ragioni. Tra queste, le piú importanti riguardano da una parte la difficoltà, per non dire l’impossibilità, di trovare – soprattutto in Australia - soggetti professionali forniti di titoli che rispondano ai criteri dettati in materia dalle relative leggi italiane e dall’altra, qualora fosse pure possibile trovare professionisti di tal natura, il costo dei loro servizi sarebbe senz’altro piuttosto elevato e sproporzionato rispetto al lavoro di controllo da portare a compimento e rispetto all’entità dei bilanci, decisamente esigui, da verificare”. (aise)