IL 2019 SARÀ L’ANNO DI GUSTAW HERLING: AUTORE DI UN MONDO A PARTE

VARSAVIA\ aise\ - “Il parlamento polacco ha deciso di dedicare il 2019 alla memoria di Gustaw Herling-Grudzinski (1919 – 2000). Herling, scrittore e saggista tra i maggiori esponenti della letteratura concentrazionaria polacca, passò diversi anni di prigionia nel campo di lavoro di Ercevo, vicino ad Archangelsk, si unì al II Corpo d’Armata del generale Anders ed elesse l’Italia a sua seconda patria nel dopoguerra”.
Comincia così l’articolo comparso su “Gazzetta Italia”, il magazine bilingue italo-polacco pubblicato a Varsavia.
“Dal 1955 all’anno della sua scomparsa Herling visse a Napoli con la moglie Lidia, terzogenita di Benedetto Croce. Collaborò con la rivista “Kultura”, punto di riferimento per gli esuli polacchi a Parigi. Collaborò anche con riviste e giornali italiani, come “Tempo presente” di Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, “Il Mondo” di Pannunzio, il “Corriere della Sera” sotto la direzione di Giovanni Spadolini, “Il Giornale”, la “Stampa”, la “Fiera letteraria” e “Il Mattino”. La pubblicistica italiana di Herling, raccolta in volume di prossima pubblicazione, comprende 470 titoli. Tornò in Polonia soltanto nel 1991 e gli furono conferite lauree honoris causa dall’Università di Poznan (1991), Lublino (1997) e Cracovia (2000).
Sulla facciata di villa Ruffo a Napoli, dove abitò ed ebbe il suo studio, una targa lo commemora dal 20 novembre 2012, quando è stata apposta alla presenza dei Presidenti della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, della Repubblica di Polonia Broniscaw Komorowski e della Repubblica federale tedesca Joachim Gauck. Nel 2016 anche l’attuale Presidente polacco, Andrzej Duda, vi ha reso omaggio.
Nelle motivazioni addotte dal parlamento polacco a sostegno della decisione di dedicare il 2019 alla memoria di Herling si legge: “Il suo libro Inny wiat (Un mondo a parte, Oscar Mondadori 2017) artisticamente perfetto, colmo di pietas umana e speranza, è stato il primo nella letteratura mondiale a testimonianza del martirio dei prigionieri dei lager sovietici vissuta dall’autore appena trentenne”. In Europa una parte significativa dell’élite intellettuale ha a lungo disconosciuto il valore di quella sua testimonianza. Nella legge si ricorda che la vita e l’opera di Herling sono “la testimonianza delle sofferenze e delle azioni di un uomo sopravvissuto ai tempi della violenza totalitaria e della crisi di valori”.
Prigioniero in un lager sovietico, soldato dell’esercito di Anders, partecipante alla battaglia di Monte Cassino, esule a Napoli, collaboratore di “Kultura” e “Radio Free Europe”, sostenitore dell’opposizione polacca anticomunista, autore ammirato in patria e nel mondo, autore di Un mondo a parte, di racconti e del Diario scritto di notte, editi in Italia da Feltrinelli e ora da Mondadori, Gustaw Herling “con straordinario coraggio racconta la tragedia di un uomo alla ricerca di un ordine morale e di verità”.
Viene altresì sottolineato che i racconti di Herling sono “narrazioni sui segreti metafisici del destino umano profondamente radicate nella cultura europea”. E il suo Diario scritto di notte è “una cronaca straordinariamente originale, saggistica, personale della storia polacca ed europea del XX secolo, vista attraverso gli occhi di un esule in Italia, patriota polacco ed europeo”. (aise)