INTERVISTA AL CONSOLE GENERALE D’ITALIA A CÓRDOBA – di Fiorella Cario
CORDOBA\ aise\ - “Finalmente il buio è sparito. Sono ormai lontani quegli anni in cui la società correva velocemente, le nuove tecnologie cambiavano la vita delle nuove generazioni ed il modo di relazionarsi tra le persone, ma la nostra collettività sembrava uno specchio del passato. Un insieme di persone e istituzioni su cui il tempo sembrava non passare mai. Sarà forse anche per questo che è sempre stato è sempre stato difficile attrarre i giovani nella comunità italiana, attirare l’attenzione di figli e nipoti dei fondatori delle nostre associazioni, con lo scopo di continuare l’opera e la vita dell’italianità in Argentina attraverso la cultura e lo sport. Invece, il buio è sparito, perché a quanto pare distinte personalità, dirigenti e funzionari hanno finalmente capito l’importanza di aggiornarsi ai nuovi tempi che corrono. Tra queste, il Console Generale d’Italia a Córdoba, Tiberio Schmidlin che, attraverso il Consolato, promuove diverse iniziative che perseguono l’inclusione definitiva dei più giovani nelle istituzioni”. Così scrive Fiorella Cario che ha intervistato il Console generale per “Italia Viva”, magazine edito a Cordoba, diretto da Paolo Cario.
“L’intervista che il Console Schmidlin ha gentilmente concesso a Italia Viva dipinge un futuro possibile per la nostra collettività. Un presente in cui possiamo parlare di futuro grazie a politiche volte a coinvolgere le nuove generazioni nell’associazionismo italiano.
“Le nuove generazioni cercano opportunità di studio e di lavoro, per poter esprimere al meglio le proprie capacità”, ha analizzato Schmidlin. “Per questo, il Consolato è impegnato a promuovere la diffusione dell’insegnamento della lingua italiana, nelle scuole e attraverso corsi che rilasciano diplomi, che gli studenti possono far valere a fini professionali”.
Spesso, il ruolo dei Consolati viene associato alle diverse pratiche dei cittadini italiani all’estero, perciò è da sottolineare il coinvolgimento nelle attività che favoriscono la vita associativa della comunità italiana. “Ci adoperiamo inoltre per favorire collaborazioni tra università italiane e argentine. Nel suo impegno a intercettare le esigenze dei giovani, la collettività italiana può senz’altro contare sul contributo attivo da parte del Consolato” ha affermato.
D. Com'è la situazione attuale del Consolato riguardo le pratiche di cittadinanza e qual è l'attesa media per un turno?
R. Abbiamo rafforzato l’ufficio cittadinanza per rendere più rapida la trattazione delle pratiche. Siamo stati così in grado di ridurre significativamente l’arretrato e di riprendere a convocare le persone che avevano ottenuto un turno con il sistema precedente al “prenota on-line”. Questi risultati ci consentono di aumentare gradualmente i nuovi turni concessi con il “prenota on-line”. Il numero dei nuovi turni rimane certamente limitato rispetto alla forte domanda di cittadinanza. Questo comporta che il richiedente deve tentare più volte di ottenere l’appuntamento. Ai figli diretti di persone riconosciute cittadine dal Consolato mettiamo a disposizione un canale preferenziale. Per le pratiche dei figli maggiorenni il Consolato concede, infatti, un numero maggiore di turni. Quanto ai figli minorenni, i genitori possono presentare il loro atto di nascita senza obbligo di turno.
D. Crede che questo governo, con le ultime visite del ministro di Turismo e del Sottosegretario allo sviluppo economico, stia guardando con più attenzione la nostra regione?
R. Le visite sono senz’altro un importante segnale di attenzione del Governo verso le opportunità di collaborazione tra l’Italia e le province argentine in campo economico-commerciale e turistico. Sono certo che Cordoba potrà trarne beneficio, con il suo sistema produttivo, industriale e agricolo, le sue infrastrutture e risorse naturali, nonché il suo patrimonio universitario e di centri di ricerca. Cordoba è peraltro tra le destinatarie dell’iniziativa “Italia en 24” dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, che mira ad offrire proprio alle Province una finestra per far conoscere il proprio potenziale e a stimolare, in questo modo, la loro collaborazione con l’Italia”. (aise)