LA RICERCA CUAMM SU PEDIATRICS E THE LANCET

ROMA\ aise\ - L’80% della popolazione mondiale vive in Paesi in via di sviluppo, dove sia la sanità che la ricerca in campo medico sono gravemente limitate dalle scarse risorse finanziare e dalla mancanza di infrastrutture adeguate.
Nonostante la presenza di assistenza sanitaria ancora lacunosa e fatiscente, la ricerca sta catturando sempre più l’attenzione dei governi locali e delle organizzazioni di volontariato. La ricerca scientifica infatti è alla base del processo di miglioramento della salute e dell’assistenza sanitaria e, particolarmente nei paesi in via di sviluppo, rappresenta un passo fondamentale verso la garanzia della salute come diritto universale.
La ricerca ha assunto negli anni un ruolo sempre più importante nel lavoro di Medici con l’Africa Cuamm, associazione che spesso affianca la Cooperazione Italiana allo Sviluppo. Per Medici con l’Africa Cuamm la ricerca è un’attività necessaria e permanente da affiancare ai propri interventi sul campo, con l’obiettivo di conoscere a fondo i contesti in cui si opera e incrementare la qualità del lavoro nel rafforzare i sistemi sanitari dei paesi; un tema, questo, definito identitario e distintivo della Ong.
Per essere a fianco e "con" l’Africa, il Cuamm ha deciso di sostenere una ricerca nel rispetto del metodo scientifico e dell’etica, senza trascurare gli standard scientifici. Questo tipo di approccio e le collaborazioni con partner accademici, del mondo della ricerca e istituzionali, ha portato la Ong ad affacciarsi sempre più al panorama scientifico internazionale, raggiungendo solidi ed importanti risultati.
Recentemente Medici con l’Africa Cuamm ha visto il proprio nome pubblicato su alcune delle più prestigiose riviste scientifiche mondiali, grazie all’importante lavoro svolto nei propri paesi, sia in termini di intervento sul campo che di ricerca. Lo scorso maggio è stato accettato sulla prestigiosa rivista Pediatrics il primo studio randomizzato (RCT – Randomized Controlled Trial) nella storia del Cuamm con lo scopo di valutare l’efficacia dell’uso di cappellini e calzini di lana nei bambini nati prematuri per mantenerne la temperatura corporea regolare. L’RCT, considerato il gold standard per la sperimentazione clinica, è un approccio scientifico particolarmente utilizzato nella ricerca clinica e che richiede l’applicazione di un metodo scientifico rigoroso; nel caso dei cappellini di lana, l’RCT è stato applicato in via del tutto eccezionale a uno studio "frugale", nel pieno approccio di lavoro operativo sul campo del Cuamm.
Un altro importante risultato arriva dalla rivista The Lancet – Child & Adolescent Health, in cui viene riportato l’impegno del Cuamm nella tutela della salute dei più giovani, la fetta di popolazione più colpita dalle malattie infettive e sessualmente trasmissibili. L’articolo descrive l’efficace lavoro del Cuamm a Beira, in Mozambico, nel migliorare la prevenzione e il trattamento dell’HIV tra i giovani di età compresa tra 10 e 24 anni, attraverso la gestione di 5 ambulatori specifici per adolescenti (SAAJ). L’aumento dell’aderenza alla terapia da parte dei giovani conferma l’importanza di questo tipo di intervento sul campo e a fianco della popolazione locale per ridurre l’alto tasso di incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili nei paesi dell’Africa sub–sahariana.
"Non è facile lavorare e promuovere la ricerca in Paesi dove l’offerta dei servizi sanitari è estremamente limitata", sottolineano dall’associazione. "Il nostro impegno in un tipo di ricerca che sia fianco degli ultimi è ambizioso e difficile, ma sta portando grandi soddisfazioni riconosciuti a livello internazionale. Questo è il percorso che il Cuamm continuerà a percorrere, nella speranza di poter contribuire non solo al miglioramento dello stato di salute dei più vulnerabili, ma anche alla costruzione di una cooperazione sanitaria solida e soprattutto di qualità". (aise)