L’AMBASCIATORE FANARA ALLA COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN TUNISIA NEL 75ESIMO DELLA BATTAGLIA DI TAKROUNA

TUNISI\ aise\ - Si è celebrato martedì, 24 aprile, in Tunisia, il 75esimo anniversario della battaglia di Takrouna (20-22 aprile 1943), combattuta nelle fasi finali della ritirata delle forze italiane e tedesche dall’Africa nella seconda guerra mondiale.
In una cerimonia di commemorazione svoltasi alla stele che ricorda il sacrificio dei Paracadutisti della brigata Folgore, caduti in Tunisia, l’ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, affiancato dall’addetto militare dell'Ambasciata, Paolo Fantoni, ha sottolineato che “l’Italia non può e non deve dimenticare, non perché ci anima il risentimento ma perché le tragedie del passato non si ripetano in futuro. Eventi come questi di commemorazione ci inducono a celebrare anche i settant’anni di pace e democrazia che ci sono stati garantiti dalla Costituzione repubblicana e dalle scelte di politica estera compiute dopo la seconda guerra mondiale”.
Presenti i rappresentanti militari delle Ambasciate accreditate in Tunisia e della Difesa tunisina, i connazionali, i figli di due reduci della battaglia di Takrouna e gli studenti della Scuola Italiana G.B. Hodierna di Tunisi che hanno cantato gli inni nazionali tunisino e italiano.
Il 20 aprile 1943, il comandante della Divisione “Trieste”, generale La Ferla, affidò ad alcuni reparti di formazione, tra cui i resti della Divisione Paracadutisti Folgore, il compito di prestare man forte al 66° Reggimento Fanteria che rischiava di perdere il controllo del villaggio di Takrouna situato su un picco roccioso che si erge in mezzo alla piana di Enfidhaville. Nel villaggio infuriava il combattimento tra gli italiani e le truppe anglo-neozelandesi. Riconquistato il villaggio, oramai decimati dall'incessante fuoco nemico, i fanti del 66° Reggimento, i Paracadutisti ed un’ultima compagnia di Granatieri giunta in rinforzo, riuscirono a resistere fino alla sera del 21 aprile. La mattina del 22 aprile, dovettero tuttavia soccombere per mancanza di rifornimenti.
Radio Londra, per giustificare il ritardo dell’avanzata verso Tunisi, affermò che l’Italia aveva schierato laggiù i suoi migliori soldati. (aise)