PAPA: GESÙ? MAESTRO E AMICO CHE SI PRENDE CURA DI NOI

ROMA\ aise\ - “Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni”. Così Papa Francesco che ieri mattina ha recitato l’Angelus insieme ai fedeli riuniti a San Pietro. Tra loro anche molti ragazzi dell’Azione Cattolica che ieri hanno concluso il Mese della Pace con la tradizionale “carovana della pace”.
Richiamando la pagina del Vangelo di Marco – “che fa parte della più ampia narrazione indicata come la “giornata di Cafarnao” con al centro l’evento dell’esorcismo, attraverso il quale Gesù è presentato come profeta potente in parole e in opere” – il Papa ha affermato: “Gesù entra nella sinagoga di Cafarnao di sabato e si mette a insegnare; le persone rimangono stupite delle sue parole, perché non sono parole ordinarie, non assomigliano a quanto loro ascoltano di solito. Gli scribi, infatti, insegnano ma senza avere una propria autorevolezza. E Gesù insegna con autorità. Gesù, invece, insegna come uno che ha autorità, rivelandosi così come l’Inviato di Dio, e non come un semplice uomo che deve fondare il proprio insegnamento solo sulle tradizioni precedenti. Gesù ha una piena autorevolezza. La sua dottrina è nuova e il Vangelo dice che la gente commentava: “Un insegnamento nuovo, dato con autorità”. Al tempo stesso, - ha aggiunto – Gesù si rivela potente anche nelle “opere”. Nella sinagoga di Cafarnao c’è un uomo posseduto da uno spirito immondo, che si manifesta gridando queste parole: “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. Il diavolo dice la verità: Gesù è venuto per rovinare il diavolo, per rovinare il demonio, per vincerlo. Questo spirito immondo conosce la potenza di Gesù e ne proclama anche la santità. Gesù lo sgrida, dicendogli: “Taci! Esci da lui”. Queste poche parole di Gesù bastano per ottenere la vittoria su Satana, il quale esce da quell’uomo “straziandolo e gridando forte”, dice il Vangelo”.
“Questo fatto – ha detto ancora Papa Francesco – impressiona molto i presenti; tutti sono presi da timore e si chiedono: “Ma, chi è mai questo? […] Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!”. La potenza di Gesù conferma l’autorevolezza del suo insegnamento. Egli non pronuncia solo parole, ma agisce. Così manifesta il progetto di Dio con le parole e con la potenza delle opere. Nel Vangelo, infatti, vediamo che Gesù, nella sua missione terrena, rivela l’amore di Dio sia con la predicazione sia con innumerevoli gesti di attenzione e soccorso ai malati, ai bisognosi, ai bambini, ai peccatori. Gesù – ha sottolineato il Pontefice – è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni. Pensiamo a quale grande grazia è per noi aver conosciuto questo Dio così potente e così buono! Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno”.
“La Vergine Maria, donna dell’ascolto, ci aiuti a fare silenzio attorno e dentro di noi, per ascoltare, nel frastuono dei messaggi del mondo, la parola più autorevole che ci sia: quella del suo Figlio Gesù, che annuncia il senso della nostra esistenza e ci libera da ogni schiavitù, anche da quella del Maligno”.
Dopo l’Angelus il Papa ha rivolto una preghiera per le vittime dell’attentato di sabato a Kabul: “è giunta dall’Afghanistan la dolorosa notizia della terribile strage terroristica compiuta nella capitale Kabul, con più di cento morti e numerosi feriti. Pochi giorni fa un altro grave attentato, sempre a Kabul, aveva seminato terrore e morte in un grande albergo. Fino a quando il popolo afghano dovrà sopportare questa disumana violenza? Preghiamo in silenzio per tutte le vittime e per le loro famiglie; e preghiamo per quanti, in quel Paese, continuano a lavorare per costruire la pace”.
Quindi, il saluto ai ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica. “Spero che anche facendo rumore, sappiate fare cose buone, no? Cari ragazzi, anche quest’anno, accompagnati dall’Arcivescovo Vicario, dai vostri genitori ed educatori e dai sacerdoti assistenti, siete venuti numerosi al termine della “Carovana della Pace”. Vi ringrazio per questa iniziativa. Grazie, grazie tante! Non stancatevi di essere strumenti di pace e di gioia tra i vostri coetanei!”, ha aggiunto prima del tradizionale lancio dei palloncini accompagnato dalla preghiera per la pace. (aise)