PORTA (PD): DALLE GIOVANI GENERAZIONI ITALIANE ALL'ESTERO NUOVA LINFA PER L'ITALIA DEL FUTURO

ROMA\ aise\ - Intervenendo alla Camera dei Deputati al convegno su "Il futuro dell'Italia. Ruolo e contributo delle giovami generazioni nate all'estero", il coordinatore del PD in Sud America Fabio Porta ha sottolineato la straordinaria opportunità per un Paese vecchio demograficamente come il nostro della "linfa costituita dalle giovani generazioni nate all'estero, soprattutto in Sud America, dove si concentra la grande parte di questi giovani".
"L'Italia", secondo l'ex parlamentare del Partito Democratico, "dovrebbe superare una visione burocratica e amministrativa dell'emigrazione per abbracciare un progetto ambizioso e lungimirante di valorizzazione dei suoi giovani nati all'estero".
"Invece di affrontare l'immigrazione come un problema del Ministero dell'Interno e l'emigrazione come una questione consolare in capo al Ministero degli Esteri", ha suggerito Porta, "il nostro Paese dovrebbe studiare più a fondo come utilizzare al meglio questo grande potenziale".
"I dati sul turismo delle radici o sul successo dell'export e del Made in Italy dovrebbero convincere le nostre istituzioni sui vantaggi provenienti da uno strategico investimento sulla promozione italiana nel mondo", ha proseguito, "su una capillare informazione per gli italiani all'estero e sul rafforzamento dei servizi consolari. Si continua invece a parlare soltanto di come limitare il riconoscimento della cittadinanza, senza provare nemmeno a studiare in maniera profonda e intelligente da dove nasce questa domanda e soprattutto come può essere governata e valorizzata".
"Anche il futuro dell'associazionismo e della nostra rappresentanza", ha osservato Fabio Porta, "dipenderanno dalla nostra capacità di interloquire in maniera adeguata con gli "italici" e le nuove generazioni degli italiani nati all'estero: solo una loro piena integrazione ridarà vita alla storica rete italiana nel mondo, mentre la loro progressiva esclusione dai nostri circuiti culturali e politici", ha concluso, "condannerebbe questi giovani ad una progressiva lontananza dall'Italia, con una conseguente perdita netta per il futuro del Paese". (aise)