A SYDNEY ALLA SCOPERTA DELLE ARTISTE ITALIANE DEL XVI E XVII SECOLO
SYDNEY\ aise\ - I grandi artisti italiani del XVI e XVII secolo non hanno bisogno di presentazioni: Raffaello, Tiziano, Tintoretto e Caravaggio. Eppure inevitabilmente, quando compiliamo queste liste, pensiamo sempre al lavoro degli uomini. Quando pensiamo al lavoro delle donne artiste nel Rinascimento e nel Barocco italiano, dobbiamo porci molte domande difficili. Hanno prodotto delle opere, e quanti dei loro dipinti sopravvivono? Che tipo di lavoro hanno eseguito e in quali condizioni? Perché ne sappiamo così poco?
L’Istituto Italiano di Cultura di Sydney ha ideato un nuovo corso che esplora artiste donne italiane, a cominciare dalle artiste cinquecentesche di Firenze e Bologna, così fortemente influenzate dai maestri Leonardo da Vinci e Michelangelo, che le hanno procedute, e che hanno prodotto le opere che sono sopravvissute in un contesto di una tradizione familiare o di conventi di clausura.
Verrà quindi delineato lo sviluppo della pittura di genere, passando dalle nature morte alla ritrattistica così adatte alla produzione femminile, al boom della pittura femminile sul mercato internazionale dell'arte, grazie alla grande richiesta di souvenirs dal Grand Tour.
Il corso "Artiste italiane del XVI e XVII secolo" racconta la vita di queste donne attraverso documenti d'archivio e descrizioni contemporanee del loro lavoro, che siano i loro capolavori sopravvissuti o i dipinti lasciati a languire, dimenticati, nei magazzini dei musei. Viene quindi approfondita la vita quotidiana delle donne italiane nei secoli XVI e XVII, dalla difficoltà di conciliare la vita familiare e le esigenze di una carriera, fino alla loro possibilità di studiare e persino ai conflitti legali derivati da problemi coniugali o da aggressioni. Viene inoltre preso in esame il grande interesse attualmente diffuso di celebrare le loro carriere, dai recenti documentari al lavoro della Advancing Women Artists Foundation di Jane Fortune a Firenze.
La prima sessione del corso si terrà il 23 luglio e approfondirà in particolare due temi: I contesti delle vite delle donne nell’Italia del XVI secolo: famiglia, istruzione e sfera professionale; Donne single che hanno prodotto opera d’arte: Suor Plautilla Nelli e la produzione artistica nel mondo di una suora.
Il 30 luglio sarà la volta della seconda sessione dedicata a: L’emergenza di una donna artista professionista: Lavinia Fontana e la Bologna del XVI secolo; Addestrare la prossima generazione: Elisabetta Sirani e il Barocco bolognese.
Le sessioni proseguiranno il 6 agosto quando si parlerà di due artiste, ognuna "Figlia di un grand’uomo": Artemisia Gentileschi, superiore al padre?; L’elusiva Marietta Robusti, figlia di Tintoretto.
Quarto appuntamento il 13 agosto con: Le fortune dell’artista di corte: Sofonisba Anguissola fra la Sicilia, la Spagna e Genova; Giovanna Garzoni, gusti di corte e nascita della pittura di genere.
Infine il 20 agosto il corso si chiuderà con la quinta sessione dedicata a: Rosalba Carriera e la Venezia dei Gran Tour; Neoclassicismo, Angelica Kauffman e il progresso della “modernità”.
Le lezioni, che si terranno in lingua inglese, saranno a cura di Kathleen Olive, storica letteraria e culturale, con un dottorato sul Rinascimento fiorentino conseguito presso la Sydney University. Ha insegnato lingua, letteratura e storia italiana alla Sydney University e alla University of Technology e tiene corsi di arte italiana presso la WEA che riscuotono grande successo. Si reca molto spesso in Italia, sia per proseguire la sua ricerca, sia per guidare tour culturali per Academy Travel. (aise)