ABU DHABI: FRANCESCO LA CAMERA ALLA GUIDA DELL’IRENA

DUBAI\ aise\ - "Insieme all’annuncio che a partire da giugno il nuovo parco solare Mohammed bin Rashid Al Maktoum, il più grande progetto single-site del mondo per generare elettricità dal sole, raggiungerà una capacità di 300 MW, su un totale di 5000 entro il 2030 a costruzione ultimata, l’italiano Francesco La Camera, già direttore generale sviluppo sostenibile al Ministero dell’Ambiente, ha cominciato ufficialmente il suo mandato come direttore dell’Agenzia Internazionale per le energie rinnovabili, l’Irena". È quanto riferisce un articolo pubblicato oggi in primo piano dal portale di informazione Dubaitaly.com. La nomina di Francesco La Camera risale al gennaio scorso.
"Prima istituzione internazionale con sede in Medio Oriente con il compito di sostenere e diffondere l’energia pulita tra i Paesi aderenti, ad oggi circa 160, l’Irena ha sede a Masdar City, che in arabo significa "sorgente": esperimento di città a zero emissioni di carbonio, progettata dall’architetto Norman Foster, che sorge in mezzo al deserto, tra Abu Dhabi e Dubai. Investimento da 22 miliardi di dollari e di proprietà del fondo sovrano emiratino Mubadala, questa futuristica città è per ora costruita solo in parte; il progetto negli anni ha infatti rallentato rispetto ai piani originari che prevedevano 90mila persone residenti, ma ha creato un ricco portfolio di investimenti sulle rinnovabili in diversi Paesi del mondo.
"La trasformazione energetica globale sta entrando in una nuova fase – ha sottolineato La Camera durante il suo insediamento -. Dobbiamo fare tutto il possibile per accelerare il ritmo e la portata del cambiamento se vogliamo raggiungere gli obiettivi climatici", riferendosi agli accordi di Parigi per mantenere i livelli del riscaldamento globale al di sotto dei 2°. "Garantendo al tempo stesso – ha proseguito – che il nuovo paradigma energetico sia equo e inclusivo. Questa è anche un’opportunità unica per stimolare la crescita economica in modo sostenibile e colmare il divario di accesso all’energia creando un mondo in cui l’energia è abbondante e disponibile per tutti. Come direttore generale di Irena, lavorerò instancabilmente con tutti i membri, le parti interessate e i partner per sostenere la transizione verso un futuro energetico sostenibile".
Secondo le previsioni e i numeri dell’Irena, le energie rinnovabili potrebbero generare il 100% del fabbisogno energetico degli Emirati Arabi entro 50 anni, a patto che gli investimenti e la volontà proseguano. Gli Emirati producono oggi appena il 2% di energia pulita, grazie al solare e all’eolico, per il resto il Paese va avanti a combustibili fossili. Ma l’UAE Energy Strategy 2050, il piano governativo per l’energia che prevede un investimento di 600 miliardi di dihrams nei prossimi 30 anni è ambizioso: entro il 2050, l’obiettivo è di ricavare il 44% dell’energia dalle rinnovabili, il 38% dal gas, il 12% dal carbone pulito e il 6% dal nucleare.
UAE Energy Strategy 2050
La strategia stabilisce di lavorare su 5 aree: le infrastrutture, la legislazione, i finanziamenti, le tecnologie oltre a portare avanti l’idea di mix energetico. Al momento l’impegno maggiore è quello dedicato appunto al Mohammed bin Rashid Al Maktoum, in costruzione dal 2013 sulla strada che da Dubai porta ad Al Ain. Mega progetto da oltre 13 miliardi di dollari, frutto della partnership tra Dewa, la società elettrica emiratina, la saudita Acwa Power e il Silk Road Fund cinese, raggiungerà una capacità totale di 5000 megawatt entro il 2030, offrendo energia elettrica a circa 1,3 milioni di case, evitando così l’emissione di 6,5 milioni di tonnellate annue di CO2. Ma il vero primato di questo parco solare è che ha raggiunto il più basso costo del mondo di produzione di elettricità ricavata dal sole: 7,3 centesimi di dollaro per kilowattora". (aise)