AGRO-ECOLOGIA E MICRO IMPRESE RURALI: LO SVILUPPO DEL SENEGAL PASSA DALLA SUA TERRA
foto di Giada Cicognola
ROMA\ aise\ - Una nuova missione di monitoraggio ha portato a giugno un’equipe AICS ad incontrare coordinatori e beneficiari di due progetti co-finanziati dalla Cooperazione italiana e implementati da OSC, sempre italiane, nelle regioni del Nord e Centro del Senegal. A raccontare e documentare con le sue fotografie la missione è Giada Cicognola, UNDESA Fellow, in un articolo pubblicato dalla sede AICS di Dakar sul proprio sito Internet. Eccone di seguito il testo.
"Si parte da Nguith, villaggio del dipartimento di Linguère, dove si svolge il progetto di ARCS "SOUFF – SOstegno e cosvilUppo per il raFForzamento della comunità di Linguère". In Wolof, una delle lingue più parlate in Senegal, "souff" significa "terra" e l’obiettivo del progetto è quello di incrementare le opportunità di reddito attraverso lo sviluppo di un agro-sistema che, grazie al coinvolgimento dell’imprenditoria locale e di ritorno con i membri della diaspora Senegalese in Italia, integri la protezione dell’ambiente e la lotta alla desertificazione. È proprio questa la sfida principale del territorio che visitiamo: un clima ostile, una terra arida e difficile, un equilibrio precario che ha spinto tanti giovani a partire, prima per la capitale senegalese e poi, chi riesce, per l’Europa. Le toccanti parole del capo religioso del villaggio, che incontriamo il primo giorno, ci ricordano che qui a Nguith rimangono solo donne, anziani e bambini e mille sono i pericoli per i giovani che vogliono emigrare. Dietro si lasciano la terra, e allora la speranza è che lo sviluppo passi per l’agricoltura. Con l’arrivo di un nuovo pozzo nei prossimi mesi potrà così concretizzarsi l’idea di una fattoria agricola di 45 ettari, che integri coltivazioni, allevamento e uso di energie rinnovabili in un agro-sistema innovativo.
La comunità viene coinvolta con sessioni di formazione e informazione sul progetto e i suoi benefici: assistiamo ad una serata di sensibilizzazione e incontriamo autorità locali, il team di gestione del progetto e tanti beneficiari, tra cui alcuni giovani ritornati da Dakar e dalla Mauritania con la speranza di poter costruire una vita degna nel villaggio di origine grazie alle iniziative del progetto. I macchinari ci sono, le tecniche agricole impiegate nel Sahel sono state apprese, i capi di bestiame sono stati acquistati. Con l’arrivo del pozzo partiranno i restanti lavori e alle redini passerà la comunità locale, già piena di speranze per la nuova fattoria.
La missione prosegue poi nelle zone di intervento del progetto "PAISIM - Programma di appoggio all’impresa sociale e all’iniziativa migrante nelle regioni di Saint Louis, Louga e Thiés in Senegal", realizzato da CISV in partenariato con le ONG RE.TE e IPSIA. Qui lo scopo è il sostegno dell’economia rurale per ridurre la povertà e le cause profonde della migrazione irregolare, grazie alla creazione di 210 micro imprese rurali (MIR) e 10 imprese di "iniziativa migrante", cioè animate da cittadini senegalesi residenti in Italia che hanno un progetto di investimento economico e sociale nel proprio Paese di origine. Il progetto vuole supportare la creazione e l’accompagnamento di queste imprese, nonché il loro accesso al credito, per assicurare una riuscita delle idee imprenditoriali proposte dagli abitanti delle regioni toccate dall’iniziativa.
Per la delegazione AICS è questa un’opportunità per capire come funzionerà la società di consulenza per il supporto delle MIR (specificare), nata grazie al progetto precursore dell’attuale PAISIM, e per approfondire il concetto di impresa sociale nel contesto senegalese. È poi arrivato il momento di incontrare alcuni tra i rappresentanti di queste iniziative, che hanno illustrato una panoramica sui vari stadi di avanzamento e di potenziale: dalla piccola impresa familiare che ha ora tre capi di bestiame all’azienda agricola specializzata in produzioni orticole; dal gruppo di donne che si è specializzato nella trasformazione dei cereali e nella fabbricazione di succhi locali a quello impegnato nel catering per imprese locali e nelle formazioni per i gruppi più vulnerabili del quartiere. L’ultimo scambio è stato con un’impresa di iniziativa migrante specializzata nell’allevamento di suini, che grazie al progetto costruirà su delle attività già portate avanti a livello familiare per espandersi in un’ottica più industriale ed inserirsi nel mercato della produzione e trasformazione della carne suina, settore non ancora sviluppato nel Paese. Idee e volontà trovano un appoggio concreto grazie a questo progetto che fino al maggio 2020 accompagnerà i beneficiari per assicurare una sostenibilità alle loro imprese anche dopo la fine dell’iniziativa". (aise)