ALL’IIC DI AMBURGO IL "CAFFÈ LETTERARIO" SUL ROMANZO DI FRANCESCA MELANDRI “SANGUE GIUSTO”

AMBURGO\ aise\ - Martedì scorso, 22 gennaio, l'Istituto Italiano di Cultura di Amburgo ha ospitato il consueto incontro del "Caffé Letterario" in cui appassionati e interessati alla letteratura italiana hanno discusso e si sono scambiati impressioni sul romanzo di Francesca Melandri "Sangue Giusto", edito da Rizzoli nel 2017 e tradotto in tedesco nel 2018 dalla casa editrice Wagenbach di Berlino.
“Sangue giusto” racconta la storia di una famiglia italiana dall'occupazione dell'Etiopia nel 1936 fino al presente del libro, il 2010, a partire dallo svelamento improvviso di un doloroso segreto e dalla ricerca della verità.
Tutto comincia quando Ilaria, la protagonista, si ritrova sul pianerottolo di casa - in un vecchio palazzo senza ascensore, dopo aver fatto con fatica i sei piani di scale e volersi solo chiudersi in casa, dimenticare il traffico e l'afa – un ragazzo con la pelle nera e le gambe lunghe, che le mostra un passaporto e dice: “Mi chiamo Shimeta Ietmgeta Attilaprofeti e tu sei mia zia”.
Il ragazzo sostiene di essere il nipote di Ilaria, nato cioè dal figlio di Attilio Profeti, padre di Ilaria, quando quest'ultimo si trovava in Etiopia durante l'occupazione italiana. Il romanzo intreccia perfettamente il racconto del presente, in cui Ilaria si trova a dover fare i conti con la vita segreta del padre e a scavare nel suo passato, con la storia del padre, Attilio Profeti, attraversando insieme a lui la storia dell'occupazione e delle violenze fasciste in Etiopia, le "conversioni" repentine del dopoguerra, e poi tangentopoli e gli anni del governo Berlusconi fino all'arrivo a Roma di Gheddafi nel 2010, ma anche la storia e il viaggio di Shimeta, il ragazzo africano che dall'Etiopia attraversa il deserto, i lager libici, il Mediterraneo, i Centri di Identificazione ed Espulsione italiani fino ad arrivare davanti alla porta di casa di Ilaria.
All'inizio Ilaria dubita del ragazzo, ma poi comincia a dubitare di suo padre Quante cose deve ancora scoprire? Le risposte che cerca sono nel passato di tutti noi: di un'Italia che rimuove i ricordi per non affrontarli, che sopravvive sempre senza turbarsi mai, un Paese alla deriva diventato, suo malgrado, il centro dell'Europa delle grandi migrazioni.
Un romanzo densissimo dal linguaggio asciutto e potente, in cui nonostante gli eventi drammatici raccontati, il lettore non riesce davvero a odiare nessuno dei personaggi, neanche Attilio Profeti, sollevando il giudizio grazie all'equilibrio e all'abilità narrativa dell'autrice, e potendo osservare invece tutte le più piccole sfumature di personaggi in fondo qualsiasi, che ci somigliano nella loro normale e sfaccettata mediocrità molto più di quanto siamo disposti ad ammettere.
Francesca Melandri (Roma, 1964) ha lavorato per molti anni come sceneggiatrice, prima di esordire nel 2010 nella narrativa con Eva dorme. Nel 2012 ha pubblicato per Rizzoli Più alto del mare, finalista al Premio Campiello e vincitore del Premio Rapallo Carige. I suoi romanzi sono tradotti nelle principali lingue europee. "Sangue giusto" è arrivato tra gli ultimi cinque finalisti del Premio Strega 2018.
Il 14 settembre 2018 l'Istituto Italiano di Cultura di Amburgo ha avuto il piacere di avere Francesca Melandri come ospite nell'ambito della decima edizione del HarbourFront - Festival della Letteratura di Amburgo, dove l'autrice ha presentato davanti a 200 persone e ottenendo un grande successo proprio "Sangue giusto", moderata dalla giornalista e autrice Maike Albath di Berlino e accompagnata dalla lettura dei brani in tedesco a cura dell'attrice Anna Lena Schmidt. (aise)