BENVENUTI… AL SUD – di Stefano Russo
BERLINO\ aise\ - "Pensione, una meta agognata e spesso difficile da raggiungere, almeno da noi in Italia. Una volta raggiunta si pone un ulteriore problema: conviene spendere quelli che dovrebbero essere i meritati anni di riposo nel proprio Paese o, forse, sarebbe più saggio guardare ad altri lidi, dove la tassazione fiscale è più conveniente?". Come riporta Stefano Russo in un articolo pubblicato dal quotidiano bilingue di Berlino "Deutsch Italia", "se lo chiede anche lo "Spiegel" tedesco nella sua versione online che titola "Dolce Vita für Steuersparer" (ossia Dolce vita per i risparmiatori delle tasse), riferendosi agli incentivi proposti dalla Lega in un emendamento alla Manovra finanziaria di quest’anno (a firma del senatore Alberto Bagnai), che prevede tasse ridotte ad un forfait del 7 per cento per i pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni che scelgano di venire, o tornare, in Italia nelle regioni del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia.
L’idea è in pratica quella di incentivare i nostri pensionati residenti all’estero, o quelli stranieri, a trasferirsi in una delle regioni considerate più disagiate, ripopolandole sfruttando un incentivo fiscale su modello di quello offerto in altri Paesi, come ad esempio il Portogallo o la Tunisia.
Sottolinea il magazine tedesco come questa sia un’idea per compensare in parte anche il fallimento del ripopolamento dei villaggi morenti messo in atto fino a qualche anno fa, di cui il più famoso è stato il cosiddetto "modello Riace". L’allora sindaco Domenico Lucano offrì case vuote da ristrutturare e attività abbandonate da far rivivere ai migranti. Nell’ottobre del 2017 venne indagato dalla procura di Locri per truffa aggravata, concussione e abuso di ufficio. Venne pertanto posto agli arresti domiciliari e, a seguito di questa cosa, molti migranti vennero trasferiti in centri di accoglienza, facendo spopolare nuovamente il piccolo comune calabrese. Lo scorso aprile Lucano è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che indagato per truffa e falso in relazione alla gestione dei migranti.
Tuttavia "Der Spiegel" mette in guardia i tedeschi, definendo l’offerta come costellata da "piccole trappole": gli incentivi sono solo per 5 anni e bisognerebbe pensare a tutti i problemi (che con l’avanzare dell’età possono essere maggiori) connessi con la sanità italiana. Chi ha infatti un’assicurazione sanitaria pubblica tedesca, in Italia sarebbe coperto dal Servizio sanitario nazionale pubblico e le attese per eventuali esami sono molto lunghe, "a volte occorre aspettare mesi", a meno che non si paghi un servizio privato. E su questo punto, ahinoi, non gli si può dare torto.
I tedeschi che risultano attualmente essere pensionati sono circa 17.856.906, ultimi dati di aprile resi pubblici dalla Deutsche Rentenversicherung, ossia dalla federazione tedesca delle assicurazioni pensionistiche. E sono 150 i Paesi nel mondo fra cui possono scegliere dove trascorrere la vecchiaia. In ogni Paese è previsto un supporto per chiarimenti di carattere tecnico circa le modalità di riscossione della propria pensione all’estero. In Italia tale supporto è offerto dall’INPS. Anche in Germania, come in Italia, se si rimane nel Paese per più di 6 mesi all’anno si è soggetti totalmente alla fiscalità tedesca, ma lo si è parzialmente anche se il domicilio o il luogo abituale di residenza restano nella "locomotiva d’Europa".
Gli italiani possono scegliere invece ben 160 nazioni nel mondo dove farsi accreditare la propria pensione. Nel 2018 sono stati circa 392mila i nostri connazionali che hanno scelto di percepirla all’estero: in Canada (54mila), in Germania (52mila), in Svizzera (47mila), in Australia (46mila) e in Francia (44mila). Spesso con importi medi mensili molto bassi perché si tratta di persone che in Italia hanno lavorato pochi anni e poi si sono trasferite all’estero in cerca di miglior fortuna. In media lo scorso anno si trattava di 245 euro a persona, per un importo complessivo di poco superiore al miliardo. I pensionati più ricchi però li troviamo a Cipro, dove i 175 connazionali presenti incassano in media ben 5.481 euro al mese. Seguono gli Emirati Arabi Uniti con appena 67 italiani che percepiscono un assegno medio di 3.606 euro. Segue il Portogallo dove le 1.914 pensioni pagate dall’Inps valgono in media 2.545 euro al mese. A seguire ci sono Turchia e Malta con pensioni medie mensili dai 2mila euro in su.
I pensionati tedeschi ricevono decisamente di meno (mediamente) e c’è una certa differenza tra lavoratori della ex Germania federale che arrivano a prendere 3.203 euro e quelli della ex DDR che arrivano al massimo a 3.069 euro, ma mediamente dopo 45 anni di contribuzione un pensionato dell’Ovest si può aspettare una pensione lorda di 2.724 euro, e 2.623 per uno dell’Est.
Dal 1° luglio di quest’anno è previsto un aumento pensionistico del 3,18 per cento per i primi e del 3,91 per cento per i secondi. Magari possono iniziare a fare un pensierino a trasferirsi da noi al Sud". (aise)