BOLLICINE MADE IN ITALY: IN 30 GIORNI VOLANO 77 MILIONI DI TAPPI
ROMA\ aise\ - Cresce ancora il consumo in Italia di vini spumeggianti, ritorna importante un consumo concentrato e stagionale, sempre al vertice la grande distribuzione nelle vendite, ma con il prezzo medio più basso. Secondo anno di ripresa per horeca, aumento del consumo off-premise, non esplodono i rosè, bene i veri vini biologici certificati ma in abbinata stretta con il nome della cantina, sempre più brut e mono dolci. Purtroppo ancora carenze conoscitive alla mescita, meno consumatori giovanissimi, più consumi nella terza età, prezzi al consumo generalmente stabili, un po’ in calo alcuni Prosecco Doc. Ancora poco evidenti certe docg e doc di alta qualità; boom di etichette di vitigni autoctoni e innovativi con belle scoperte dal sud Italia, purtroppo con un consumo “vicinale e prossimale”.
Questa, in sintesi, la previsione dei consumi di fine anno dell’Osservatorio Economico Vini Speciali (OVSE-CEVES), stima dettata da esperienza e dati raccolti dagli operatori economici sul mercato.
Nei fatidici 30 giorni che oramai dal 1991, anno su anno, l’osservatorio economico internazionale prende a riferimento (dal primo ponte feste dicembre alla chiusura della settimana di Epifania), gli italiani berranno qualche bottiglia in più rispetto alle festività del 2018-2019. Una media di poco più di 2,5 milioni di bottiglie al giorno.
Per la sola serata di fine anno voleranno 44-48 milioni di bottiglie, altre due concentrazioni per Natale e per Epifania.
In termini di tipologia di consumo, grandi sono le differenze: tradizione per Natale con più vini dolci e dry, per Epifania più vini Rosè anche ancora molto pochi rispetto ad altri paesi, mentre una festa di capodanno con più vini secchi e brut.
In totale circa 77 milioni le bottiglie made in Italy stappate per un valore alla produzione di circa 280 milioni di euro a fronte di una spesa degli italiani di 630 milioni di euro.
Saranno solo 3,7-3,9 milioni le bottiglie straniere, stappate soprattutto in ristoranti delle metropoli e in veglioni di locali notturni e in località di vacanza, per una spesa al consumo di altri 240 milioni. In crescita le bottiglie stappate di Champagne.
Oltre 870 milioni di euro verranno spesi in bollicine per le festività 2019-2020.
“Segnale di speranza e di voglia di vivere si direbbe…per dimenticare e guardare oltre una crisi politica perenne, un lavoro precario e latitante, vertenze industriali, vendite lente nei negozi” il commento di Giampietro Comolli, economista esperto di vini spumanti e presidente dell’Osservatorio Economico fondato nel 1991 con Fregoni e Niederbacher. Rispetto all’anno precedente Ovse rileva una crescita dei consumi nazionali del 3,3% (2,4 mio/bott in più), secondo anno consecutivo, dopo un lustro ad andamento piatto. A fronte di un quasi stazionare valore unitario in cantina all’origine si riscontra un incremento di prezzo medio sul mercato del 4,4% (+0,40 cent a bottiglia): incremento dovuto esclusivamente alle etichette nazionali più conosciute.
Valori al consumo stazionari, se non in calo, per le etichette top di Champagne.
Per le sue analisi, OVSE raccoglie dati da fonti certe, operatori, fatture, bolle, doc trasporto, prenotazioni ai tavoli, commesse e spazi destinati eventi. (aise)