BONTÀ ITALIANE A BRUXELLES: SUA MAESTÀ EL SARDON

BRUXELLES\ aise\ - Il sardon (in dialetto friulano), o meglio, le alici pescate nel Golfo di Trieste, è considerato il re della cucina triestina. Tutte le prelibatezze culinarie, che possono essere realizzate con questo pesce, sono state raccolte da Mariella Devescovi Damini nel suo libro “Sua maestà el sardòn” che verrà presentato nella sede della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles oggi pomeriggio.
Attenti a non confondere i sardoni con le alici, le acciughe o le sarde: i triestini sanno che non sono la stessa cosa. Non è solo una questione dialettale, ma anche gustativa. I sardoni, come tutte le alici pescate nel Mare Adriatico, hanno una qualità chiamata “di pasta bianca”. Questo termine deriva non solo dal colore effettivamente più chiaro ma anche dal sapore più delicato e dolciastro. Diverse invece quelle che si trovano nel Mar Tirreno con una qualità “di pasta rossa” proprio perché tendenti al color rossastro con un gusto più deciso e salato. Ricchi di Omega 3, i sardoni sono consigliati da nutrizionisti e dietologi; contrariamente ad alcuni chef stellati che giudicano questo pesce come “volgare” e quindi di bassa cucina.
Questa distinzione si deve alla storia, in quanto il prezzo associato alle sardine era molto basso perché più semplice da pescare e quindi comunemente acquistate dai popolari, diversamente ai ceti più ricchi che potevano permettersi un pesce più costoso. Il sardòn diventa il protagonista del libro “Sua maestà el sardòn”, in cui sono presentate 213 ricette racchiuse in circa 144 pagine. Nonostante il più delle volte lo si associ a ricette salate, nella sua raccolta l’autrice parla anche di come preparare un ottimo dessert.
“Mi piace sottolineare il fatto – precisa Mariella Devescovi Damini, scrittrice del libro – che tutte le ricette presenti nel libro non sono solo il frutto di una semplice raccolta, ma di una minuziosa trascrizione di prelibatezze”. Il libro è, dunque, frutto di pietanze realmente cucinate ed assaporate, in cui si può spaziare dall’antipasto al dolce. (rita pia prota\aise)