CIAO SANDRO, CIAO "BARBA SVIZZERA" – di Dino Nardi

ZURIGO\ aise\ - Lo scorso 18 giugno, all’età di 96 anni, ci ha lasciato il dottor Sandro Pedroli, presidente onorario del "Comitato XXV Aprile" di Zurigo, che il giornalista ed esponente socialista elvetico Dario Robbiani in un suo libro, "Cinkali", definì "il medico degli emigrati".
Sandro Pedroli, un ticinese cresciuto in Piemonte e laureatosi in medicina all’università di Torino, combatté il fascismo con il soprannome di "Barba svizzera" nella brigata partigiana di "Giustizia e libertà" per poi, dopo la guerra, rientrare in Ticino e quindi trasferirsi a Zurigo dove, nel 1953, aprì uno studio medico.
Nel corso della sua vita trascorsa nella città sulla Limmat, Sandro Pedroli continuò comunque il suo impegno civile e politico nella comunità italiana e ticinese a sostegno dei più deboli, soprattutto, ma non solo, attraverso la sua militanza attiva nella Federazione Socialista Italiana in Svizzera (FSIS) e nella Società Cooperativa (Coopi) di Zurigo.
Anch’io, certo di interpretare pure i sentimenti di tanti comuni amici e compagni, desidero rendere omaggio a quest’ultimo esponente di una generazione italofona zurighese che tanto ha dato per la difesa della libertà, della democrazia e dei meno fortunati anche nella sua veste di medico fiduciario del patronato ITAL UIL di Zurigo negli anni più difficili vissuti dall’emigrazione italiana.
Grazie Sandro, che la terra ti sia lieve! (dino nardi\aise)