DIRITTI UMANI, L’EUROPA APRA GLI OCCHI SULL’IRAN – di Domenico Letizia

ROMA\ aise\ - “Negli ultimi giorni sembra ritornata l’attenzione mediatica sulla sistematica violazione dei diritti fondamentali e della dignità umana in corso nella Repubblica islamica iraniana. Il 9 aprile, il Presidente iraniano Hassan Rouhani ha dichiarato che gli Stati Uniti sono i veri “leader del terrorismo mondiale”, dichiarazioni successive all’ufficializzazione da parte Usa del Corpo delle Guardie della Rivoluzionarie Islamica (IRCG) come organizzazione terroristica internazionale”. A scriverne per il Nuovo Corriere Nazionale, diretto da Francesco Corsi, Domenico Letizia.
“Chi sono per etichettare le istituzioni rivoluzionarie come terroristi?” ha affermato Rouhani in un discorso trasmesso dalla televisione di stato. “Vogliono usare i gruppi terroristici come strumenti contro le nazioni della regione. Sono loro i capi del terrorismo mondiale. Chi sta propagando e incoraggiando il terrorismo nel mondo di oggi? Chi voleva usare l’ISIS come strumento? Ancora oggi l’America nasconde gli autorevoli membri dell'ISIS, e non è disposta a dire ai governi regionali dove si nascondono”, ha affermato Rouhani che ha successivamente citato l’abbattimento dell’Iran Air Flight 655 nel luglio 1988 da missili lanciati dalla nave militare statunitense USS Vincennes. “Chi ha abbattuto il nostro aereo di linea civile nelle acque del Golfo Persico?” ha ribadito, aggiungendo che tale gesto era finalizzato a intimidire l’Iran. La polemica internazionale nasce in seguito alla scelta da parte dell’amministrazione Trump di inserire il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) nell’elenco delle organizzazioni terroristiche. In un recente comunicato, la Casa Bianca ha dichiarato: “Questo passo senza precedenti, proposto dal Dipartimento di Stato, riconosce la realtà che l’Iran non è solo uno Stato sponsor del terrorismo, ma che l’IRGC partecipa attivamente, finanzia e promuove il terrorismo come strumento di governo. L’IRGC è il mezzo principale del governo iraniano per dirigere e attuare la sua campagna terroristica globale. Con questa azione chiariamo quali sono i rischi connessi all’entrare in affari con o fornire supporto all’IRGC. Chi entra in affari con l’IRGC, finanzia il terrorismo. Questa azione invia a Teheran un chiaro messaggio che il sostegno al terrorismo comporta gravi conseguenze”. Il presidente dell’organizzazione United Against Nuclear Iran (UANI), Joseph Lieberman e l’Ambasciatore Mark D. Wallace, hanno rilasciato una dichiarazione in cui applaudono “la decisione dell’amministrazione Trump di designare l’IRGC come una Foreign Terrorist Organization (FTO): per anni gli Stati Uniti hanno considerato Hezbollah, Kataib Hezbollah e le Brigate al-Ashtar come FTO, ma non la principale fonte di risorse umane, strutturali e finanziarie, cioè l’IRGC. L’Iran è il principale sponsor mondiale del terrorismo e l’IRGC è il principale veicolo attraverso il quale il regime finanzia organizzazioni terroristiche e i soci all’estero”. Condanne che provengono anche dall’Italia e dalle Organizzazioni non Governative che operano in Europa. Recentemente, presso il Senato della Repubblica si è svolta la presentazione dell’undicesimo rapporto annuale sulla pena di morte in Iran, curato da Iran Human Rights e da “Ensemble Contre le Peine de Mort”. I lavori sono stati organizzati dal senatore Roberto Rampi e dalla Federazione Italiana Diritti Umani (Fidu). All’incontro hanno partecipato il senatore Roberto Rampi, Mahomood Almiry Moghaddam, portavoce di Iran Human Rights, Antonio Stango, presidente della Fidu, Eleonora Mongelli, vicepresidente Fidu e l’ambasciatore Giulio Terzi, presidente del Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”.
Durante i lavori è stato distribuito l’ultimo rapporto sulla pena di morte in Iran, pubblicato dalle Ong e si sono sviscerati i dati raccolti sulle esecuzioni capitali praticate in Iran, anche nei confronti dei minorenni. Nel corso dei lavori l’ambasciatore Giulio Terzi, in linea con le analisi dell’organizzazione statunitense, ha ricordato che “gli esecutori dei 30mila oppositori politici nel 1988 si trovano ora al Governo dell’Iran con Hassan Rouhani, come il ministro della Giustizia”. L’Ambasciatore Terzi ha sempre richiamato l’attenzione sui pericoli dell’Iran per il Medio Oriente, per l’intero sistema delle relazioni internazionali e per le sue infiltrazioni a Gaza, in Siria e in Libano. Nel 2018, l’ambasciatore scriveva: “La narrativa che ci viene propinata da molto tempo è che l’Iran è un Paese stabile, che guarda con fiducia al futuro e che vede nell’Italia la porta serena verso il mercato europeo. Questo dogma è stato diffuso senza vergogna.
Invece ciò che dimostrano anche le recenti manifestazioni è che l’Iran è fortemente instabile e che il regime viene contestato anche al proprio interno. L’economia continua ad andare a picco perché i soldi vengono usati per folli spese militari che destabilizzano tutto il Medio Oriente. E in tutto questo l’Europa si fa dettare la politica estera verso l’Iran da Teheran stesso”. L’Europa apra gli occhi sull’Iran e sulla sistematica violazione dei diritti umani che le autorità della Repubblica Islamica quotidianamente esercitano”. (aise)