ELEZIONI FEDERALI IN CANADA: LA CARICA DI CONSERVATORI E NDP NELLE ROCCAFORTI DEL PARTITO LIBERALE - di Francesco Veronesi
TORONTO\ aise\ - “Alle elezioni del 2015 è stato un cappotto liberale. Tutti gli undici distretti che compongono l’area di Central Toronto sono stati vinti dai candidati del partito di Justin Trudeau in una zona tradizionalmente favorevole alle istanze grit. Ma con le elezioni del 2019 i rapporti di forza potrebbero cambiare. I conservatori hanno bisogno di penetrare nella più popolosa città del Canada, mentre l’Ndp - in grande difficoltà nei sondaggi - deve cercare di conquistare alcuni seggi per garantirsi la sopravvivenza politica nel prossimo parlamento”. Così scrive Francesco Veronesi, che a Toronto dirige il “Corriere canadese”. In vista delle elezioni federali, il “Corriere” sta pubblicando vari focus sui distretti e i candidati italiani.
“Beaches-East York (residenti di origine italiana 6.760 - 3,2%). I favori del pronostico sono tutti per Nathaniel Erskine-Smith, deputata liberale uscente che nel 2015 prese il 49,5 per cento dei voti. Il distretto è tradizionalmente liberale: prima della parentesi del 2011 (quando vinse il neodemocratico Matthew Kellway) la circoscrizione è stata rappresentata per sei legislature in 18 anni dall’italocanadese Maria Minna. I conservatori schierano Nadirah Nazeer, l’Ndp Mae J. Nam, i verdi Sean Manners, mentre il People’s Party ha candidato Deborah McKenzie.
Davenport (residenti di origine italiana 11.870 - 6,5%). Partita apertissima a Davenport dove si rinnova la sfida tra la deputata liberale uscente Julie Dzerowicz e l’ex deputato Andrew Cash (in parlamento dal 2011 al 2015). Quattro anni fa la candidata liberale vinse per meno di 1.500 voti. A parte la parentesi di Cash, il distretto dal 1962 ha sempre eletto un candidato liberale, compreso il lungo interregno di Charles Caccia (10 legislature dal 1968 al 2004). In corsa anche il conservatore Sanjay Bhatia, la verde Hannah Conover-Arthurs e l’italocanadese Francesco Ciardullo per il People’s Party.
Don Valley West (residenti di origine italiana 5.105 - 2,8%). Sulla carta la sfida da seguire è tra il deputato liberale uscente Rob Oliphant e la conservatrice Yvonne M. Robertson. Oliphant, eletto nel 2008, nel 2011 era stato sconfitto dal tory John Carmichael per 600 voti, salvo poi prendersi la rivincita nel 2015 riconquistando il seggio. Se Andrew Scheer vuole penetrare a Toronto, questo è uno dei distretti da vincere senza se e senza ma. Gli altri candidati sono Laurel MacDowell dell’Ndp, Amanda Kistindey del Green Party e Ian R. Prittie del People’s Party.
Eglinton-Lawrence (residenti di origine italiana 10.725 - 5,5%). Anche in questo caso, la minaccia principale per il deputato uscente Marco Mendicino (48,8 per cento dei voti nel 2015) è rappresentata dal Partito Conservatore. Chani Aryeh-Bain punta ad aumentare gli oltre 23mila voti presi dai tory nel 2015 in un distretto a lungo rappresentato dall’editore del Corriere Canadese, Joe Volpe. Nutre qualche speranza la neodemocratica Alexandra Nash, in corsa anche l’italocanadese Michael U. Staffieri per il People’s Party e il verde Reuben A. DeBoer.
Parkdale-High Park (residenti di origine italiana 7.200 - 3,4%). Ai nastri di partenza sarà una sfida liberali-Ndp. Il deputato uscente Arif Virani, dopo aver strappato il seggio nel 2015 alla neodemocratica Peggy Nash per poco più di mille voti, dovrà vedersela contro l’ndippino Paul M. Taylor. A recitare il ruolo di terzo incomodo sarà il conservatore Adam Pham, mentre sono candidati anche l’italocanadese Nick Capra per il Green Party e Gregory Wycliffe del People’s Party.
Spadina-Fort York (residenti di origine italiana 7.725 - 3,9%). Alla vigilia il candidato da battere è il deputato uscente Adam Vaughan, protagonista nel 2015 della clamorosa vittoria contro Olivia Chow dell’Ndp con il 54,6 per cento dei voti. I neodemocratici puntano le loro carte su Diana Yoon, i tory hanno invece candidato Frank Fang. A chiudere la griglia delle candidature ci sono il verde Dean Maher e Robert Stewart del partito di Maxime Bernier.
Toronto Centre (residenti di origine italiana 4.530 - 2,7%). Altro feudo rosso, nel cuore finanziario di Toronto, in passato distretto di Bill Graham e Bob Rae. I liberali confermano il ministro delle Finanze uscente Bill Morneau (58 per cento dei voti nel 2015), che dovrà vedersela contro il conservatore Ryan Lester e il neodemocratico Brian Chang. In corsa anche Jean-Simon P. Chénard del People’s Party e l’ambientalista Annamie Paul.
Toronto-Danforth (residenti di origine italiana 5.905 - 2,9%). Braccio di ferro liberali-Ndp nel seggio che è stato a lungo del compianto ex leader neodemocratico Jack Layton, scomparso nel 2011. La deputata uscente Julie Dabrusin, che nel 2015 strappò il seggio all’Ndp dopo il dominio ndippino lungo 11 anni, sfida il candidato del partito di Jagmeet Singh, Min Sook Lee. Gli outsider sono la conservatrice Zia Choudhary, Tara Dos Remedios del People’s Party e il verde Chris Tolley.
Toronto-St. Paul’s (residenti di origine italiana 7.625 - 3,9%). Feudo liberale, il seggio è rappresentato da Carolyn Bennett da 22 anni. Gara in salita quindi per il conservatore Jae Truesdell (i tory nel 2015 presero solo il 27 per cento dei voti, contro il 55 per cento della deputata liberale), per Alok Mukherjee dell’Ndp, per la verde Sarah Climenhaga e per John Kellen del People’s Party.
University-Rosedale (residenti di origine italiana 7.405 - 4%). La ministra degli Esteri Chrystia Freeland è la candidata da battere, in un distretto tradizionalmente diviso tra il voto liberale e quello neodemocratico. La minaccia principale per le aspirazioni di riconferma del braccio destro di Trudeau è costituita dalla ndippina Melissa Jean-Baptiste Vajda. Gli altri candidati dei partiti principali sono la conservatrice Helen-Claire Tingling, il verde Tim A. Grant e Aran Lockwood del People’s Party.
York South-Weston (residenti di origine italiana 14.710 - 9,4%). Distretto con una altissima presenza italiana nell’elettorato, che in passato ha visto le vittorie di Ursula Appolloni (due legislature, dal 1979 al 1984) e John Nunziata (sei legislature dal 1984 al 2000). Doppia sfida per il ministro dell’Immigrazione uscente Ahmed Hussen: si tratta del neodemocratico Yafet Tewelde e del conservatore Jasveen Rattan, oltre al verde Nichola Ward e a Gerard H. Racine del partito di Bernier”. (aise)