EMERGENZA FREDDO: DA “MEDICINA SOLIDALE” UN TASK-FORCE SUGLI ARGINI DEL TEVERE

ROMA\ aise\ - Una task-force di medici e volontari per assistere e curare le tante persone che vivono sugli argini del fiume Tevere da Saxa-Rubra alla Magliana, a Roma. È questa la nuova iniziativa alla quale sta lavorando l'associazione “Medicina Solidale”, con l'obiettivo anche di fare un censimento di quanti sopravvivono ai margini del fiume. Un segno di devozione e affetto per il Papa che ieri ha compiuto 83 anni.
Una vera e propria “pastorale del fiume”, che alla cura della persona abbina anche l'assistenza spirituale grazie alla collaborazione con don Andrea Palamides, responsabile della comunità "Famiglia della Riconciliazione".
Sono state effettuate già diverse uscite sul fiume per organizzare al meglio il servizio che dal mese di gennaio 2020 avrà una sua strutturazione e delle presenze fisse durante la settimana.
Proseguono anche le attività nei 5 ambulatori di strada presenti a Via Aspertini (Tor Bella Monaca); Casa Scalabrini, Via Prenestina; Fonte di Ismaele, Via Chiovenda; Vo.Re.Co a via della Lungara e a Santa Croce dove è stata aperta un'altra farmacia di strada dopo quella di via della Lungara. Da oltre un anno, poi, l'associazione si è messa disposizione delle attività svolte sotto il colonnato di San Pietro e dal camper per le emergenze di strada promosse dall'Elemosineria Vaticana.
A queste attività si deve aggiungere anche "Bambini al centro", grazie alla quale, oltre 200 piccoli che vivono a Roma in situazioni di disagio e in particolare nelle occupazioni e nelle baraccopoli improvvisate nella periferia della Capitale, possono partecipare gratuitamente alle attività formative e di sostegno realizzate in collaborazione con il Centro Oratori Romani e con il sostegno di McDonald's.
"Il Tevere – spiega Lucia Ercoli, direttore di Medicina Solidale – è una nuova sfida della nostra associazione che ha deciso di scendere sugli argini del fiume per raggiungere una delle periferie esistenziali indicate da Papa Francesco. Il lavoro sugli argini è molto difficile, sia per le condizioni ambientali che per l'ampiezza del fenomeno che coinvolge un'area vasta in lunghezza almeno 20 km".
"Abbiamo già effettuato alcune uscite – aggiunge Ercoli – e abbiamo costatato che nelle zone centrali degli argini del fiume la presenza è per lo più di adulti, mentre verso la Magliana si trovano spesso insediamenti con famiglie e minori. Da gennaio verrà messo in campo un progetto stabile ed organico".
"Questa è un'esperienza molto tangibile - spiega don Andrea Palamides, responsabile della comunità Famiglia della Riconciliazione - di quello che il Papa ha definito come il frutto della scellerata “cultura dello scarto”, perché sugli argini del fiume incontri donne e uomini senza identità che sembrano non avere un passato, un presente ed un futuro. Nonostante tutto ti accolgono con un sorriso e una capacità di stupirsi che qualcuno pensi a loro con il desiderio evidente essere ascoltati e di condividere la propria vita".
"Mi aspettavo di trovare persone arrabbiate – aggiunge don Palamides - e invece ci accolgono sempre con gioia e ci aspettano tutte le settimane. Con alcuni che sono residenziali ormai c'è un rapporto stabile, ma la voce si sta spargendo sulle rive del Tevere e speriamo di potere incontrare tante altre".
"Certo – conclude don Palamides – molte delle persone incontrate sono in situazioni drammatiche a livello sanitario e psicologico, ma dimostrano anche di avere una grande fede con la voglia di parlare di Dio e di Gesù". (aise)