EUROPEI OTTIMISTI SULLO STATO DELL'UE

BRUXELLES\ aise\ - Mai stati così ottimisti circa lo stato dell'Unione europea. Secondo l'ultima indagine di Eurobarometro, pubblicata ieri, i cittadini europei hanno una “percezione positiva” dell'Unione in tutti i settori, dall'economia allo stato della democrazia. Si tratta dei risultati migliori registrati nel periodo successivo all'indagine Eurobarometro del giugno 2014, condotta prima dell'insediamento della Commissione Juncker.
La più recente indagine Eurobarometro standard si è svolta dopo le elezioni europee, tra il 7 giugno e il 1° luglio 2019 in tutti i 28 paesi dell'UE e in 5 paesi candidati (Macedonia del Nord, Turchia, Montenegro, Serbia e Albania). Tra i risultati principali spiccano il sostegno record all'euro e il fatto che i cambiamenti climatici siano diventati la seconda preoccupazione principale a livello di UE, dopo l'immigrazione.
I DATI
FIDUCIA E OTTIMISMO PER IL FUTURO AI MASSIMI LIVELLI DAL 2014
La fiducia nell'UE ha raggiunto il suo livello massimo dal 2014 e rimane più elevata rispetto alla fiducia nei governi o nei parlamenti nazionali. La fiducia nell'UE è aumentata in 20 Stati membri e le percentuali più elevate si sono registrate in Lituania (72%), Danimarca (68%) ed Estonia (60%). Inoltre più della metà dei rispondenti "si dichiara prevalentemente fiduciosa" nell'UE in Lussemburgo (59%), in Finlandia (58%), in Portogallo (57%), a Malta e in Svezia (per entrambe il 56%), in Bulgaria e Ungheria (per entrambe il 55%), in Irlanda, Polonia, nei Paesi Bassi e a Cipro (per tutti il 54%), in Romania e Austria (per entrambe il 52%) nonché in Lettonia e Belgio (per entrambe il 51%).
Dall'ultima indagine Eurobarometro standard nell'autunno 2018 la percentuale dei rispondenti con un'immagine positiva dell'UE (45%) è aumentata in 23 Stati membri dell'UE e in misura maggiore a Cipro (47%, +11), in Ungheria (52%, +9), in Grecia (33%, +8), in Romania (60%, +8) e in Portogallo (60%, +7). Dall'autunno 2018 è stato registrato un aumento di 2 punti percentuali (+10 dalla primavera 2014): si tratta del livello più alto rilevato negli ultimi 10 anni. Il 37% (+1, rispetto all'autunno 2018) dei rispondenti ha un'immagine neutra dell'UE, mentre meno di un quinto ha un'immagine negativa (17%, -3): è la percentuale più bassa degli ultimi 10 anni.
La maggioranza degli europei è ottimista sul futuro dell'UE (61%, +3 punti percentuali), mentre solo il 34% (-3) è pessimista. Le percentuali più elevate di ottimisti si osservano in Irlanda (85%), Danimarca (79%), Lituania (76%) e Polonia (74%). All'estremo opposto, l'ottimismo è meno marcato nel Regno Unito (47% contro il 46%) e in Francia (50% contro il 45%).
Il 55% degli europei si dichiara soddisfatto del funzionamento della democrazia nell'UE: si tratta della percentuale più elevata dall'autunno del 2004 (+5 punti percentuali dall'autunno 2018; +11 dalla primavera 2014), mentre il numero dei "non soddisfatti" è diminuito di 5 punti percentuali, scendendo così al 36%.
La maggioranza degli europei concorda nel ritenere che "la loro voce conta nell'UE". La media dell'UE-28 raggiunge il 56% (+7 punti percentuali dall'autunno 2018; +11 dalla primavera 2018; +14 dalla primavera 2014); le percentuali più alte si riscontrano in Svezia (86%), Danimarca (81%) e nei Paesi Bassi (76%).
L'EURO GODE DI UN SOSTEGNO RECORD
Il sostegno all'Unione economica e monetaria e all'euro raggiunge un nuovo livello record, con oltre tre quarti dei rispondenti (76%, +1 punto percentuale; +9 dalla primavera del 2014) nella zona euro a favore della moneta unica dell'UE. In tutta l'UE il sostegno all'euro si attesta stabilmente al 62%.
Prevalgono le opinioni positive sulla situazione delle economie nazionali (con il 49% che giudica la situazione buona e il 47% che la giudica negativa). La maggioranza dei rispondenti in 17 Stati membri (16 nell'autunno 2018) afferma che la situazione economica nazionale è buona. Il Lussemburgo (94%), la Danimarca (91%) e i Paesi Bassi (90%) sono i paesi che presentano le percentuali più elevate. Le percentuali più basse di opinioni positive si osservano in Grecia (7%), Croazia e Bulgaria (per entrambe il 20%), Italia (22%), Spagna (26%) e Francia (29%).
LA CITTADINANZA DELL'UE E LA LIBERA CIRCOLAZIONE SONO CONSIDERATI I RISULTATI PRINCIPALI CONSEGUITI DALL'UE
In tutti i 28 Stati membri oltre la metà dei rispondenti si ritiene cittadino dell'UE. In tutta l'UE il 73% la pensa così (+2 punti percentuali dall'autunno 2018), mentre a livello nazionale le percentuali variano: 93% in Lussemburgo, 88% in Germania, 87% in Spagna, 57% in Grecia e Italia e 52% in Bulgaria.
Un'ampia maggioranza di cittadini dell'UE sostiene "la libera circolazione dei cittadini dell'UE, che possono vivere, lavorare, studiare e svolgere un'attività ovunque nell'UE" (81%, -2 punti percentuali dall'autunno 2018), e in ogni Stato membro dell'UE oltre due terzi dei rispondenti condividono questa opinione, dalla Lituania (94%) all'Italia e al Regno Unito (per entrambi il 68%).
PREOCCUPAZIONI PRINCIPALI A LIVELLO NAZIONALE E DI UE: CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI E L'AMBIENTE
L'immigrazione resta la preoccupazione principale a livello di UE e compare nel 34% delle risposte, nonostante il forte calo (-6 punti percentuali dall'autunno 2018). I cambiamenti climatici, che nell'autunno del 2018 si collocavano al quinto posto, sono ora la seconda preoccupazione principale dopo aver subito un'impennata (+6 dall'autunno 2018). Tre cause di preoccupazione registrano percentuali identiche: la situazione economica (18%, percentuale invariata), lo stato delle finanze pubbliche degli Stati membri(18%, -1) e il terrorismo (18%, -2), seguite dall'ambiente, che rappresenta la preoccupazione principale per il 13% dei rispondenti, con un aumento di 4 punti percentuali.
La disoccupazione, che occupa ora la settima posizione a livello di UE (12%), resta la preoccupazione principale a livello nazionale (21%, -2 punti percentuali), insieme a prezzi in aumento/inflazione/costo della vita (21%, percentuale invariata) e a sanità e sicurezza sociale (21%, +1). Ambiente, clima e questioni energetiche seguono a ruota e segnano un forte aumento (20%, +6). L'immigrazione, indicata dal 17% dei rispondenti (-4 punti percentuali dall'autunno del 2018 e -19 dall'autunno 2015), per la prima volta dalla primavera del 2014 non rientra fra le tre preoccupazioni primarie a livello nazionale. La situazione economica è al sesto posto (16%, +1).
L’ITALIA
Risultati in linea con gli altri Paesi dell’Unione nelle risposte degli italiani che mettono l’immigrazione al primo posto tra le priorità dell’Ue: così hanno risposto il 32% degli intervistati (34% l’Unione nel suo complesso). Al secondo posto la situazione economica, che preoccupa il 18% degli europei e il 28% degli italiani. Al terzo la disoccupazione, priorità per il 12% dell’Ue e per il 26% degli italiani.
Quanto alla fiducia nelle istituzioni, il 37% degli italiani si fida dell’Ue (contro il 44% dell’Ue), il 31% si fida del parlamento nazionale e il 30% del governo. (aise)