FORE (UNICEF): IN SUDAN ALMENO 19 BAMBINI UCCISI E 49 FERITI DAL 3 GIUGNO

ROMA\ aise\ - "Dal 3 giugno in Sudan almeno 19 bambini sarebbero stati uccisi e altri 49 feriti". La denuncia arriva da Henrietta Fore, direttore generale UNICEF, che si dice "profondamente preoccupata per l’impatto sui bambini e i giovani delle continue violenze e disordini nel paese, soprattutto per l’uso eccessivo della forza che sembra sia avvenuto contro manifestanti pacifici".
"Abbiamo ricevuto notizie di bambini detenuti, reclutati per partecipare ai combattimenti e vittime di abusi sessuali", riferisce Fore. "Le scuole, gli ospedali e i centri sanitari sono stati utilizzati come obiettivi, saccheggiati e distrutti. Gli operatori sanitari sono stati attaccati solo perché facevano il proprio lavoro. Molti genitori sono troppo preoccupati per lasciare uscire di casa i propri figli, impauriti da violenza, molestie e illegalità. La carenza di acqua, cibo e medicine è stata segnalata in tutto il Paese, mettendo a rischio la salute e il benessere dei bambini".
"I bambini in Sudan stanno già portando il peso di decenni di conflitti, sottosviluppo cronico e scarsa governance. Le violenze attuali stanno rendendo una situazione già critica ancor peggiore", incalza Fore, ricordando che, "anche di fronte a questa instabilità, il lavoro dell’UNICEF per i bambini in Sudan continua. Stiamo fornendo a milioni di bambini, compresi quelli sfollati o rifugiati, vaccini, acqua sicura, cure per la malnutrizione acuta grave e supporto psicosociale. La violenza però deve terminare".
Per questo a nome dell’UNICEF Henrietta Fore chiede "a tutti coloro coinvolti di proteggere i bambini sempre e tenerli lontani dai pericoli. Ogni attacco contro bambini, scuole o ospedali è una grave violazione dei diritti dei bambini. L'UNICEF invita le autorità a consentire alle organizzazioni umanitarie di dare assistenza a coloro che ne hanno bisogno, anche attraverso l'accesso agli ospedali che sono off-limits o chiusi".
Il direttore generale dell’UNICEF si unisce infine al segretario generale "nell'esortare le parti a proseguire un dialogo pacifico e a riprendere i negoziati sul trasferimento del potere a un'autorità di transizione a guida civile. I bambini del Sudan vogliono la pace. La comunità internazionale deve assumere una posizione ferma a sostegno delle loro aspirazioni". (aise)