GIORNATE INTENSE A PORTO ALEGRE

ROMA – focus\aise\ - Giornate intense a Porto Alegre, in Brasile, dove il console generale d'Italia, Roberto Bortot, è stato impegnato nei giorni scorsi in numerose attività.
È stato infatti il console ad inaugurare il Museo dell'immigrazione italiana, dell'uva e del vino a Nova Milano (Farroupilha) e la prima mostra allestita, che presenterà ai visitatori la produzione dell’uva moscato nelle città e regioni italiane. Un modo molto efficace per tramandare e valorizzare la cultura italiana in Brasile, ha commentato il console Bortot, insieme al quale hanno partecipato all'evento anche il sindaco Claiton Gonçalves e la deputata nazionale Francis Somensi.
Intervistato da una radio locale, Bortot ha ribadito l’importanza di iniziative come quella del museo per ricordare il valore dell’emigrazione italiana in Brasile e per mantenere viva cultura e tradizioni del Bel Paese.
Molte le autorità che hanno partecipato, insieme al console italiano, al lancio della “Campagna del Maglione 2019”, presentata a Porto Alegre dal Governatore dello Stato Rio Grande do Sul, Eduardo Leite. Scopo dell'iniziativa è svegliare lo spirito solidaristico di ogni abitante dello Stato. La Campagna, che tradizionalmente ha luogo tra giugno e luglio, è stata anticipata agli inizi di maggio per poter aumentare il numero di donazioni prima dell’arrivo del freddo e poter dare così priorità al vestiario per bambini.
L’evento di lancio, organizzato dai dipartimenti di Comunicazione, Lavoro e Assistenza sociale, e dalla Protezione Civile, ha visto la partecipazione del console generale d’Italia, Roberto Bortot, a sottolineare l’impegno e il coinvolgimento della collettività italiana nel progetto.
Il vestiario donato dovrà essere pulito e in buone condizioni. Si potranno donare anche coperte, lenzuola, biancheria, calzini, prodotti per l’igiene e alimenti non deperibili. Per donare ci si può recare in tutte le caserme della Brigata Militare o dei Pompieri, nei supermercati Zaffari, nelle Farmacie São João, oppure nei coordinamenti regionali della Protezione Civile di Porto Alegre, Santa Maria, Pelotas, Santo Ângelo, Uruguaiana, Frederico Westphalen, Lajeado, Caxias do Sul e Passo Fundo.
Le donazioni, è stato spiegato durante l’incontro, saranno distribuite attraverso un processo rigoroso che coinvolgerà le vittime di disastri naturali, gli istituti benefici, le famiglie bisognose, le ONG, gli istituti religiosi, gli asili e gli istituti che accolgono minori in situazioni di vulnerabilità sociale. I municipi interessati nel ricevere donazioni più specifiche dovranno manifestare il loro interesse alla Centrale delle Donazioni Civili, nel Centro Amministrativo dello Stato, a Porto Alegre.
Infine un altro impegno attente il console generale Bortot nei prossimi giorni, quando, in occasione della commemorazione della Giornata dell’Immigrazione Italiana, il 21 maggio verrà inaugurata al Museo d’Arte di Rio Grande do Sul (MARGS) di Porto Alegre la mostra “Terra Mater” dell’artista italiano Mirkò.
L’esposizione, organizzata dal Consolato italiano a Porto Alegre con l’Assessorato alla Cultura di Rio Grande do Sul e il MARGS, è curata da Rita Raimondi e resterà visibile fino al 7 luglio.
La Giornata dell’Immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul viene commemorata ogni anno il 20 maggio, data in cui nel 1875 arrivarono nello Stato brasiliano le prime tre famiglie italiane alla ricerca di un futuro migliore, stabilendosi a Nova Milano.
Mirkò è un giovane artista dallo stile contemporaneo, che in altre occasioni è già stato definito come la nuova espressione di cubismo, caratterizzata da un’impronta classica e una modernista, risultato di una formazione artistica fortemente influenzata dall’artista olandese Frans Brugman. Mirkò, ottenuto il titolo di “Maestro d’Arte” a Salerno, ha spaziato tra pittura e ceramica attorno a temi mitologici, storici, religiosi e paesaggistici, specialmente riguardo la costiera amalfitana, dove vive. Uno stile unico di uno degli esponenti artistici contemporanei più importanti italiani.
La mostra è composta da tredici quadri dipinti su tela o su legno e quattro sculture in ceramica, che creano un insieme di linee ipnotico che rappresentano scene oniriche delle condizioni dei migranti. L’artista utilizza un linguaggio naturale e accessibile a tutti, passando con estrema disinvoltura dal passato al presente, da figure reali a scene e paesaggi “simbolo” frammentati.
La mostra sarà accompagnata dalla musica creata appositamente per “Terra Mater” da due compositori italiani: Davide Famularo e Mauro Romano. (focus\aise)