“I BAMBINI DELLA GRANDE GUERRA” DI ALESSANDRO BETTERO TRIONFA AL 52° WORLDFEST DI HOUSTON IN TEXAS

HOUSTON\ aise\ - Il film “The children of the great war” (titolo originale: “I bambini della grande guerra”) di Alessandro Bettero ha vinto il prestigioso Gold Remi Award nella categoria dei lungometraggi alla 52^ edizione del WorldFest di Houston ottenendo così anche l’apprezzamento del pubblico statunitense.
Il film, presentato l’anno scorso alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è l’unica storia al mondo della Prima Guerra Mondiale raccontata dai bambini di allora.
Il regista ha dedicato il premio “alla memoria delle tante persone che con la loro vivida testimonianza hanno reso possibile la ricostruzione di un momento drammatico della nostra storia e a chi ha collaborato alla realizzazione del film, in particolare Alessia Righetto, Luca Giacon, Cristina Sartori, Luca Basile e Robert Howard”.
Il WorldFest è nato nel 1961 e in breve è diventato uno dei tre Festival più importanti degli Stati Uniti, scoprendo o premiando registi come Steven Spielberg, George Lucas, David Lynch, Ridley Scott, Oliver Stone, Atom Egoyan, Ang Lee, Robert Rodriguez, i Fratelli Coen E Francis Ford Coppola.
Nel film di Bettero “I bambini della grande guerra” sono centenari e ultracentenari e i figli dei soldati. Sono gli ultimi testimoni della Prima Guerra mondiale combattuta sul fronte italiano. Vissero la guerra in casa, dal fiume Isonzo all’Adige quando l’Italia Nord orientale era contemporaneamente un campo di battaglia e un territorio abitato. Famiglie intere, spesso imparentate tra loro, si ritrovarono involontariamente nemiche su fronti opposti.
Numerosi italiani rientrarono dall’estero, anche da Canada, Stati Uniti e Francia, richiamati al fronte in Italia. E dopo la guerra, molti di loro furono costretti ad emigrare nuovamente all’estero a causa delle precarie condizioni economiche dell’Italia nel primo dopoguerra. Questa è l’unica storia al mondo della Grande Guerra raccontata dagli ultimi superstiti: i bambini di allora.
Il film è la testimonianza irripetibile e introvabile di un pezzo di storia che ora appartiene alla memoria collettiva dell’Italia, ma anche dell’Europa e del mondo. Durante e dopo le registrazioni delle loro testimonianze, i “bambini” sono quasi tutti scomparsi. Dei loro drammi, della loro vita, delle loro memorie è rimasto questo film. La loro ultima e consapevole eredità, preziosa per noi e per chi verrà dopo di noi. Una sessantina di storie personali e familiari che nessun libro ha mai raccontato, e mai potrà raccontare. Un monito per noi e per le generazioni future. Un messaggio, senza tempo, di pace e di tolleranza. (aise)