IL BOOM TURISTICO ALBANESE E LA NECESSITÀ DI MIGLIORARE I TRASPORTI – di Domenico Letizia

ROMA\ aise\ - “Recenti notizie riguardanti il mondo delle infrastrutture e della logistica nazionale giungono dall’Albania. Il ministro dell’Energia e delle Infrastrutture albanese, Belinda Balluku, ha preso parte all’edizione annuale del Forum per il trasporto internazionale a Leipzig, in Germania. Lo riferisce l’agenzia di stampa albanese “Ata” e quella italiana “Agenzia Nova”, aggiungendo che l’evento costituisce un’importante piattaforma per la discussione delle sfide più importanti in materia di connettività globale e infrastrutture per il trasporto su ruote”. Così Domenico Letizia su “L’Opinione”, il quotidiano diretto da Arturo Diaconale.
“Stando alle informazioni diffuse, nel suo intervento il ministro ha sottolineato la necessità di continuare ad abbattere il maggior numero possibile di barriere territoriali e commerciali: limitazioni che, a suo dire, hanno un impatto particolarmente significativo sull’Albania a fronte della sua posizione geografica.
D’altronde, i dati statistici parlano chiaro: da 2 milioni di turisti, l’Albania è passata a circa 5 milioni nel corso di questi ultimi anni. E si stima che, entro il 2028, questo valore salga a più di 6,6 milioni. L’Albania necessita di ammodernare il proprio impianto logistico e di trasporto per adeguarsi ai crescenti flussi commerciali e turistici provenienti dall’Europa. I trasporti pubblici in Albania non sono l’emblema dell’efficienza: gli autobus percorrono, con molti disagi, solo alcune tratte e spesso i Paesi meno turistici sono serviti una o due volte al giorno. Anche i treni non sono sufficientemente diffusi durante l’arco della giornata e non collegano tutto il territorio nazionale. Secondo i dati elaborati e analizzati dall’Istituto di Statistica Albanese, un turista straniero spende in media 53 euro al giorno nel Paese delle aquile. Per un soggiorno di circa 4 giorni, i turisti italiani amano spendere qualche euro in più. Si calcola, infatti, circa 81 euro di media.
Inoltre, gli italiani amano principalmente soggiornare in hotel piuttosto che in ostelli o pensioni. Il mese più affollato e caro per quanto concerne una vacanza in Albania è agosto e il governo albanese prima dell’avvio del periodo estivo sta puntando molto a rendere ottimali i servizi per i turisti. Il rapporto con l’Italia è privilegiato. Complice anche la vicinanza e la lingua italiana, diffusamente parlata, l’Albania si prepara a catturare l’attenzione del suo partner più strategico, l’Italia e del comparto turistico internazionale interessato non solo alle spiagge, ma anche alle altre risorse del Paese, come arte, archeologia, gastronomia tipica e vino di qualità. L’attenzione è, dunque, incentrata anche sullo sviluppo dell’enoturismo e punta ai vitigni autoctoni. “La legislazione per gli investimenti strategici prevede una serie di agevolazioni fiscali, come il 6% di iva per servizi forniti da marchi commerciali registrati a livello internazionale e ristoranti all’interno di strutture ricettive certificate come gli agriturismi, ha dichiarato l’onorevole Taulant Balla, leader del gruppo parlamentare socialista, durante la conferenza stampa dello scorso aprile al Palazzo del Parlamento di Albania.
Il programma chiamato “100 Villaggi” sta creando un modello di successo nel sostenere agriturismo e sviluppo rurale integrato del Paese, in conformità con i migliori standard europei. Opportunità che necessitano della dovuta logistica e di un sistema di trasporti non ancora ottimale nel Paese. A tal proposito, il governo sta avviando una serie di iniziative e campagne d’investimento, attirando l’attenzione dall’estero, per potere ammodernare la logistica dei trasporti nel Paese. Considerata la vicinanza con l’Italia, numerose sono le opportunità per gli imprenditori italiani interessati che possono essere seguiti nella scelta dell’investimento da consulenti albanesi che vivono a Tirana ma che hanno studiato in Italia, conoscendo la lingua, le necessità, i pregi e i difetti della comunità imprenditoriale italiana in rapporto all’Albania e ai Balcani”. (aise)