IL SOTTOSEGRETARIO CIOFFI AL CAIRO PER L’EAST MEDITERRANEAN GAS FORUM

ROMA\ aise\ - “L’utilizzo delle infrastrutture energetiche esistenti è una chance per contribuire alla pace nel Mediterraneo Orientale”. Lo ha dichiarato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Andrea Cioffi, intervenendo ieri al Cairo, in Egitto, all’East Mediterranean Gas Forum (EMGF). Tra gli obiettivi dell’incontro, a cui hanno partecipato anche i Ministri dell’Energia di Cipro, Egitto, Grecia, Israele, Giordania, nonché il consigliere economico del Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, c’è quello di sostenere la creazione di un mercato regionale del gas e garantire la sicurezza di fornitura e domanda per gli Stati membri.
“Il Forum è un evento importante - ha spiegato Cioffi - soprattutto sul piano della ‘connessione’ tra i Paesi dell’area del Mediterraneo e, in particolare, del Mediterraneo Orientale. Il fatto che tutti questi Paesi siedano attorno allo stesso tavolo per discutere dei propri giacimenti di gas, che potrebbero trovare uno sbocco in Europa, rappresenta infatti una via per contribuire sensibilmente alla stabilità della regione”.
“Ciò – ha aggiunto – anche, e soprattutto, al fine di migliorare la qualità di vita e il benessere delle popolazioni locali. Tutto questo ci riguarda molto da vicino: se l’obiettivo comune dell’Ue è uscire dal fossile nel 2050, nel breve periodo il gas del Mediterraneo Orientale rappresenta una delle possibili fonti di provenienza in Italia. Ciò costituisce una chance per la nostra economia e, soprattutto, per il settore dei trasporti, che ne può trarre forti benefici. Penso all’utilizzo del gas liquido e compresso per la trazione dei camion e delle navi. Non solo. Diversificare le fonti di provenienza energetica può avere ricadute positive per le tasche dei cittadini, perché maggiore concorrenza vuol dire prezzi più bassi”.
“Importante - ha poi sottolineato Cioffi - è utilizzare le infrastrutture esistenti: in Egitto ci sono due liquefattori, in Italia dei rigassificatori, altri in Spagna. L’interesse dell’Italia e dell’Ue non può essere che massimizzare l’utilizzo di queste infrastrutture. Ovviamente, ciò si sposa con lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile e con il completamento dell’infrastruttura elettrica dei Paesi del Mediterraneo e delle connessioni con la sponda sud dell’Europa, dove l’Italia svolge un ruolo strategico”. (aise)