IL SUCCESSO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

ROMA – focus/ aise - È stato dedicato al tema “Italiani all’estero, una storia di successo” il quarto, ed ultimo, panel tematico che ha chiuso “Diplomazia per l’Italia. Sicurezza e crescita in Europa e nel mondo”, l’evento promosso dalla Farnesina la scorsa settimana all’Auditorium Parco della Musica a Roma, in apertura della XIII Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici che si è tenuta al MAECI. Moderato dal giornalista Alberto Matano, al panel sono intervenuti Fabiola Gianotti, Direttrice Generale CERN a Ginevra, Cristina Marconi, giornalista e scrittrice italiana a Londra, Teresa Castaldo, Ambasciatrice d’Italia in Francia, e Silvio Mignano, Ambasciatore d’Italia in Svizzera. “Il CERN è un’eccellenza molto italiana”, ha detto Gianotti. “Nella fisica delle particelle gli italiani sono fra i più bravi al mondo e il CERN è uno dei centri di ricerca più importanti, dove studiamo l’infinitamente piccolo - le particelle - per capire l’infinitamente grande - l’universo”. Il CERN, ha spiegato la direttrice generale, “ospita 18mila scienziati provenienti da molti Paesi, e di questi 2600 sono italiani. Il grande ruolo dell’Italia è dovuto all’ottima scuola che abbiamo da tanti anni a questa parte, fin dai tempi dei ragazzi di via Panisperna. E ancora oggi gli italiani sono fra i migliori”. Ha preso parola poi l’Ambasciatore Mignano: “essere Ambasciatore a Berna significa avere grande responsabilità, ma anche comprendere che gli italiani in Svizzera di adesso sono il frutto dei tanti italiani immigrati nel passato e che sono al centro dell’altra Italia, la seconda Italia, che ha uno spessore fondamentale e spesso dimenticato. Uno degli aspetti per cui siamo orgogliosi di essere servitori pubblici, è la presenza di storie di successo, risultato di anni di immigrazioni, e ce ne sono molte”, ha detto ancora Mignano. La scrittrice e giornalista Cristina Marconi ha parlato della sua esperienza, trascritta nel romanzo di formazione “Città Irreale”, candidato al Premio Strega 2019, con il quale, ha spiegato, “ho provato a dare un volto all’immigrazione italiana a Londra, città che ha caratteristiche uniche, che può incoraggiare gli immigrati, sia aperta e che accogliente, che sa benissimo cosa fare dei talenti stranieri che arrivano in città”. Anche l’Ambasciatrice Castaldo ha parlato delle sue esperienze da diplomatica: “Francia e Argentina, due realtà di immigrazione italiana dove sono stata Ambasciatrice. Avere visto e vissuto in questi due Paesi”, ha confidato, “mi ha fatto capire come le comunità italiane si siano perfettamente integrate, ma anche come siano riuscite a mantenere una forte connotazione italiana. Le collettività ci parlano e ci dicono che soffrono per le contrapposizioni più stridenti, offrendoci la possibilità di intervenire nelle problematiche. Ma”, per l’ambasciatrice Castaldo, “le collettività vanno guardate senza stereotipi, sia con chi è partito anni prima ed è ancora vivo, sia coi discendenti che vogliono collaborare ed avere rapporti con l’Italia. Noi, in Francia, abbiamo aperto l’Ambasciata per organizzazioni e per eventi culturali, e infine abbiamo creato il CAP, il Coordinamento dei professionisti italiani. Ciò ha fatto unire tante figure italiane, che rappresentano un patrimonio che bisogna conoscere e alimentare”. (focus \aise)