LA CASA D’ITALIA DI ZURIGO È UN “MONUMENTO”

ZURIGO\ aise\ - “Era diventato un peso per lo Stato la Casa d’Italia di Zurigo. I costi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza sembravano insostenibili per il Ministero degli Affari Esteri. Venderla come tante altre strutture dello stato italiano ubicate all’estero era un’opzione “caldeggiata” da più parti. Invece, è arrivata la decisione di trasferirci gli uffici del Consolato Generale d’Italia di Zurigo. Nell’attesa del cambio di destinazione d’uso, è stata chiusa al pubblico”. È quanto si legge su “Italoblogger”, fondato e diretto in Svizzera da Francesco Troisi Fernandez.
“Sono passati oltre novant’anni da quando nel maggio 1928 l’allora Ministro degli affari esteri, Dino Grandi, comunicò al Console Generale a Zurigo le disposizioni dell’amministrazione italiana circa la creazione a Zurigo di una “Casa degli italiani”.
LA COSTRUZIONE NEL 1931
Si intendeva un “complesso di locali destinati ad accogliere tutte le istituzioni italiane esistenti a Zurigo”. L’edificazione dell’immobile venne portata a termine tra il giugno del 1931 e la fine dell’anno successivo. Il costo complessivo ammontò a 560 mila franchi, quasi tutti messi a disposizione dal Ministero degli affari esteri italiano. Erano gli anni del fascismo, anni in cui occorreva dimostrare la grandezza dell’Italia che si apprestava a diventare una “potenza coloniale” con le conquiste del Nord-est africano.
L’edificio comprendeva l’asilo infantile, due aule scolastiche, una cappella, due dormitori, una sala teatro con palcoscenico, un bar, una sala da bigliardo, due sale per sedute, un appartamento di tre stanze per il custode, varie altre camere.
La Casad’Italia, sita alla Erismannstrasse 6, nel cuore del quartiere operaio (Kreis 4), oramai era data per spacciata e quindi prossima alla dismissione da parte dello Stato italiano a qualche facoltoso privato. E invece no.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI ZURIGO
È arrivato nei giorni scorsi il riconoscimento del Consiglio comunale di Zurigo: “Il carattere esterno dell’edificio è caratterizzato dal design disadorno e funzionale della facciata”.
Ma l’edificio è un “importante testimone storico sociale ed economico, che dimostra l’importanza dell’emigrazione italiana in Svizzera per la città di Zurigo”.
Il Consiglio comunale di Zurigo già nel 2018 aveva approvato la richiesta del Consolato Generale d’Italia del cambio di destinazione d’uso, pur se la struttura è in un’area urbana residenziale.
Un grande soddisfazione per la comunità italiana di Zurigo che ha sempre creduto nel valore storica della Casa d’Italia, anche quando molti “benpensanti” italofoni la consideravano un ghetto dal quale uscire per favorire l’integrazione”. (aise)