LA CRONACA DAL VOLTO UMANO: RITRATTO DEL RE DEI SOCIAL, LORENZO TOSA – di Pier Paolo Tassi

ZURIGO\ aise\ - “Grafomane seriale, scrive per urgenza, prima ancora per passione. Ed è la dimostrazione vivente che bastano poche righe ben concepite per entrare nell’olimpo della comunicazione. Con 3 milioni e 700 mila interazioni a settimana, la pagina su facebook del trentaseienne Lorenzo Tosa, giornalista genovese reduce dalla campagna elettorale per le europee con la lista +Europa, è al secondo posto in assoluto in Italia. Davanti a lui solo Matteo Salvini. Dietro, personaggi pubblici del calibro di Enrico Mentana e Giorgia Meloni. Ma anche fortunatissimi influencer del campo della moda, come Chiara Ferragni”. A scriverne è Pier Paolo Tassi sul “Corriere dell’Italianità”, già “Corriere degli italiani”, edito a Zurigo.
“Il segreto? Tre post al giorno che affrontano le notizie più rilevanti della cronaca e della politica nazionale in un’ottica nuova, ribaltando la prospettiva classica: così il fatto rimane sullo sfondo e diventa pretesto per uno storytelling che mira a cogliere il lato umano, la ragione sentimentale contro quella strumentale, in un paese ancora troppo abituato a diffondere odio tramite i social e a ragionare tramite le categorie schmittiane amico-nemico.
Il pregio è quello di rovesciare, come allo specchio, una realtà deformata, uscendo dalla retorica del “cattivismo” a tutti i costi. “L’Italia migliore l’abbiamo sepolta sotto uno strato di odio – spiega Tosa. Io cerco di ripulirla dal fango e rimetterla sulla mia pagina”. E il risultato è sopra ogni aspettativa.
Certo, il sogno di raggiungere Strasburgo è sfumato, a causa del voto deludente della lista + Europa (3,2%), al quale ha però contribuito portando in dote un bagaglio di 2136 preferenze nella circoscrizione Nord-Ovest, risultando peraltro primo in tutti i capoluoghi della Liguria. E il futuro allora – con un tale seguito di elettori e followers – pare ancora roseo.
Anche se per il momento, lontano dalla politica: “Ho ricevuto diverse proposte di candidatura sia a livello regionale che nazionale – ammette Tosa – ma il mio interesse ora è di continuare il mio lavoro di giornalista e comunicatore”. I modelli di riferimento sono noti: Fratoianni e Boldrini per l’impegno profuso alla causa dei migranti; Saviano per la difesa delle ong contro l’etichettatura di taxi del mare. Ma anche Renzi per la visione di una sinistra moderna e liberal-democratica. Non è un caso allora che Tosa sia stato invitato alla Leopolda, qualche settimana fa, come ospite indipendente.
Ogni giorno nei suoi seguitissimi post, intanto, così come nel blog personale Generazione Antigone, politica e attualità diventano un pretesto per parlare della vita reale: il racconto della cronaca attraverso il mezzo narrativo della storia fa incetta di like e condivisioni. In continua crescita.
“Dietro il dramma della nave Sea Watch ferma al largo di Lampedusa in attesa di un porto dove poter attraccare – cita ad esempio – c’è la storia di una ragazza (Carola Rackete) che ha un’idea di mondo. Perché non raccontiamo le persone? Diamo un volto alle vicende di cui parliamo. Anche dietro alle storie dei migranti c’è sempre un sogno, una tradizione, un passato da raccontare”.
Il passato di Tosa, intanto, è ben noto ai giornali: nel 2015 inizia l’incarico di responsabile regionale della comunicazione per il Movimento5Stelle. Ma il matrimonio si interrompe bruscamente proprio un anno fa in novembre, quando decide di dimettersi attraverso una lettera pubblica: “Ero in palese dissenso con una linea di movimento totalmente piegata ad una deriva di ultradestra, a tutti gli effetti a trazione leghista. A un certo punto, non mi sono più sentito a mio agio e me ne sono andato”.
La ribalta agli onori della cronaca nazionale arriva in seguito a quella decisione, ma non è l’unico trampolino di lancio verso una progressiva conquista dei social. In mezzo, la candidatura alle europee, la creazione di una pagina fan il 25 gennaio di quest’anno e, soprattutto, la storia di Carola Rackete. Il volto umano della Capitana contro quello torvo del “Capitone” – come ama definire ironicamente Salvini. Quel post scritto il 18 giugno fa schizzare le condivisioni e diventa virale. E i fan da 15mila diventano 100mila. In poco più di tre mesi. Sono donne nel 64% dei casi con un’età media che si attesta attorno ai 55 anni.
Una tipologia di utenza che – precisa – “ha fame di approfondimento e non si accontenta più della flash news. Ma chiede anche di avere coraggio nell’interpretare la notizia”. E forse la vera lezione dal punto di vista giornalistico è proprio questa: incentivare lo sviluppo dell’emotività e dell’intelligenza emotiva.
“Oggi questa mancanza – commenta – è uno dei primi problemi dell’Italia e le conseguenze non sono banali: abbiamo un’opinione pubblica che si lascia trascinare dal primo demagogo di turno proprio perché mancano gli strumenti critici”. Dovrebbe sforzarsi, in sintesi, il giornalista, di non limitarsi alla sola cronaca, ma fornire delle nuove lenti ai propri lettori. “La mia pagina è nata anche per questo – conclude. Una boccata di ossigeno per poter parlare di cose belle, senza dover per forza seminare odio””. (aise)