LA MAGISTRATA RUMENA KÖVESI VICINA ALLA NOMINA A PROCURATORE EUROPEO/ NESSUN ITALIANO IN LIZZA

BRUXELLES \ aise\ - I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio hanno convenuto di proporre la magistrata rumena Laura Codruţa Kövesi, come primo capo della nuova Procura europea.
I negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio sul nuovo procuratore capo europeo per guidare la Procura europea (EPPO) sono in corso dalla scorsa primavera. La squadra negoziale del Parlamento ha appoggiato la Kövesi durante i negoziati, nonostante l'opposizione, sinora, del Consiglio, ed in modo particolare del suo paese, la Romania.
Dopo l'accordo con i negoziatori del Consiglio, ieri sera il presidente della commissione per le libertà civili Juan Fernando López Aguilar (S&D, Spagna) ha dichiarato: “Kövesi è la scelta perfetta per diventare procuratore capo dell'UE. Ha eccellenti competenze professionali. Inoltre, la Romania non detiene attualmente posti chiave nell'UE. D'ora in poi sarà una delle donne forti leader nell'UE. "
"Siamo molto lieti che la signora Laura Kövesi guiderà la nuova Procura europea. Corrisponde in modo ottimale alla visione del Parlamento europeo di un EPPO forte e credibile. La signora Kövesi è estremamente competente, con un record impressionante di risultati nella lotta alla corruzione con notevole capacità di recupero e grande coraggio ", ha aggiunto il presidente della commissione per il controllo del bilancio Monika Hohlmeier (PPE, Germania).
Il vicepresidente del comitato per le libertà civili Maite Pagazaurtundúa (Rinnovamento, Spagna) ha invece dichiarato: “Con la selezione di Kövesi come procuratore capo europeo, i cittadini si sentiranno più sicuri e protetti ora che la Procura europea può iniziare i suoi lavori. Il nuovo ufficio avrà un ruolo chiave nel reprimere i reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE: solo i criminali saranno irrequieti dopo questo accordo. "
L'accordo sulla nomina della signora Kövesi a procuratore capo europeo deve ora essere formalmente approvato dal Parlamento e dal Consiglio.
L'EPPO, che dovrebbe essere operativo alla fine del 2020, sarà un ufficio indipendente incaricato di indagare, perseguire e assicurare alla giustizia i crimini contro il bilancio dell'UE, come frodi, corruzione o frodi IVA transfrontaliere superiori a 10 milioni di euro. L'elenco dei crimini potrebbe essere esteso in futuro per includere, ad esempio, il terrorismo.
Finora, 22 Stati membri hanno aderito all'EPPO. I cinque paesi che attualmente non partecipano - Svezia, Ungheria, Polonia, Irlanda e Danimarca - potrebbero aderire in qualsiasi momento.
L'ufficio centrale dell'EPPO avrà sede a Lussemburgo, insieme al procuratore capo e al collegio dei procuratori di tutti i paesi partecipanti. Dirigeranno le indagini penali quotidiane condotte dai procuratori delegati in tutti gli Stati membri partecipanti.
Nella short list presentata al Parlamento europeo e al consiglio dell'Unione europea vi erano tre nomi: il francese Jean François Bohnert, il tedesco Andreas Ritter e la rumena Laura Codruța Kövesi.
Tra le dieci candidature di magistrati italiani, fino a febbraio c’erano anche quelle di magistrati di peso e di grande esperienza investigativa, come quella di Filippo Spezia, già vicepresidente di Eurojust, Nicola Piacente, procuratore capo di Como, e Francesco Lo Voi, capo dell’ufficio inquirente di Palermo. In corsa vi era anche Giovanni Kessler, ex deputato del PD e già direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dopo essere stato Direttore dell’OLAF (l’Ufficio Europeo per la Lotta alla Frode, che diverrà il braccio operativo – una sorta di polizia giudiziaria - del Procuratore Europeo).
Anche se nessun italiano è stato selezionato per la terna finale che porterà alla nomina del procuratore europeo, bisogna ricordare che il progetto dell’EPPO nasce dall’ingegno e dallo spirito visionario di un italiano, Francesco De Angelis, che da Capo Unità prima, e poi Direttore, della Direzione Generale del Controllo Finanziario della Commissione Europea, negli anni Novanta, fu ideatore ed animatore dell’Associazione dei Giuristi per la Protezione degli Interessi Finanziari comunitari. Da quell’associazione di diritto privato - seppure col sostegno indiretto della Commissione europea - formata da magistrati, avvocati e giuristi di peso, tra i quali la Professoressa Mireille Delmas-Marty (Accademica di Francia), nacque il Corpus Juris. La prima bozza di codice penale dell’Unione Europea, da cui iniziarono i dibattiti, anche politici, che hanno portato dopo quasi tre decenni alla creazione della Procura Europea. Procura Europea che si è molto ispirata anche al modello italiano della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. (alessandro butticé\aise)