LA SETTIMANA DELLE ASSOCIAZIONI – PARTE 2
ROMA – focus/ aise - L'emigrazione italiana in Svizzera, dall'esodo di massa alle nuove mobilità. Questo il tema della lezione tenuta venerdì 8 febbraio all'Università degli Anziani/Adulti di Belluno dal professor Toni Ricciardi, che ha approfondito quell'imponente fenomeno che rese la Svizzera nel secolo scorso il Paese europeo con il tasso d’immigrazione più alto del continente. Un’immigrazione che ebbe come punto di partenza privilegiato proprio l'Italia. La sola Svizzera, infatti, assorbì quasi la metà degli espatri di nostri connazionali nel secondo dopoguerra. Toni Ricciardi è storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra. Codirettore della collana “Gegenwart und Geschichte-Présent et Histoire” (Seismo), è tra i coautori del Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes, del primo Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo (Ser, 2014) e membro del comitato editoriale di Studi Emigrazione.
In vista della riunione delle associazioni aderenti al FAIM in Europa, che si terrà il 15 e 16 marzo, e in previsione di un incontro con i presidenti dei COMITES per trovare un comune terreno di azione sulle questioni più rilevanti e prioritarie che riguardano il mondo dell’emigrazione italiana in Europa, Rino Giuliani, portavoce FAIM, è stato intervistato a Bruxelles da Santinews. “Il Comitato di Coordinamento del FAIM”, commenta Giuliani spiegando le ragioni di questo incontro, “nella sua riunione del dicembre 2019 ha preso in esame i non pochi nodi irrisolti che attengono alla condizione attuale della nostra emigrazione in Europa alla luce degli eventi che ne caratterizzano la vita attuale e delle decisioni che possono condizionarne il futuro”.
“Nella crisi che coinvolge le relazioni fra i paesi, fra difficoltà e insoddisfazioni estese che riguardano il ruolo delle istituzioni comunitarie”, aggiunge Giuliani, “si allunga l’elenco di importanti questioni che riguardano gli italiani all’estero di vecchia e nuova emigrazione e che interrogano l’associazionismo delle comunità italiane nel mondo. Temi e problemi aperti di cui si discute in ambiti ristretti in Italia e nelle società di accoglienza ma che necessitano di una partecipazione più ampia, non limitata a quella fra le forze politiche presenti in parlamento o in discussioni a livello tecnico-istituzionale . Il taglio della rappresentanza politica degli italiani nel mondo è un esempio di scelte sulle quali il parlamento, pur nella sua autonomia, avrebbe dovuto ascoltare di più le nostre comunità”.
Un quadro in continua evoluzione, quello degli italiani nel mondo, che necessita di una visione d’insieme e della “capacità di prefigurazione del futuro”. La riunione delle associazioni aderenti al FAIM è prevista per il 16 marzo, di pomeriggio, presso il Centro culturale flammingo nella zona del Parvis de Saint Gilles. L’obiettivo è quello di condividere orientamenti e punti di vista anche in vista dell’incontro chiesto ai Comites europei.
Infine, il Prefetto Francesco Tagliente nell’annunciare ai soci dell’ANCRI - l’Associazione degli Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana - la nomina del Generale Alessandro Butticé (che é anche collaboratore di Aise a Bruxelles) quale delegato in Belgio, presso le Istituzioni UE e della NATO, ricorda un periodo romano di condivisione della carriera. “L’ANCRI ha una delegazione anche nel Regno del Belgio, che comprende le sedi delle Istituzioni dell’Unione Europea e della NATO.
Con formale comunicazione all’Ambasciatrice d’Italia a Bruxelles ed agli Ambasciatori Rappresentanti Permanenti d’Italia presso l’Unione Europea ed il Consiglio Atlantico, il generale Alessandro Butticè, insignito della onorificenza di Ufficiale dell’OMRI, è stato nominato Delegato ANCRI per il Regno del Belgio. Salgono così a 15 le Delegazioni ANCRI istituite nel Mondo: Albania, Argentina, Belgio, Canada, Cipro, Francia, Germania, Inghilterra, Libano, Malta, Olanda, Portogallo, Spagna, Ucraina e USA. Sono contento che Alessandro Butticé abbia dato la sua disponibilità a rappresentare l’ANCRI in Belgio. E mi piace ricordare un periodo di condivisione della carriera professionale con Alessandro Butticè. Mi riferisco alla seconda metà degli anni ’80, quando io dirigevo la Sala Operativa della Questura di Roma e l’allora Capitano Butticé era vice capo ufficio Stampa del Comando Generale della Guardia di Finanza e responsabile de “Il Finanziere”. Dall’aprile del 2018, l’Ufficiale Alessandro Butticé ha lasciato la Commissione Europea dedicandosi, in quello che lui ha definito il “terzo tempo” della sua vita professionale, alla sua antica passione del giornalismo e ad attività di volontariato da autentico patriota italiano ed europeo. (focus\ aise)