LA SETTIMANA DI FUOCO DEL CILE

ROMA – focus/ aise - Cile: terra del fuoco, oggi più che mai. È per questo che analizzeremo insieme la situazione, riportata dalla Farnesina, la scorsa settimana. Manifestazioni sempre più violente in Cile dove durante le proteste contro l’aumento del prezzo del biglietto dei mezzi pubblici sono morte 10 persone.
Come riportato da “Viaggiare sicuri”, il sito con cui l’Unità di Crisi della Farnesina informa i connazionali sulle condizioni di sicurezza di tutti i paesi del mondo, nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, a seguito delle manifestazioni, anche violente, contro l’aumento delle tariffe del servizio di metropolitana, è stato decretato lo stato di emergenza, esteso nella giornata di ieri 20 ottobre, a diverse zone: intera Regione Metropolitana di Santiago, Regione di Valparaiso (eccetto Isola di Pasqua e Juan Fernandez), Provincia di Concepcion, Comuni di Rancagua, La Serena e Coquimbo, Provincia di Valdivia e comune di Antofagasta.
È stato introdotto il coprifuoco dalle 19:00 ora locale di domenica 20 ottobre fino alle 06:00 dello scorso 21 ottobre per l’intera Regione Metropolitana di Santiago e dalle 20.00 alle 6.00 per le regioni di Concepcion e Valparaiso e per i comuni di Coquimbo, La Serena e Rancagua. È possibile che il coprifuoco e lo stato d’emergenza vengano estesi nelle prossime ore anche ad altre località.
A Santiago si raccomanda di evitare la zona di Bustamante/Baquedano/Plaza Italia. La rete metropolitana di Santiago, che ha subito ingenti danni, è rimasta chiusa fino allo scorso 21 ottobre.
È stato inoltre temporaneamente sospeso anche il servizio di autobus.
Le scuole sono rimaste chiuse fino al 22 ottobre incluso.
L’Istituto Italiano di Cultura ha annullato tutte le lezioni in programma.
L’aeroporto di Santiago è operativo ma l’accesso è consentito ai soli passeggeri già in possesso di un biglietto aereo. La compagnia aerea LATAM ha comunicato la cancellazione di quasi tutti i voli in partenza da Santiago fino alle 10.00 ora locale dello scorso 21 ottobre.
Ai connazionali si raccomanda la “massima cautela”, in particolare nelle zone interessate dallo stato di emergenza, di rispettare gli orari del coprifuoco e di verificare l'evoluzione della situazione sui media locali, evitando in particolare le zone del centro città, manifestazioni e luoghi di assembramento.
“Solidarietà e vicinanza alla comunità italiana in Cile, che vive sulla propria pelle la grave crisi scoppiata nel Paese sudamericano”. È quanto dichiara in una nota il sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo, che aggiunge: “ai connazionali che ne avessero bisogno il governo italiano assicura massima assistenza attraverso la propria rete diplomatico-consolare”.
“Continuiamo a seguire con grande attenzione e preoccupazione ciò che accade in terra cilena, in stretto contatto con le autorità diplomatiche del posto”, assicura il sottosegretario. “L’augurio – conclude Merlo – è che le violenze cessino immediatamente e che le parti possano arrivare attraverso soluzioni pacifiche a un accordo per il bene di tutti”. (focus\aise)