LA STRANA FISICA TRA ITALIA E GIAPPONE SU REVIEWS OF MODERN PHYSICS
TOKYO\ aise\ - Il 20 giugno scorso sulla prestigiosa Reviews of Modern Physics è stata pubblicata una rassegna sulla storia degli esperimenti sugli atomi kaonici leggeri, atomi che non esistono in natura, ma sono preparati e studiati con gli acceleratori, con l’obbiettivo di capire meglio alcuni aspetti particolari delle interazioni fondamentali fra le particelle. Primo autore dell’articolo, Catalina Curceanu, primo ricercatore dell’INFN, spokesperson della collaborazione SIDDHARTA-2 e responsabile del progetto di grande rilevanza Italy-Japan, StrangeMatter, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e delle Cooperazione Internazionale nell’ambito del Protocollo esecutivo di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Giappone.
"The modern era of light kaonic atom experiments" (Rev. Mod. Phys. 91, 025006) illustra la storia degli ultimi 20 anni di esperimenti di precisione, degli sviluppi di acceleratori e rivelatori che hanno reso possibili questi esperimenti: in Italia all’acceleratore DAFNE dei LNF-INFN e in Giappone, agli acceleratori KEK e J-PARC e presenta i programmi presenti e futuri per misure molto difficili, quale il deuterio kaonico, che sono attualmente in atto nell’ambito di SIDDHARTA-2 a DAFNE, anche con il contributo del progetto StrangeMatter.
"Gli atomi kaonici fanno parte della categoria degli atomi esotici che si formano in uno stato altamente eccitato. Gli esperimenti con gli atomi kaonici sono importanti per rispondere alla domanda molto intrigante: esiste materia strana stabile nell’Universo? Si pensa che le stelle di neutroni (che in questo caso non sarebbero fatte soltanto di neutroni!) possano essere fatti in parte di materia strana", spiega Catalina Curceanu. "Per queste misure sono stati sviluppati rivelatori di radiazione X particolari", aggiunge la ricercatrice, "che hanno ricadute anche in campi diversi. quali medicina e industria". (aise)