LA VOCE D’ITALIA/ A CARACAS IL PRIMO INCONTRO DELL’AMBASCIATORE VIGO CON I CONNAZIONALI – di Letizia Buttarello

CARACAS\ aise\ – “Venerdì scorso si è svolto il primo incontro tra la collettività italo-venezuelana e il nuovo Ambasciatore d’Italia in Venezuela Placido Vigo. In questa occasione il diplomatico si è presentato ai connazionali e ha parlato di alcune delle iniziative da sviluppare durante la sua gestione, invitando la comunità a lavorare insieme”. A farne un resoconto è Letizia Buttarello in questo articolo pubblicato in spagnolo da “La voce d’Italia” di Mauro Bafile, e tradotto per l’Aise da Luca Matteuzzi.
““Credo che le comunità italiane nel mondo costituiscano i veri ambasciatori d’Italia. Dove c’è un italiano, c’è una bandiera. E noi dobbiamo cercare di lavorare uniti”. Questo il principale messaggio che il diplomatico ha voluto lanciare durante il suo discorso.
Il neo Ambasciatore ha riferito che da quando è arrivato in Venezuela, una settimana fa, si è già incontrato tre volte con il Console Generale a Caracas e che ha in programma di visitare il Consolato di Maracaibo, Coro e altre regioni. Insomma, non vuole restare in ufficio, ma vuole conoscere le realtà e le difficoltà della comunità italiana, per cercare di risolvere i suoi problemi e perché essere utili è l’unica cosa importante nonché la ragione per la quale è qui.
L’Ambasciatore Vigo, che si è presentato alla Cancelleria Venezuelana come Incaricato d’Affari la settimana scorsa, ha spiegato che sta cercando di conoscere la realtà degli italiani in Venezuela, argomento per il quale l’Italia dimostra interesse. Come provato dalla missione del sottosegretario Ricardo Merlo nel paese.
Il diplomatico ha aggiunto che, assieme al Console di Maracaibo, stanno valutando la possibilità di installare delle celle fotovoltaiche per poter essere autonomi in materia di energia. In più ha ricordato che fra poco avranno luogo le elezioni dei Comites, per le quali ci sarà bisogno di una campagna di divulgazione per spiegare cosa sono e per coinvolgere la comunità.
“Essere informati è importante, perché più sono i votanti, più sono gli italiani coinvolti, più saranno i finanziamenti che il Ministero manderà ai Comites. Quindi, potranno essere realizzare più iniziative per voila collettività” ha detto l’Ambasciatore a riguardo.
Una casa per l’Italia
“Tra i compiti che mi sono stati assegnati, - ha rivelato Vigo – anche quello di individuare un nuovo edificio che possa ospitare Ambasciata, Consolato, Istituto Italiano di Cultura e creare una “casa” per tutti i connazionali, come è stato fatto a Buenos Aires, dove anche il Comites ha una sede nello stesso edificio del Consolato”.
“Sarebbe molto bello - ha continuato il diplomatico - poter inaugurare la nuova sede prima della fine del mio mandato. Per questo chiedo a tutti voi di darmi una mano. Senza la collaborazione dei colleghi che lavorano all’Ambasciata, nei Consolati, nei Comites, nel CGIE e alla Camera di Commercio italiana, io valgo assolutamente zero. Ho assoluto bisogno di aiuto”.
Vigo ha detto anche che solo in questo modo si potranno ottenere risultati come quelli che hanno ottenuto i nostri antenati quando vennero da immigrati in America, quando crearono strutture che sono tuttora orgoglio del nostro Paese. L’Ambasciatore ha quindi ribadito che l’unico obiettivo è quello di difendere gli interessi degli italiani e migliorarne le condizioni.
Rete Consolare
Riguardo ai passaporti, l’ambasciatore ha riconosciuto che il sistema di appuntamenti via internet non funziona ormai da diversi anni. Il vero problema, ha detto, è intercettare le mafie che fanno operazioni poco trasparenti creando corruzione. Uno dei modi per superare questa situazione sarebbe andare incontro delle comunità, aiutandola attraverso i Comites e le associazioni, mettendo questi ultimi in grado di avere canali preferenziali per casi urgenti e speciali. Questo tema sarà esaminato con tutta la rete consolare questo venerdì (domani ndr).
Vigo ha fatto anche riferimento al Consolato di Maracaibo, che, anche se è tornato operativo, è aperto solo con due persone. Si attendono altri tre funzionari. In più continua il problema energetico, che spera di risolvere nei prossimi mesi con l’installazione di un sistema ad energia solare.
Posizione Italia.
Rispetto alle relazioni con le autorità del Governo, ha ricordato che l’Italia non riconosce la legittimità delle elezioni del 20 maggio né del suo Presidente, mentre riconosce come unica istituzione legittimamente eletta l’Assemblea Nazionale e il suo Presidente Juan Guaidó.
“Il Governo italiano ha deciso di inviarmi qui come Incaricato d’Affari, non come Ambasciatore, e questo è un segnale molto chiaro di fronte ad altri paesi europei che mantengono Ambasciatori in questo Paese, per dimostrare che la nostra posizione è molto chiara”.
“Dobbiamo avere una relazione col Governo in carica perché quando abbiamo bisogno di risolvere un problema o, ad esempio, visitare un carcere, se il Governo non riconosce la presenza del rappresentante di uno Stato straniero, non apriranno le porte. E il nostro obiettivo è quello di aiutare e cercare di migliorare l’assistenza ai nostri connazionali, superando le difficoltà tra opposizione e attuale Governo che continua a creare una realtà molto difficile in questo Paese” ha spiegato l’Ambasciatore.
“Ho istruzioni chiare: il mio obiettivo - ha continuato il diplomatico - è continuare con il dialogo. Cercheremo di appoggiare tutte le iniziative che permettano di finirla il prima possibile. Questa è una situazione che è diventata drammatica per tutti. Per questo motivo visiterò le comunità e capirò ciò che devo chiedere a questo Governo. Perché è l’unico che ha le chiavi per aprire qualche porta, sia per cose piccole che per mettere a posto i debiti delle imprese italiane. Vedremo cosa riusciremo a fare. Dobbiamo avere speranza””. (aise)