LE ANIME DEL MAECI

ROMA – focus/ aise – La presentazione del CAP Paris (Coordinamento Associazioni Professionisti Italiani nella regione parigina), ospitata lunedì scorso, 9 dicembre, nella cornice dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, Luigi Maria Vignali.
La sua presenza per l’occasione, infatti, unita all’egida sempre assicurata dall’Ambasciatrice d’Italia in Francia, Teresa Castaldo, testimoniano la grande attenzione che il MAECI dedica all’importante fenomeno dalla “nuova mobilità”, in costante crescita nella circoscrizione parigina.
La presentazione rappresenta un grande successo per il Com.It.Es francese, e, nell’occasione, è stata suggellata la felice conclusione di un progetto complesso e ambizioso, che il Consolato Generale è stato lieto di accompagnare in circa due anni di incontri e riunioni con il Com.It.Es. e le altre dieci Associazioni che ne fanno oggi parte, Alumni Bocconi, Alumni Politecnico di Milano, Alumni Politecnico di Torino, Alumni liceo italiano Leonardo da Vinci, Alumni Circolo franco-italiano Sciences Po Parigi, Associazione Laureati Luiss, Donne Italiane Rete Estera, Italian Executives in Paris, Rete dei Ricercatori Italiani in Francia e Associazione dei Dirigenti d’impresa in Francia.
Oltre 300 professionisti, tra i quali personalità di spicco affermate anche nel contesto francese, come Antonio Belloni, CEO di LVMH, Ugo Supino, CFO di Galeries Lafayettes, Vincenzo Esposito Vinzi, Presidente e Direttore Generale dell’ESSEC, hanno mostrato con la loro presenza il loro apprezzamento per la realizzazione di un progetto che da tempo si auspicava in seno alla collettività e che – come sottolineato da Vignali – diventa oggi un esempio da emulare in altre circoscrizioni consolari.
Il CAP Paris, come ha illustrato il presidente Luigi Apollonio, procede a grandi passi, forte della rappresentanza di oltre duemila professionisti italiani, e si propone obiettivi sia di networking tra gli associati e con realtà analoghe francesi, sia di più lungo respiro come quelli di raggiungere una sempre più sinergica collaborazione tra emigrazione tradizionale e nuova mobilità, al fine di fare rete e coordinare l’impegno a beneficio di tutte le anime della grande collettività italiana, anche in vista del rinnovamento delle cariche consiliari dei Com.It.Es.
Nel corso dei lavori della riunione dei Ministri degli Esteri ASEM (Asia – Europe Meeting) a Madrid, il Sottosegretario Ivan Scalfarotto ha avuto un incontro con il Segretario Generale dell'ASEAN, Lim Jock Hoi. Al centro dei colloqui – riporta la Farnesina – il tema della sicurezza regionale, della connettività legato all'ASEAN Master Plan on Connectivity 2025 che prevede progetti fino a 110 miliardi l'anno fino al 2025 e la preparazione dell'High Level Dialogue on ASEAN-Italy Economic Relations in programma nel luglio prossimo a Kuala Lumpur.
"I Paesi che fanno parte dell'Asean rappresentano in termini aggregati la quinta economia mondiale" ha sottolineato Scalfarotto "oltre al tema dell'interscambio commerciale, registriamo un crescente interesse per investimenti in entrambe le direzioni con uno stock complessivo di circa 6 miliardi di euro".
Parlando al Summit globale sui rifugiati in corso a Ginevra, il vice ministro agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, ha chiesto "una iniziativa internazionale per promuovere il modello italiano dei corridoi umanitari per una politica migratoria di più ampio respiro, in particolare per garantire l'evacuazione dei migranti dalla Libia".
Del Re ha presentato le linee d'azione del governo italiano in materia di politica migratoria ed accoglienza dei rifugiati, promuovendo la creazione di corridoi umanitari come programma da adottare a livello europeo.
"Un'iniziativa comune è necessaria per proseguire nel 2020 le operazioni di evacuazione dei rifugiati dalla Libia, l'Italia non può continuare da sola", ha detto il vice ministro Del Re, invitando la comunità internazionale, in particolare gli Stati europei, ad associarsi al progetto, coinvolgendo la società civile.
Il vice ministro ha quindi citato alcune iniziative che il governo italiano ha sostenuto: oltre 800 immigrati sono stati evacuati nell'ultimo anno dalla Libia e l'Italia è l'unico paese al mondo ad essersi impegnato in questo senso. Altri 2.500 beneficiari di aiuti sono arrivati in Italia da Etiopia, Giordania e Niger. Del Re ha infine menzionato il progetto dei corridoi universitari, che nel 2020 prevede l'accoglienza di beneficiari dall'Etiopia e dalla Giordania con borse di studio. Infine, un ospedale completamente dedicato alle cure degli italiani e italo-venezuelani in Venezuela. Questo è il progetto presentato dall’Ambasciatore italiano in terra venezuelana, Placido Vigo, insieme al Console Generale a Caracas, Enrico Mora, durante l’incontro – convocato dallo stesso Vigo - con le istituzioni e le organizzazioni italiane in Venezuela.
Si è trattato di una prima riunione del "Sistema Italia" durante la quale, appunto, si è anche affrontato il tema dell’ospedale italiano, progetto che nella sua prima fase consisterà nell'ampliamento della struttura del San Juan de Dios per assistere gli italiani bisognosi, utilizzando due piani dell'edificio e costruendo 5 sale chirurgiche. Non solo: 25 medici si uniranno al team di medici che assisterà i pazienti della comunità italo venezuelana.
Per realizzare la struttura, ha spiegato l’Ambasciatore Vigo, saranno utilizzati, da un lato, il finanziamento concesso dall'Istituto europeo di oncologia e, dall’altro, il contributo del governo italiano.
“Continuiamo a dedicare risorse ed energie ai nostri connazionali in Venezuela, alle prese da troppo tempo con una crisi senza fine”, dichiara oggi in una nota il Sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo. “Il progetto dell’ospedale italiano, fortemente voluto da tutti noi con il prezioso lavoro dell’Ambasciatore Vigo, è il più bel regalo di Natale che potesse fare l’Italia ai propri figli in Venezuela”.
“Dopo le misure contenute nella manovra economica favorevoli ai nostri connazionali in Venezuela – conclude il Sottosegretario Merlo -, un’altra buona notizia per i nostri fratelli italiani che non vogliamo lasciare soli”. (focus\ aise)