LE EUROPEE E LA BREXIT: BONINO (+EUROPA) INTERROGA MOAVERO
ROMA\ aise\ - “Garantire il diritto di voto alle elezioni europee dei cittadini residenti nel Regno Unito”. È quanto chiede al Governo la senatrice Emma Bonino (+ Europa) che ha presentato in merito una interrogazione al Ministro degli affari esteri, Enzo Moavero Milanesi.
“Tra il 23 e il 26 maggio 2019 – ricorda Bonino nella premessa – si terranno in tutti gli Stati membri dell'Ue le elezioni per i membri del Parlamento europeo; almeno 330.000 Italiani risultano iscritti all'AIRE, come residenti nel Regno Unito e si stima che altri 300.000 vi siano temporaneamente domiciliati; nelle precedenti elezioni europee i cittadini italiani residenti nel Regno Unito, come negli altri Paesi dell'Unione europea, hanno potuto esercitare il diritto di voto attraverso la rete dei seggi organizzati nelle sedi consolari, ma l'annunciata uscita del Regno Unito dall'Unione europea li priverebbe di questa forma di esercizio dell'elettorato attivo, perché gli Italiani residenti in un Paese extra Ue, sulla base della normativa vigente, non possono votare con questa modalità per il Parlamento europeo”.
“In un incontro organizzato presso il Consolato italiano a Londra, - riporta la senatrice – Luigi Vignali, direttore generale per gli Italiani all'estero della Farnesina, non ha escluso che il Governo possa decidere di conservare questo diritto di voto per canali consolari, anche in caso di uscita nel marzo 2019 del Regno Unito dall'Ue; nel Regno Unito, sia i cittadini britannici, sia gli altri cittadini europei vivono una condizione di totale incertezza rispetto ai termini e ai tempi del processo di uscita del Regno Unito dall'Unione europea, tra "uscita senza accordo", proroga dei termini dell'articolo 50 del Trattato sull'Unione europea, e nuovi negoziati tra Regno Unito e Unione europea”.
Il 6 febbraio, ricorda ancora Bonino, “il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno e il Ministro degli esteri hanno ricevuto una lettera inviata con posta certificata dal cittadino italiano Claudio Radaelli, coordinatore del gruppo "+Europa" Londra, supportata dalle firme di oltre 1.000 cittadini italiani, sulle modalità con cui sarà o meno garantita la possibilità di esercitare il diritto di voto presso le sedi consolari da parte dei cittadini italiani residenti nel Regno Unito; in base all'articolo 3, comma 2 della nostra Costituzione: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese"; il costo del viaggio rappresenta per molti nostri connazionali un ostacolo all'esercizio del diritto di voto e quindi all'effettiva partecipazione di tutti i cittadini all'organizzazione politica del Paese”.
“Per ristabilire un diritto storicamente esercitato dalla comunità italiana nel Regno Unito – annota Bonino – non sarebbe necessario che un parziale e temporaneo adeguamento, vista l'obiettiva eccezionalità della situazione, dell'art. 3 del decreto-legge 24 giugno 1994, n. 408, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 1994, n. 483, per consentire in ogni caso, nel 2019, il voto ai cittadini italiani residenti nel Regno Unito attraverso la rete consolare; nel rispondere in data 13 febbraio 2019 ad analoga interrogazione alla Camera dei deputati (3-00511) il Ministro dell'interno ha dichiarato: "La competenza è del Ministero degli Affari esteri, però, per quello che è di mia competenza, rispondo dando la massima disponibilità e apertura, anche a rivedere eventuali normative, stante l'eccezionalità della situazione (…) Il Ministero dell'Interno ha intanto avviato gli adempimenti preliminari previsti dalla legislazione vigente pubblicando sulla Gazzetta Ufficiale il comunicato in cui si rende noto il periodo di votazione fissato dal Consiglio dell'Unione, dal 23 al 26 Maggio, e il termine del 7 marzo 2019, entro il quale gli elettori che si trovano temporaneamente in altro Stato dell'Unione per motivi di lavoro o studio possono fare domanda di voto nei seggi istituiti nei consolati”".
Quindi, Bonino chiede a Moavero “come intenda procedere per garantire il diritto di voto alle elezioni europee dei cittadini residenti nel Regno Unito (complessivamente superiori all'1 per cento del corpo elettorale del nostro Paese) e con quale provvedimento e entro quali termini l'Esecutivo intenda adeguare la citata normativa”. (aise)