LE OPERE DI JANA ZANOSKAR IN MOSTRA A PISA

PISA\ aise\ - Si inaugura oggi, 23 novembre, presso gli spazi espositivi della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) CentroArteModerna di Pisa, la mostra personale della pittrice slovena Jana Zanoskar. Inserita nel progetto "Autori per una collezione 2019/2021", la mostra è curata da Massimiliano Sbrana e rimarrà aperta al pubblico fino all’11 dicembre.
Nata a Lubiana, in Slovenia, città legata al mito di Giasone e degli Argonauti, da moltissimi anni Zanoskar vive e opera in Toscana.
“L'artista, di origine slovena, si pone tra il Simbolismo orientale, di natura aniconica, e l'Iconismo occidentale, la cui sintesi è fatale perché va ad incidere in chiave trasfigurante sulle immagini che diventano astratte, esattamente come nelle più ente tendenze artistiche del Novecento Europeo”, scrive il curatore. “Le sue opere sprigionano quindi un'area mitteleuropea che le rende appetibili ad un pubblico colto, sensibile e conoscitore delle istanze "moderniste". L'accentuata predisposizione per le forme astratto-geomeriche deriva senza dubbio dal gusto stilizzante, dando vita all'Astrattismo e alla grande pittura di Vasilij Kandiskij, che palesemente la influenza. Nel caso di Jana è anche vero che la ricchezza materica, prodotta integrando la pittura con materiali di varia natura e provenienza, e la pienezza delle paste cromatiche, continuamente reinventate, tradiscono una sicura padronanza di mezzi espressivi, atti a rendere plasticità e volumetria, prerogative del nostro Classicismo; non è da ignorare che la pittrice dimori da molto tempo a ridosso della terra dei marmi michelangioleschi”.
“E non è da scervellarsi tanto nel tentativo di forzare una qualunque lettura di tipo razionalistico”, prosegue Massimiliano Sbrana. “Appare infatti evidente che i temi vengano attinti ad una sorgente e ininterrotta che sgorga con inesauribile flusso senza arrestarsi mai...la Fantasia, qui particolarmente sbrigliata. Spinta da quell'ineffabile mistero che è la Creatività. Essa viene ad effondere su queste tele un'ondata di colori sgargianti che si distribuiscono in modo apparentemente casuale secondo spartiti geometrici difformi, tutti comunque a carattere fitoformico...volute, girali, corsie irregolari e ondulose, angoli insospettati...una "mostruosa" creatura mostra i denti...ma è solo un pallottoliere!!! Passaggi pittorici e scansioni plastiche ardite, quelle di Jana, ma sempre graduate da tonalità piene e brillanti ad indicarci una natura corallina, un fondale sottomarino oppure un manto erboso e fiorito. Il titolo di ogni Opera, ripetitivo e insistente sul concetto di "insolito", fa palese riferimento al "Senza Titolo" kandiskijiano, ma quel che più importa è il coraggio di avventurarsi in questo universo fantastico di creature del mare, del cielo e della terra. Trigoni, Panneggi, Nodi, Scacchi, Quadrati, Drappeggi, Conchiglie (oppure riccioli di capricciose rocailles) e tutto ciò che si può ragionevolmente evincere dalla lettura di questi "dipinti", ora anche "scultura, ci introducono ad una Cosmogonia Misterica, che solo il "Terzo Occhio", quello Spirito, può illuminare”. (aise)