LEONARDO 500: A MONACO UN CICLO DI CONFERENZE

MONACO\ aise\ - 500 anni fa Leonardo da Vinci moriva in Francia, il 2 maggio del 1519, all’età di 67 anni. I suoi lavori come artista, teorico dell’arte, scienziato, inventore e ingegnere, i miti che circondano la sua persona ancora oggi ci affascinano e rappresentano per noi una vera e propria sfida.
In occasione del 500esimo anniversario della morte del genio italiano, l’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera ha organizzato un ciclo di quattro conferenze che ruotano intorno ad aspetti centrali delle sue opere e alla sua fama, con particolare attenzione al dipinto "Salvator mundi", con un intervento di Robert Simon, commerciante d’arte, che ha messo all’asta il dipinto.
La manifestazione si terrà dal 16 gennaio al 13 febbraio, ogni mercoledì, alle ore 18.15, presso il Zentralinstitut für Kunstgeschichte, Katharina-von-Bora-Str. 10, a Monaco di Baviera, nell’Aula 242 al 2° piano.
Si comincia dunque mercoledì 16 gennaio con Alessandro Nova, direttore del Kunsthistorisches Institut - Max-Planck-Institut di Firenze, che interverrà su "Immaginazione e realtà. I paesaggi di Leonardo tra il Verrocchio e il Pollaiolo".
Dal 2006 a Firenze, Alessandro Nova è stato docente di Storia dell’arte italiana del Rinascimento presso l’Università di Francoforte sul Meno (1994-2006) e la Stanford University (1988-1994). Ha studiato Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e Storia dell’Arte alla Courtauld Institute of Art a Londra, dove ha svolto il dottorato (1982). Nel 1986 svolge il dottorato presso l’Università di Milano. Ha ottenuto borse di studio presso Alexander von Humboldt-Stiftung (1985/86, 1989), J. Paul Getty Foundation (1986/87) Institute for Advanced Study a Princeton (1992–1994). Ha insegnato presso l’Università Humboldt a Berlino, l’École des Hautes Études en Sciences Sociales – CEHTA a Parigi e presso altre istituzioni internazionali. Specializzatosi nella cultura del XVI secolo, ha pubblicato numerosi articoli in importanti riviste d’arte a livello internazionale. Il suo centro di interessi abbraccia tra l’altro meta-temi come la teoria e la percezione dell’arte e questioni metodologiche riguardanti la disciplina "storia dell’arte". È autore dei seguenti libri: Michelangelo, Architetto (1984), The artistic patronage of Pope Julius III (1988), Girolamo Romanino (1994), Il libro del vento: rappresentare l’invisibile (2007), Bild/Sprachen. Kunst und visuelle Kultur in der italienischen Renaissance (2014). È coeditore e coautore dell’edizione tedesca commentata e riveduta in 45 volumi della Vita di Giorgio Vasari (2004-2015).
Mercoledì 30 gennaio sarà la volta di Frank Fehrenbach con una conferenza su "Leonardo da Vinci: impetus delle immagini".
Leonardo è stato il primo studioso che abbia elaborato una teoria esaustiva della natura fondata sulle immagini. I suoi concetti portanti furono la forza (impetus) e l’intensità. La produzione iconica riguardante la persona non prosegue semplicemente i processi naturali, ma diviene a sua volta artefice di un’ampia dinamica di trasformazione biologica e culturale.
Frank Fehrenbach dal 2013 è docente presso l’Università di Amburgo, dal 2018 dirige la sezione "Immagini della natura". Attualmente è uno dei portavoce del collegio di ricerca "Immaginario della forza".
"Il Salvator Mundi di Leonardo. La competenza tra mercato d’arte e politica internazionale" è il tema dell’intervento in programma il 6 febbraio a cura di Frank Zöllner.
Il Salvator Mundi presentato al pubblico nell’estate del 2011 come opera di Leonardo da Vinci è con ogni probabilità un’opera nata nella bottega dell’artista, e ricollegatesi ad una sua invenzione, ma al cui compimento Leonardo probabilmente ha soltanto collaborato, come confermato indirettamente da alcune fonti. Con quali strategie è stato posto sul mercato il Salvator Mundi? Quale funzione hanno svolto gli esperti d’arte, i musei e i (social) media? Alle domande risponderà Frank Zöllner, che affronterà anche altri temi centrali: il ruolo dei restauratori dell’immagine, i cui interventi, a tutt’oggi, non sono stati sufficientemente documentati e lo status di opera d’arte eccelsa nel contesto di strategie politiche.
Nato a Brema nel 1956, dal 1983 al 1985 Frank Zöllner ottiene una borsa di studio Aby-Warburg a Londra, The Warburg Institute. Segue nel 1987 un dottorato presso l’Università di Amburgo con una tesi su "Le proporzioni in Vitruvio"; dal 1988 al 1992 è assistente scientifico alla Bibliotheca Hertziana di Roma; nel 1995 ottiene l’abilitazione presso l’Università di Marburg con una tesi su "Espressione e movimento in Leonardo da Vinci". Dal 1996 è docente di Storia dell’arte medievale e moderna presso l’Università di Lipsia e direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte. Temi centrali della sua ricerca sono: arte e teoria dell’arte del Rinascimento, Leonardo da Vinci, Aby Warburg e la scuola di Lipsia.
Il ciclo di conferenze si concluderò il 13 febbraio 2019 con Robert Simon, che giungerà da New York per parlare de "Il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci. Cronaca di una scoperta".
Nel novembre del 2017 il Salvator Mundi di Leonardo fu venduto all’asta per 450 milioni di dollari, il prezzo più alto mai pagato prima per un’opera d’arte. Lo spettacolare ritrovamento aveva oscurato il significato storico-artistico del dipinto e aveva dato adito a speculazioni riguardo alla paternità dell’opera, alle sue origini e alla sua provenienza. Robert Simon, storico e commerciante d’arte, uno degli scopritori del dipinto, racconterà del viaggio dell’opera dalla collezione del re Carlo I all’oscurità di una casa d’asta in Louisiana, delle ricerche e del restauro che ne sancirono l’autenticità.
Ad accompagnare il ciclo di conferenze, che saranno ad ingresso libero, avrà luogo, presso il Zentralinstitut für Kunstgeschichte, una mostra di testi e immagini a stampa dal titolo "Leonardo da Vinci in frühen Drucken", che, a partire dal XVI secolo, documenta la diffusione delle idee, delle opere e del mito di Leonardo. La mostra è in programma dal 16 gennaio al 15 marzo. (aise)