LIONE: LE ASSOCIAZIONI ITALIANE SENTINELLE DELLA MEMORIA

LIONE\ aise\ - Le associazioni italiane della vecchia emigrazione sono le sentinelle della Memoria, a dirlo è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha aggiunto: “La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato”.
A Lione questo antidoto viene applicato alla lettera. Sabato scorso, in presenza di numerose autorità, tra cui ministri e consoli generali di diverse nazioni, si sono svolte a Lione le cerimonie in onore del gruppo partigiano internazionale Manouchian-Affiche Rouge.
L’intero gruppo di 23 resistenti, tra cui 5 italiani, furono torturati e fucilati il 21 febbraio 1944 al Mont Valerien non lontano da Parigi.
Erano membri della resistenza denominata FTP-MOI cioé letteralmente Franchi Tiratori Partigiani-Mano d’Opera Immigrata.
Immigrati come coloro che oggi portano la bandiera italiana in terra di Francia.
Gli italiani uccisi erano: Rino Della Negra, 19 anni; Spartaco Fontanot, 22 anni; Cesare Luccarini, 22 anni; Antoine Salvadori, 24 anni; Amédéo Usséglio, 32 anni. Con il loro sacrificio questi partigiani hanno dimostrato che non tutti gli italiani erano dei voltagabbana-traditori, che non tutti erano fascisti, che non tutti avevano dichiarato la guerra alla Francia il 10 giugno 1940.
Questo sacrificio ha senz’altro facilitato dal 1946 fino agli anni 70 l’ingresso in Francia a quella massa di disperati italiani che passava a piedi le Alpi, in cerca di pane e lavoro.
Gli italiani che arrivano oggi, come Europei a casa loro, devono sapere che se sono bene accolti è anche grazie a questi ragazzi torturati e fucilati; le nostre bandiere continuano la missione di Memoria, ma è giusto che tutti gli italiani di Francia sappiano cos’è successo quel 21 febbraio 1944 ed abbassino la testa in segno di rispetto. (aise)