"L'IRONIA È UNA COSA SERIA": IN MOSTRA L’OMAGGIO DELLA DANTE ALIGHIERI A LUCIANO SALCE

ROMA\ aise\ - Trent'anni fa ci lasciava Luciano Salce, uno tra i più grandi esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura italiana del secolo scorso. Il suo sguardo ironico sulla realtà, la sua acutezza satirica, l'eleganza espressiva, la capacità di sintetizzare con pochi tratti vizi e virtù della "gens italica", verranno ricordati nella mostra "Luciano Salce – L'ironia è una cosa seria".
Curata da Emanuele Salce e Andrea Pergolari, la mostra si apre oggi, 25 settembre, in Palazzo Firenze a Roma, sede della Società Dante Alighieri, dove sarà allestita sino al 6 ottobre 2019.
L'intento degli autori è quello di raccontare la vita e la carriera di Luciano Salce, il suo eclettismo artistico, l’autoironia che ha governato un’esistenza non sempre facile. Le lettere dalla prigionia, la corrispondenza con amici e colleghi, l’elaborato diario privato dei tempi d’Accademia, saranno solo alcuni dei tanti documenti inediti proposti che concorreranno a dare l’esatta misura dell’intelligenza e della discrezione di un uomo che si è posto con pudore e riservatezza anche nel privato.
Il percorso biografico ed artistico di Salce verrà raccontato con approfonditi materiali provenienti dal Fondo Luciano Salce, tramite incontri tematici e con il supporto di materiali fotografici, audio e video d’archivio. La mostra è ospitata dalla Dante, nella sua sede di Palazzo Firenze a Roma e inaugurerà il programma delle iniziative che la storica Società promuoverà in occasione della XIX edizione della Settimana della lingua italiana nel mondo sul tema "L’italiano sul Palcoscenico"; con il contributo di Banca Cambiano, Invest Banca e quello del Centro Sperimentale di Cinematografia; con il patrocinio dell'Accademia d'Arte Drammatica, del Comune di Roma e con la collaborazione di RaiTeche e dell'Istituto Luce.
Poliedrico e caustico in ogni sua espressione artistica, Luciano Salce mostra sempre più la modernità del suo linguaggio e la capacità di riflettere al meglio la cultura italiana. Se il poeta francese Baudelaire prevedeva che il Novecento sarebbe stato il "secolo del riso", Luciano Salce ha confermato e confutato, nello stesso tempo, questa profezia partecipe, con le sue armi satiriche, della demolizione delle ideologie imperanti e vittima del suo distacco ironico-critico da ogni forma di pensiero dominante.
Presenza incessante eppure discreta, come autore e attore, negli spettacoli più rappresentativi dell’Italia del secondo dopoguerra, Luciano Salce è stato quasi sempre un passo più in qua (o più in là) rispetto ai suoi tempi. Trasferitosi in Brasile su invito del suo amico Adolfo Celi, per mettere in scena commedie di Anouilh, Williams e Campanile, mentre in Italia vigeva il neorealismo; ha proposto, con il gruppo dei Gobbi (con gli amici Bonucci, Caprioli e Valeri), un moderno modo di fare cabaret nei tempi in cui imperavano il teatro di varietà, di rivista e d’avanspettacolo; s’è rivolto alla televisione quando questo mezzo di comunicazione era ancora visto dagli intellettuali come un modo d’espressione subalterno; conversatore pettegolo e impagabile, s’è divertito a giocare con la radio, quando cinema e televisione avevano già sommerso le sue funzioni amplificatrici. È soprattutto nel cinema, dove può essere considerato uno dei maestri della commedia all’italiana, che oggi fa risplendere il suo spirito anarchico, acuminato e beffardo, la volontà di satireggiare su tutto, l’eleganza e la modernità del suo linguaggio espressivo.
Oltre quarant’anni di carriera, senza mai dimenticare la passione per la scrittura, drammaturgica e narrativa (fu anche paroliere per Tenco e Morandi), vissuti con la ritrosia timida e pungente di un uomo caustico e fuori dagli schemi ideologici correnti.
Attraverso trentanove pannelli espositivi si ripercorreranno la vita e la carriera di Luciano Salce. Foto, recensioni, articoli, locandine, copioni, lettere tutto concorrerà a raccontare, secondo il filo logico dell’ironia, una figura intellettuale centrale per ricostruire una storia della cultura italiana del Novecento: una storia che lega Cinecittà e la Rai Tv, via Asiago e l’Accademia d’Arte Drammatica, Vittorio Gassman e Luigi Squarzina, Ugo Tognazzi e Antonello Falqui, Mina e Monica Vitti, Lelio Luttazzi e Sergio Corbucci, Paolo Villaggio, Franca Valeri, Fantozzi, i Gobbi, la seconda guerra mondiale, i campi di prigionia in Germania. Tutti materiali che verranno donati alla biblioteca Chiarini del Centro Sperimentale di Cinematografia e saranno disponibili sul sito www.lucianosalce.it.
Questa sera, alle ore 18.00, ci sarà l’inaugurazione della mostra e contestualmente il primo di due incontri tematici previsti a margine della mostra. Oggi si parlerà di "Luciano Salce: l’uomo ed il regista cinematografico": Mario Sesti, coadiuvato da Valerio Caprara, Domenico Monetti, Andrea Pergolari ed Emanuele Salce, modererà la serata introdotta da un breve filmato di sequenze significative del cinema di Luciano Salce. Dagli studi al collegio Mondragone alla prigionia nel campo di concentramento tedesco; la falsa notizia della sua adesione a Salò; e poi il suo importante percorso registico nella commedia cinematografica italiana; il rapporto con gli attori Tognazzi, Vitti e Villaggio; la creazione della maschera di Fantozzi. Tutto questo alla presenza di numerosi ospiti del mondo dello spettacolo.
Il 2 ottobre, sempre alle 18.00, avrà luogo il secondo incontro dedicato a "L’altro Salce". Moderati da Franco Cordelli, illustri ospiti parleranno delle multiformi espressioni artistiche di Luciano Salce: le esperienze in teatro, radio e tv; la formazione in Accademia d’Arte Drammatica, il lungo apprendistato teatrale, la passione per il teatro francese, la costituzione con Caprioli, Bonucci e Valeri del Teatro dei Gobbi; l’arrivo in Brasile all’inizio degli anni ’50; la rifondazione del teatro brasiliano e la fondazione del Teatro Brasileiro de Comedia; il successo televisivo degli anni ’60 come ospite di Studio Uno; i programmi satirici radiofonici degli anni ’70: Formula Uno, I malalingua, Blackout.
Gianluca Guidi condurrà la serata finale della mostra il 6 ottobre a partire dalle ore 17.00. Una festa/evento in cui amici e artisti renderanno omaggio a Salce attraverso interventi, letture e improvvisazioni, citazioni e ricordi: impreziosita dalla musica dei suoi film e delle sue canzoni, dirette dal Maestro Fabio Frizzi. (aise)