LUDOVICO EINAUDI IN CONCERTO AL THÉÂTRE ANTIQUE DI VIENNE

LIONE\ aise\ - Sabato prossimo, 20 luglio, il Théâtre Antique di Vienne alle porte di Lione, in Francia, ospiterà il concerto del musicista e compositore italiano Ludovico Einaudi. L’evento è segnalato dall'Istituto Italiano di Cultura di Lione grazie al quale i soci dello stesso Istituto potranno usufruire di un biglietto ridotto.
La musica minimalista del compositore e pianista italiano Ludovico Enaudi ha girato per il mondo e ha sedotto il cinema. La sua opera è emozionante, seducente, elegante, meditativa e spesso introspettiva, tocca quanto affascina. Non è un caso se le sue composizioni affascinano i registi di tutto il mondo. Il potere evocativo ed attrattivo degli strumenti di Einaudi è immediato e magnetico.
Partendo dai film di Olivier Nakache ed Eric Toledano e Mommy di Xavier Dolan, le epopee melodiche di Ludovico Einaudi suggeriscono un mare di emozioni, dalla più malinconica alla più esaltante.
Al pubblico di Vienne Einaudi presenterà il suo ultimo progetto “Seven Days Walking”, uscito nel marzo scorso, tre anni e mezzo dopo “Elements” e un trionfale tour mondiale.
“Ricordo che durante il gennaio del 2018 facevo delle lunghe camminate in montagna in mezzo alla neve seguendo sempre più o meno uno stesso percorso. Nevicava molto e coi pensieri mi perdevo dentro quello stato di tormenta in cui tutte le forme, spogliate dal freddo, avevano perso i loro contorni e colori. Forse quella sensazione di essenza estrema è stata l’origine di questo album”, racconta Einaudi.
“Seven Days Walking” è suddiviso in sette episodi, sette album (Day One, Day Two, ecc. fino al Day Seven) che verranno pubblicati a scadenza mensile. Ogni episodio è focalizzato su alcuni temi principali che ritornano in modo diverso: sette variazioni intorno a uno stesso percorso immaginario. O ancora, lo stesso itinerario percorso in sette momenti diversi. “L’idea mi è venuta mentre riascoltavo alcune registrazioni delle prime prove: ogni versione mi sembrava avere un suo carattere, con sfumature così distinte che non riuscivo a preferirne una piuttosto che un’altra. Associavo il tutto al camminare, all’esperienza di fare e rifare gli stessi percorsi, ogni volta scoprendo nuovi dettagli. E così alla fine ho deciso di inglobarle tutte in un percorso di ascolto labirintico, un po’ come entrare nei meandri della creazione e vedere come un’idea musicale si può sviluppare in tante direzioni, cambiare ogni volta che viene eseguita, e cambiare ulteriormente nel momento in cui viene ascoltata”. (aise)