L’UNIONE FA LA FORZA

ROMA – focus/ aise - Con l’obiettivo di stringere una relazione tra Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e Feldkirch (Stato federato di Vorarlberg, Austria), città candidata al titolo per il 2024 insieme a Dornbirn, Hohenems e la Regione Bregenzerwald, è stato creato il progetto di Residenza artistica Pulverturm. Lo rende noto la Fondazione Matera-Basilicata 2019. Artisti e artiste della città di Matera e della regione Basilicata sono invitati a lavorare per un periodo di tempo determinato in residenza nella città di Feldkirch, con la possibilità di incontri con creativi locali al fine di costruire un network in grado di estendere i suoi effetti anche dopo il 2019. Il progetto potrebbe protrarsi per un periodo pluriennale e si rivolge, nelle diverse annualità, a diverse discipline artistiche. Per l’anno 2019, che è l’anno del kick off, sarà al centro del progetto l’arte figurativa. L’artista scelto soggiornerà dalle sei alle otto settimane a Feldkirch a partire da settembre/ottobre in date da concordare e avrà a disposizione un atelier nella Pulverturm medievale per lavorare. L’atelier dovrà essere accessibile in alcuni momenti al pubblico, per rendere possibile un contatto con la comunità locale e gli artisti della zona. La realizzazione di una esposizione a Feldkirch di quanto realizzato durante la residenza artistica è auspicabile, anche se non obbligatoria. La destinazione successiva dell’opera medesima è oggetto di mediazione fra l‘artista e la città di Feldkirch.
Artigianato, formazione professionale, istruzione inclusiva, promozione culturale e territoriale, rafforzamento dei rapporti fra enti ed organizzazioni dei due territori, questi i campi di intervento del progetto di cooperazione con la Bielorussia sostenuto dalla LR 19/96 che in questi giorni vede una serie di attività realizzarsi contemporaneamente in Sardegna, in un rapporto sinergico con iniziative di scambio professionale avviate fra specialisti sardi e bielorussi.
La collaborazione con il Palazzo dell’Arte di Bobruysk (cittadina bielorussa di 240.000 abitanti) ha portato nei giorni scorsi in Sardegna 5 artigiani che hanno allestito lo stand bielorusso alla Fiera dell’Artigianato Artistico di Mogoro dove sarà possibile ammirare sino al primo settembre una serie di manufatti di artigianato bielorusso in legno, lino, cartoncino, lana ed altri tessuti.
Le attività di formazione realizzate in territorio bielorusso dall’ente di formazione “Sardegna Global” di Minsk in possesso dell’accreditamento statale hanno portato all’individuazione dei 5 migliori allievi che dagli inizi di luglio stanno avendo l’opportunità di svolgere un tirocinio formativo estivo in una primaria struttura 5 stelle dell’Isola.
Nell’ambito di questa intensa attività progettuale, lo scorso 29 luglio si è svolto un incontro di lavoro presso il Servizio Rapporti internazionali e con l'Unione europea, nazionali e regionali della Direzione Generale della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna che cura il monitoraggio delle progettualità LR 19/96 alla quale hanno partecipato diversi artigiani bielorussi. Il Direttore del Servizio Rapporti internazionali e con l'Unione europea, nazionali e regionali, Giovanna Medde unitamente ai collaboratori Simona Pilleri e Marco Crotti, ha accolto non solo gli ospiti bielorussi in trasferta ma anche il gruppo di lavoro composto dal Presidente dell’Associazione Cittadini del Mondo nonchè Console onorario bielorusso in Sardegna Giuseppe Carboni, il giovane Ihar Likhtarovich, che dall’età di 7 anni è stato ospitato nell’ambito del progetto Chernobyl da una famiglia sarda, e che dopo l’adozione si è trasferito stabilmente in Sardegna dove ha aperto il suo laboratorio di lavorazione del legno, riprendendo i rudimenti dell’arte artigiana imparata da bambino in patria, trasformandola in una occasione di realizzazione professionale facendo una splendida sintesi fra tradizioni sarde e bielorusse, Irina Razuvanava cooperante bielorussa punto di riferimento nell’organizzazione del progetto Chernobyl, Carlo Altea segretario dell’Associazione Cittadini del Mondo organizzazione capofila del progetto di cooperazione, Luciano Bonino stimato stilista ed artigiano della moda che sarà protagonista di alcune delle attività progettuali in territorio bielorusso. Infine, dal luglio del 2017 il Nucleo per gli Interventi di Archeologia Subacquea dell’Iscr – istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro – partecipa al progetto pilota di scavo e conservazione in situ del contesto di età romana della Villa dei Dolia, sommersa dalla tarda antichità nel tratto di mare di fronte ad Epidauro (Palaia Epidavros). L’intervento si svolge nell’ambito di Bluemed, progetto-quadro co-finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale che prevede, tra l’altro, la condivisione di tecniche e best practice per lo studio e la conservazione di siti archeologici subacquei. Partner del progetto sono l’Eforato per le Antichità Sommerse della Grecia e la Scuola Archeologica Italiana di Atene.
Da quest’anno nel progetto è stata coinvolta la Scuola di Alta Formazione ISCR, che ha sostenuto la partecipazione ai lavori degli allievi di I e III anno della sede di Roma impegnati nel Percorso Formativo “Materiali e manufatti ceramici, vitrei e organici. Materiali e manufatti in metallo e leghe” (Professionalizzante 4).
Dal 15 al 26 luglio, 5 allievi SAF-ISCR sono stati impegnati nella campagna di documentazione e conservazione delle strutture sommerse della Villa dei Dolia. Gli allievi sono stati coinvolti nelle attività subacquea di scavo, documentazione e restauro delle strutture in situ, eseguendo inoltre le operazioni di pronto intervento sui reperti recuperati durante lo scavo. (focus\ aise)