MEDICI E RICERCATORI STRANIERI A POTENZA: LA ASL LUCANA PUNTA ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
POTENZA\ aise\ - Sono giunti dall'Ungheria, dal Canada e dalla Turchia per arricchire le proprie competenze. Medici e ricercatori stranieri confermano così che l'Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza è fortemente attrattiva anche a livello internazionale.
Attualmente, infatti, sono in tre tra medici e ricercatori stranieri, provenienti da Budapest, Ottawa e Istanbul che hanno scelto di formarsi nelle Unità operative dell'Azienda Ospedaliera Regionale di Potenza.
“Per trattenere i giovani lucani - ha ribadito il direttore generale, Massimo Barresi - bisogna prima di tutto essere attrattivi e investire sulle nostre punte di diamante. E il primo passo è farci conoscere, accogliere le menti migliori e offrire loro l'opportunità di crescere in un contesto favorevole”.
Adam Nagy, ricercatore di 26 anni dell'Università di Budapest, è giunto a Potenza per seguire un importante progetto di ricerca sullo studio genetico dei pazienti che sviluppano infezioni dopo interventi cardiochirurgici, promosso dalla UOC di Cardioanestesia e dal Dipartimento di Scienze dell'Università di Basilicata.
Marie Jo Plamondon ricercatrice trentottenne dell'Università di Ottawa, ha scelto l'UOC di Cardioanestesia del “San Carlo” per approfondire le proprie conoscenze grazie ad un programma di accreditamento europeo. Le tecniche innovative e l'approccio multidisciplinare nel trattamento clinico dei pazienti hanno rappresentato la motivazione principale della sua scelta di venire in Basilicata.
È arrivata a giugno al Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata, eccellenza del “San Carlo” riconosciuta a livello internazionale, Duygu Temiz Karadag, medico trentottenne di Istanbul. Si fermerà a Potenza fino a settembre. Il medico reumatologo si occuperà dell'équipe del Dipartimento lucano, di sclerosi sistemica. La sclerosi sistemica è una malattia sistemica rara e multi organo che causa disabilità e aspettativa di vita ridotta dei pazienti nelle forme più aggressive. La casistica trattata dal Centro di reumatologia del "San Carlo" è molto importante: circa 250 pazienti. (aise)