MIGRANTI: L’ACCORDO DI MALTA

ROMA – focus/ aise - “Abbiamo raggiunto risultati concreti in quanto si parla del principio di rotazione su base volontaria dei porti. Abbiamo parlato della distribuzione automatica dei migranti richiedenti asilo su tutti i Paesi che poi aderiranno a quest’accordo. Perché l’accordo verrà portato in Europa i primi di ottobre. Noi speriamo che ci sia una condivisone sempre maggiore anche da parte degli altri Stati”. Così il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, intervistata da Sky, ha sintetizzato i punti salienti dell’accordo sui migranti raggiunto al vertice di oggi a Malta. Intorno al tavolo, oltre all’Italia e a Malta, i ministri di Francia e Germania, i rappresentanti della Presidenza finlandese del Consiglio UE e della Commissione europea.
L’accordo, come anticipato dal Ministro Lamorgese, dovrà essere discusso nel Consiglio Affari Interni in programma l’8 ottobre a Lussemburgo.
"Da oggi Italia e Malta non sono più sole, c'è la consapevolezza che i due paesi rappresentano la porta d'Europa", ha aggiunto il Ministro italiano, secondo cui "il testo predisposto va nella giusta direzione”.
Il documento, dunque, prevede la rotazione volontaria dei porti di sbarco, non solo quando quelli di Italia e Malta sono saturi; la redistribuzione dei migranti su base obbligatoria con un sistema di quote che verrà stabilito in base a quanti dei 28 Paesi dell'Ue parteciperanno all'intesa; tempi "molto rapidi" (4 settimane) per i ricollocamenti e la redistribuzione di tutti i richiedenti asilo e non solo di coloro che hanno ottenuto lo status di rifugiato.
E ancora “Finalmente si va nel senso indicato dal Parlamento europeo”. Questo è stato il primo commento del Presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, riguardo l’accordo raggiunto lo scorso 23 settembre a La Valletta tra quattro paesi UE: Francia, Germania, Italia e Malta.
“Chi sbarca in un Paese europeo sbarca in Europa - continua il Presidente Sassoli - e tutti debbono partecipare alla redistribuzione in modo regolato e non più soltanto su base volontaria: sono i principi fondamentali che proprio il Parlamento europeo aveva indicato nella sua proposta di Riforma del Regolamento di Dublino”.
L’accordo raggiunto a Malta, conclude Sassoli, “dimostra che l’Europa può andare avanti solo quando rispetta la dignità umana ed il principio di solidarietà coniugandolo con la responsabilità. Sono sicuro che il Parlamento e la Commissione Europea lavoreranno per allargare l’accordo agli altri paesi dell’Unione Europea”. (focus\aise)