MIGRAZIONI: CONOSCERE PER AGIRE

ROMA – focus/ aise – Il fenomeno delle migrazioni è ormai da molto tempo uno dei temi centrali non solo della politica italiana, ma europea e mondiale. Un tema che ci riguarda direttamente. Al di là di facili strumentalizzazioni o pericolose banalizzazioni, c’è chi questo fenomeno cerca di comprenderlo in tutte le sue sfaccettature, in modo da trovare il modo giusto per affrontarlo con gli strumenti adeguati.
È il caso del convegno sulla relazione fra sviluppo e immigrazione che si è tenuto il 25 gennaio a Bologna nell’aula magna di viale Aldo Moro 30.
Al centro del dialogo l’analisi del trend dei flussi migratori internazionali che ha coinvolto l’Italia e l’Europa in questi ultimi anni, la percezione dei cittadini e il dibattito su sicurezza e immigrazione e il lavoro svolto nel settore della cooperazione internazionale nel mondo e sul territorio emiliano romagnolo da enti locali, Regione, ONG e società civile.
Nella prima parte della mattinata è intervenuto il professor Asher Colombo, ordinario di Sociologia all'Università di Bologna, con un focus sulla dimensione internazionale delle migrazioni come fenomeno globale, circolare e multidimensionale.
Nella relazione, il tema migratorio è stato affrontato in connessione ai cambiamenti nell’economia e nel mercato del lavoro: in particolare sono state analizzate le dinamiche demografiche, il divario tra Nord e Sud, le politiche migratorie e il ruolo dell’opinione pubblica in una prospettiva di medio periodo. Tra i relatori anche il professor Marco Valbruzzi, che per l’Istituto Cattaneo ha analizzato di recente i dati forniti dall’Eurobarometro in merito alla presenza di immigrati stimati dai cittadini in ciascuno degli Stati membri dell’UE. Merita poi di essere segnalato il caso della Sardegna, le cui istituzioni sono da sempre molto sensibili riguardo il tema delle migrazioni. Oltre all’opera di informazione svolta nelle scuole dell’Isola, vengono spesso organizzati dei convegni ad hoc per fare il punto su alcune situazioni apparentemente distanti, come può essere quella dell’Uganda, un paese che con grande generosità accoglie dentro i suoi confini oltre un milione di profughi in arrivo dal Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Somalia, Ruanda ed Eritrea. Se ne è parlato a Cagliari, all'Hostel Marina, nel corso di un incontro promosso dalla Regione a cui ha preso parte l'assessore degli Affari Generali Filippo Spanu. La Sardegna ha stipulato con la regione ugandese del West Nile un patto di collaborazione con il quale si intende portare nel paese subsahariano, con il supporto dell'Enas e dell'Università di Sassari, buone pratiche nel campo dell'approvvigionamento idrico e del rimboschimento. Con l'Uganda la Sardegna ha stipulato un accordo di collaborazione che supera il modello di cooperazione decentrata per andare incontro, in un rapporto da pari a pari, alle reali necessità di un territorio in difficoltà che deve far fronte a una presenza massiccia di persone provenienti da altri Stati africani. (focus\ aise)