NEL CUORE DELLA FORESTA NERA SI CELEBRA ROSSINI - di Paola Cecchini

BERLINO\ aise\ - “A Bad Wildbad, graziosa cittadina della Foresta Nera, non si sono dimenticati di Gioachino Rossini: vi soggiornò per qualche settimana molti anni fa, nel 1856, provato nel fisico e nello spirito. Aveva 64 anni ed era famoso da anni a livello internazionale”. Dall'undici al ventitre agosto si tiene in Germania un Festival musicale dedicato al grande compositore pesarese, come racconta Paola Cecchini in un articolo pubblicato in primo piano sulla versione on line de Il Deutsch Italia, quotidiano bilingue diretto a Berlino da Alessandro Brogani.
“Le sue acque termali devono aver fatto miracoli, ridandogli energia e forza di spirito per rimettersi al lavoro e completare i suoi Péchés de vieillesse, raccolta di 150 pezzi vocali e per pianoforte solo. Si tratta di gustosissime debolezze senili che non volle fossero pubblicate in vita: occasioni frivole e scanzonate per burlarsi delle mode, mettere in ridicolo un’estetica e parodiare generi e stili, facendo la caricatura o il verso a illustri personaggi dell’epoca.
Sfruttando la presenza del piccolo teatrino di tardo Ottocento costruito poco dopo il soggiorno del musicista, prese avvio nel 1989 una rassegna musicale, il “Festival Rossini in Wildbad”, che si proponeva di valorizzare (oltre alle opere del compositore pesarese in versione critica) il complesso della produzione lirica dei primi decenni del secolo trascorso, spesso misconosciuto, di cui facevano parte Saverio Mercadante, Nicola Vaccaj, Johan Simon Mayr, Giacomo Meyerbeer, Manuel Garcia e Morlacchi ed il fuori repertorio di Bellini e Donizetti.
Partito un po’ in sordina, il Festival assurse agli onori delle cronache musicali nel 1992, quando, in occasione del bicentenario della nascita del compositore italiano (Pesaro, 29 febbraio 1792), venne chiamato alla direzione artistica il regista Jochen Schönleber (Tubinga, 1959) che operò a stretto contatto con Alberto Zedda. In qualità di responsabile del “Rossini Opera Festival” di Pesaro e curatore delle edizioni critiche dell’opera rossiniana, l’ironico e simpatico Maestro milanese garantì e sostenne la qualità della ricerca musicologica intrapresa dal piccolo festival tedesco. Oltre a ciò, fu protagonista nel 2000 di una memorabile ripresa de “L’equivoco stravagante”.
Nel 2018 (l’anno in cui sono stati celebrati i 150 anni della morte di Rossini avvenuta a Passy il 13 novembre 1868) il Festival ha festeggiato i suoi primi trent’anni. Dal 2011 ne è il direttore musicale Antonino Fogliani (Messina, 1976), uno degli interpreti internazionalmente più stimati della grande tradizione italiana del belcanto e di quello rossiniano in particolare, la cui carriera è iniziata al ROF nel 2001 con la direzione de “Il Viaggio a Reims”.
Non tutti sanno che Gioachino (che da ragazzo chiamavano il tedeschino) adorava i compositori tedeschi: “I tedeschi sono stati in ogni tempo i più grandi armonisti e gli italiani i più grandi melodisti, ma dal momento che il Nord ha dato alla luce un Mozart, noi del Sud siamo stati battuti sul nostro proprio campo, perché quest’uomo si eleva sopra ambedue le nazioni, riunendo in sé tutto l’incanto della melodia italiana e tutta la profondità dell’armonia tedesca”.
Mozart fu per lui un modello e un Dio: “l’ammirazione della mia giovinezza, la disperazione della mia età matura, la consolazione della mia vecchiaia”, tanto che era solito dire, anziano, nel salotto di casa sua, circondato da amici e ammiratori: “Io, che non scrivo più, mi diletto a studiare i tre santi padri della musica tedesca, ma Beethoven lo prendo a rare dosi, una volta la settimana; Haydn un po’ più spesso; in quanto a Mozart, lo prendo tutti i giorni e non mi fa mai male”.
Credo sia un sentimento ricambiato: gli spettatori tedeschi arrivano da sempre al ROF, frequentato prevalentemente da un pubblico straniero. L’anno scorso il botteghino ha registrato 18.260 presenze e 1.391.137 euro di incasso, i dati più alti della storia della manifestazione. La percentuale di stranieri si è attestata al 67 per cento, con ben 45 nazioni presenti e con ai primi posti Francia, Germania, Regno Unito, Giappone, Stati Uniti.
Il Rossini Opera Festival (11-23 agosto) taglia questa estate il traguardo della 40esima edizione, dedicata al soprano catalano Montserrat Caballé e al musicologo Bruno Cagli, entrambi scomparsi nel 2018: la prima interpretò anni fa, assieme a Marilyn Horne, Ermioné (opera portata alla luce dopo un oblio durato 168 anni), mentre Cagli è ritenuto uno dei principali protagonisti della cosiddetta “Rossini Renaissance”, presenza costante al fianco del ROF nell’avventura della restituzione al mondo del patrimonio musicale di Rossini, “così come era stato originariamente scritto”.
Due le nuove produzioni in cartellone: Semiramide (coprodotta con l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi e lì diretta da Michele Mariotti e messa in scena da Graham Vick), e L’equivoco stravagante (diretto da Carlo Rizzi e ideato dl duo Moshe Leiser e Patrice Caurier). In cartellone anche la ripresa del rarissimo Demetrio e Polibio, nell’allestimento di Davide Livermore, diretto da Paolo Arrivabeni. Tutte e tre le opere saranno trasmesse in diretta da Rai RadioTre, mentre Semiramide sarà trasmessa in autunno su Rai5.
L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai si esibirà in Semiramide e L’equivoco stravagante insieme al Coro del Teatro Ventidio Basso; la Filarmonica Gioachino Rossini suonerà in Demetrio e Polibio con il Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini.
Completeranno il programma la cantata pastorale La riconoscenza (14 agosto) diretta da Donato Renzetti ed eseguita dalla Filarmonica G. Rossini e dal Coro del Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini; il nuovo appuntamento di Rossinimania(15 agosto) con protagonisti gli Italian Harmonists (le voci della Scala in un quintetto unico in Italia); le Soirées musicales nella versione orchestrata da Fabio Maestri (16 agosto) eseguita dalla Filarmonica G. Rossini diretta da Michele Spotti; due Concerti di Belcanto (17 e 22 agosto); Il viaggio a Reims degli allievi dell’Accademia Rossiniana Alberto Zedda, diretto da Nikolas Nägele alla testa dell’Orchestra Sinfonica Rossini (18 e 20 agosto); due Concerti lirico-sinfonici con protagonista l’Orchestra Sinfonica Rossini (19 e 23 agosto), il Gala ROF XL (21 agosto) con alcuni tra i maggiori cantanti rossiniani di oggi tra cui Nicola Alaimo, Paolo Bordogna e la star Juan Diego Flórez”. (aise)