ORTO DI INCENDIO: 26 ARTISTI PORTOGHESI SU AL BERTO IN MOSTRA A ROMA

ROMA\ aise\ - “Orto di incendio. Poesia e calcografia” è il titolo della mostra inaugurata giovedì scorso, 14 febbraio, all’Istituto centrale per la grafica (via della Stamperia 6) a Roma, dove rimarrà aperta al pubblico fino al 14 aprile.
Il progetto, a cura di Federico Bertolazzi, docente di Letteratura portoghese presso la Cattedra Agustina Bessa-Luís – Dipartimento di studi letterari, filosofici e di storia dell’arte dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e del MArt – spazio di progettazione, apprendimento e sperimentazione artistica di Lisbona -, prevede l’esposizione di una sessantina di opere di 26 artisti portoghesi, coordinati da Ana Natividade, che hanno collaborato con il collettivo del MArt sin dalla sua fondazione.
Gli artisti sono stati chiamati ad interpretare liberamente i versi della raccolta di poesie “Orto di Incendio” del poliedrico Al Berto - pseudonimo di Alberto Raposo Pidwell Tavares (Coimbra 1948 — Lisbona 1997), poeta, pittore, editore e intellettuale portoghese - la cui traduzione in italiano è stata curata da Federico Bertolazzi, per i tipi della casa editrice Passigli nel 2018.
La stessa libertà d’azione è stata lasciata nella scelta della specifica tecnica utilizzata, da quella calcografica diretta e indiretta (bulino, acquaforte, puntasecca, vernice molle, acquatinta, monotipo, linoleum) al disegno (grafite, carboncino, acrilico, pastello).
I 26 artisti coinvolti nel progetto sono Alexandre Conefrey, Ana João Romana, Ana Natividade, André Almeida e Sousa, Carlos Corais, Constança Arouca, Francisca Carvalho, Frederico Pratas, Gonçalo Beja da Costa, Inês Soares, João Cochofel, João Decq, João Jacinto, João Queiroz, Luís Almeida, Luís Manuel Gaspar, Luís Silveirinha, Maria Joana Santos, Mariana Dias Coutinho, Marta Amaral, Musa paradisiaca, Paulo Brighenti, Pedro Sousa Vieira, Run Jiang, Susana Amaral, Tomás Cunha Ferreira.
L’iniziativa ha il patrocinio dell’Istituto Camões e della Fundação Calouste Gulbenkian di Lisbona, nonché il sostegno istituzionale dell’Ambasciata del Portogallo in Italia, dell’Aispeb – Associazione Italiana Studi Portoghesi e Brasiliani - e delle case editrici Passigli e Assírio & Alvim. (aise)